ANNA DELLA ROSA,VALTER MALOSTI "Antonio e Cleopatra" di William Shakespeare al Teatro Diego Fabbri di Forlì
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Valter Malosti e Anna Della Rosa interpretano i due straripanti protagonisti della grande tragedia Antonio e Cleopatra, scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608, in scena al Teatro Diego Fabbri di Forlì venerdì 14 e sabato 15 marzo alle ore 21 e domenica 16 marzo alle ore 16.
Come suggerisce Gilberto Sacerdoti, la tragedia è un prisma ottico: “visto di fronte è la storia di amore e di politica narrata da Plutarco. Visto di sbieco ci spinge a decifrare l’infinito libro di segreti della natura”.
“Su quest’opera disincantata e misteriosa – racconta Valter Malosti - che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana aleggia […] l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra”.
Lo spettacolo, diretto dallo stesso Malosti, è interpretato insieme a Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Paolo Giovannucci, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic.
Gli interpreti dello spettacolo saranno anche protagonisti del consueto Incontro con gli Artisti che si terrà sabato 15 marzo alle ore 18 al Ridotto del Teatro. L’Incontro, condotto e moderato da Pietro Caruso, è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
In Antonio e Cleopatra i due protagonisti eccedono ogni misura per affermare la loro infinita libertà. Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano vanno oltre la ragione e i giochi della politica.
Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può̀ contenere.
Parallelamente a questa travolgente e teatralissima storia d’amore scorre un frammento di storia della grande Roma che va dal 41 a.C. al 30 a.C., che Shakespeare condensa e spalma con grande libertà (non solo temporale) nella sua tragedia.
Antonio è uno dei triumviri che regge Roma e le terre conquistate, insieme a Cesare Ottaviano, suo antagonista anche nell’opera di Shakespeare, e Lepido. Antonio, dopo aver contribuito a neutralizzare la minaccia di Pompeo di destabilizzare Roma, ed essersi sposato con la sorella di Ottaviano, attratto irresistibilmente dalla “maga” Cleopatra torna in Egitto e cerca di portare a compimento il sogno di Giulio Cesare di creare un impero con il baricentro spostato in Oriente. Pur essendo un grande soldato si deve però inchinare alla superiore abilità strategica di Ottaviano, che poi diventerà̀ Augusto, il primo imperatore dei Romani, ma questa è un’altra storia.
La trama e la scrittura sono ispirate alla Vita di Antonio, una delle straordinarie Vite Parallele di Plutarco, che Shakespeare lesse tradotto da North. Oggi in Italia questo testo di Shakespeare è rappresentato molto raramente: un piccolo paradosso perché́ Cleopatra è una delle icone dell’antichità̀ ancora oggi famosissima, e assolutamente “moderna”. Pochi però conoscono o hanno letto il testo di Shakespeare, un capolavoro da scoprire e riscoprire.
Antonio e Cleopatra è un’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, un meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana, ma anche un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra.
Per Antonio conoscere Cleopatra – un “Serpente del vecchio Nilo” che siede in trono rivestita del manto di Iside – è ciò che dà un senso al viaggio della vita, nell’incontro con Cleopatra Antonio nasce pienamente a sé stesso. Quanto a Cleopatra, scrive Nadia Fusini, «oltre che Didone e Iside, è una zingara, è la grande prostituta d’Oriente, un’anticipazione di Isolde, la donna “strana” e straniera dei Proverbi, la “lussuriosa” di Dante, la “fedele” in amore di Chaucer, la puttana di Cesare, e ora l’amante di Antonio. Cleopatra è una mala femmina e Antonio il suo pagliaccio.
Ma soprattutto, ora, in questo dramma, è la sacerdotessa di un’azione drammatica [...] piena di contraddizioni, che nella logica dell’economia erotica con cui Shakespeare gioca, esplodono con fragore dissolvendo pretese macchinazioni puritane volte a legiferare in senso repressivo sulla materia incandescente dell’eros». (Valter Malosti)
Biglietti: 30 euro (Platea file 1-17); 28 euro (Platea file 18-25 e Galleria)
Prevendite: presso la biglietteria diurna del Teatro Fabbri (Corso Diaz 38/1) dal martedì al sabato (festivi esclusi) dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.
Prenotazioni telefoniche (0543 26355): dal martedì al sabato (festivi esclusi) dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.
Ai biglietti acquistati o prenotati in prevendita sarà applicato un diritto di prevendita di 1 euro.
Nei giorni di spettacolo la biglietteria del Teatro aprirà un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni.
Biglietti online: Vivaticket.
Ai biglietti acquistati online sarà applicata una maggiorazione da parte del fornitore del servizio.
Info: 0543 26355 – accademiaperduta.it
ANTONIO e CLEOPATRA
di William Shakespeare
uno spettacolo di Valter Malosti
traduzione e adattamento Nadia Fusini e Valter Malosti
e con Danilo Nigrelli, Dario Battaglia, Paolo Giovannucci, Paolo Giangrasso, Noemi Grasso, Ivan Graziano, Dario Guidi, Flavio Pieralice, Gabriele Rametta, Carla Vukmirovic
scene Margherita Palli – costumi Carlo Poggioli
disegno luci Cesare Accetta - progetto sonoro GUP Alcaro
cura del movimento Marco Angelilli
maestro collaboratore Andrea Cauduro
chitarra elettrica live Andrea Cauduro | arpa celtica live Dario Guidi
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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