Conferenza dei servizi sulla riapertura della discarica Lutum nell'isola amministrativa di Taranto - I consiglieri di Taranto presentano una mozione
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La discarica Lutum (ex Vergine) in contrada Palombara insiste in una zona formalmente isola amministrativa Taranto B del Comune di Taranto, in realtà distante dal capoluogo, ma molto vicina a tanti altri comuni come Monteparanto, Lizzano, Fragagnano, Faggiano e Roccaforzata.
Il 4 dicembre prossimo è il termine ultimo per Enti e Amministrazioni per presentare i loro pareri sulla richiesta di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) finalizzato alla riapertura della discarica Lutum. Purtroppo, però, ad oggi, le Amministrazioni che hanno inviato le osservazioni sono solo queste: Unione dei Comuni di Montedoro (Carosino, Faggiano, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Roccaforzata, Sava e San Marzano di San Giuseppe) e Unione “Terre del Mare e del Sole” (Leporano, Pulsano, Lizzano, Torricella, Maruggio, Fragagnano e Avetrana), Grottaglie, Sava, Lizzano, Fragagnano e San Marzano S.G..
A queste si spera che si possa aggiungere il Comune di Taranto, grazie a 5 consiglieri comunali (Antonio Lenti, Gianni Liviano, Vincenzo di Gregorio, Luca Contrario, Lucio Lonoce) che hanno presentato una mozione/risoluzione, fondata sulle osservazioni presentate da Attiva Lizzano, al Sindaco di Taranto affinché richieda alla “Provincia di Taranto di respingere l’istanza di PAUR presentata dalla Lutum S.r.l., sulla base delle gravi criticità espresse nelle osservazioni tecniche e giuridiche già depositate”.
Tuttavia, la pagina della Provincia di Taranto dedicata al richiesta di PAUR, presentata dalla Lutum, la cartella “PARERI ENTI” è popolata, ad oggi, dal solo parere dell’ASL SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica). Mancano all’appello tanti comuni e soprattutto gli enti più importanti, come la Regione Puglia e la stessa Provincia di Taranto, ma anche l’ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'Ambiente), l’AGER (Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti), l’ASL SPESAL (Servizio Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro) di Taranto, il Ministero della Cultura e persino il Comando Provinciale del Vigili del Fuoco.
Non mancano all’appello delle semplici sigle, ma tanti Enti e Amministrazioni di fondamentale importanza che, a una manciata di giorni dalla scadenza ultima del 4 dicembre per presentare i pareri, ancora non si sono espresse. Eppure gli interessi in gioco sono giganteschi.
Da una parte quello di un’impresa che vuole sfruttare un business con profitti enormi e dall’altro molte decine di migliaia di cittadini che reclamano il diritto alla salute e la tutela all’ambiente per una terra che si estende a tutto il versante orientale della Provincia di Taranto.
La posta in gioco è altissima. Per questo invitiamo tutti gli Enti e le Amministrazioni non solo a partecipare alla conferenza dei servizi del 10 dicembre prossimo, ma anche ad esprimere la loro contrarietà motivata. In caso contrario, l’assenza di ogni Ente o Amministrazione o il parere che non motiva la contrarietà alla riapertura della discarica verranno considerati “assenso senza condizioni” ai sensi dell’art. 14-ter della legge 241/1990.
Senza dimenticare che per la stessa norma si deciderà “sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla conferenza” e le posizioni dei presenti saranno, ovviamente, prevalenti rispetto a quelle degli assenti.
Il nostro invito alle Autorità competenti è quello di fare tutto quanto sia possibile per rimettere di nuovo al centro il diritto alla salute e la tutela dell’ambiente, anche per la responsabilità morale che tutti abbiamo nei confronti delle future generazioni.
Il PAUR non è un semplice atto amministrativo sul progetto di un’impresa, ma una decisione che coinvolge e sconvolge un territorio e tutti i suoi abitanti e lo farà per intere generazioni.
Ufficio Stampa
Giovanni Gentile
ETS ODV Attiva Lizzano (Leggi tutti i comunicati)
Lizzano (Taranto) Italia
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