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LUNGOLAGO ISEO: LEGAMBIENTE, TROPPI ALLAGAMENTI RIVEDERE IL PROGETTO IL COMUNE NON RIVERSI LE SUE COLPE SUL MALTEMPO E SUL MA SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA'

Di nuovo, il primo aprile, un normale temporale ha allagato un lungo tratto del lungolago d'Iseo,rendendolo inagibile. L'episodio ripropone con forza il tema della sicurezza e della qualità dell'opera in via di ultimazione. Non ancora completato, costato più di 3 milioni di euro, con i lavori durati più di tre anni ( il cantiere fu aperto il 21 novembre 2021), una variante del progetto e un cambio in corsa della ditta che aveva vinto l'appalto, il lungolago è stato di nuovo sommerso dall'acqua
Brescia, (informazione.it - comunicati stampa - ambiente)

Di nuovo, il primo aprile, un normale temporale ha allagato un lungo tratto del lungolago d'Iseo,rendendolo inagibile. L'episodio ripropone con forza il tema della sicurezza e della qualità dell'opera in via di ultimazione. Non ancora completato, costato più di 3 milioni di euro, con i lavori durati più di tre anni ( il cantiere fu aperto il 21 novembre 2021), una variante del progetto e un cambio in corsa della ditta che aveva vinto l'appalto, il lungolago è stato di nuovo sommerso dall'acqua ,come già accaduto il 2 dicembre dello scorso anno.



A giustificazione dei recenti gravi avvenimenti, il Comune d'Iseo sostiene che non si sia trattato di normali temporali,bensì di eventi metereologici eccezionali che avrebbero provocato due allagamenti in pochi mesi. Ciò ha creato non pochi danni alle attività commerciali e alla passeggiata pubblica di via Lungolago Marconi, sollevando pesanti perplessità sui lavori eseguiti e sul progetto stesso.



Va precisato che durante le avverse condizioni meteo del 2 dicembre e del 1 aprile, nessun altro lungolago delle località del Sebino è stato inondato. A questo punto ci si chieder se i progettisti abbiano considerato che stavano realizzando un'opera vicino al lago!

Infatti qualsiasi progettista ha ben chiaro che il lago d'Iseo, da oltre 90 (novanta) anni, viene gestito dal Consorzio del fiume Oglio per la regolazione dell'invaso del bacino stesso, adottando un' escursione idrica definita con precisi parametri definiti su indicazione dello Stato.



Se ciò fosse stato tenuto in debita considerazione, magari confrontandosi con l'Ente regolatore, l'altezza e l'inclinazione dell'opera sarebbero stati effettuati a regola d'arte . Il primo aprile, con 5 cm in meno del livello di regolazione standard del Sebino, l'inondazione del lungolago non ci sarebbe stata. Inutile prendersela con il Consorzio che dovrebbe far defluire le acque più rapidamente, come ha più volte richiesto il Comune. Il problema sta a monte, è il progetto che è sbagliato ed ora se ne vedono le conseguenze. Il committente,cioè il Comune, deve prendersi la responsabilità.


Dario Balotta presidente 

Circolo Legambiente basso Sebino



Iseo 7 aprile 2024

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