Scarafaggi e altri racconti, di Fabrizio Valenza. Quattro angoli della paura

Dopo i risultati positivi dell’autopubblicazione de L’isola dei morti, un romanzo gotico ambientato a fine Ottocento, lo scrittore veronese Fabrizio Valenza torna a proporre quattro inquietanti storie da brivido, ambientate in epoche diverse. Il titolo della raccolta è dovuto a quello del secondo racconto, Scarafaggi, ambientato nell’immaginaria cittadina di Verulengo, in provincia di Verona.
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Rivoli Veronese (VR), (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

Rivoli Veronese, 17 novembre 2022.

In uscita sulla piattaforma Amazon la nuova raccolta di racconti dello scrittore veronese Fabrizio Valenza.

La decisione di “correre il rischio di gestire personalmente il contatto con i lettori e l’offerta narrativa”, presa alcuni mesi fa con la personale cura riversata nel romanzo precedente, ha incontrato il favore del pubblico e delle recensioni. Per questo motivo, l’autore ha deciso di ripetere la formula, proponendo stavolta delle storie pulp e dirette, sebbene sempre tratteggiate nello stile dinamico ed emotivo che caratterizza lo scrittore.

Disponibile in tutti i formati a partire da fine novembre 2022 tramite il sito di Amazon, Fabrizio Valenza ha scelto di curare l’aspetto visivo del libro con le immagini di Enrico Valenza, illustratore per importanti case editrici. Per l’occasione, il disegnatore ha scelto una tecnica più tradizionale, ricorrendo agli strumenti classici del disegno e della pittura a mano, per ottenere un effetto particolarmente azzeccato in quel richiamo di copertina al famoso film di Murnau del 1922, Nosferatu. Scelta concordata con l’autore, che ha così deciso ancora una volta di caratterizzare in modo originale il proprio brand di selfpublishing, Albero del Mistero. A corredare l’interno del libro in versione cartacea, inoltre, ulteriori illustrazioni a colori, che rendono più preziosa l’edizione di questi racconti.

Di cosa parla Scarafaggi e altri racconti? Ecco cosa c’è nascosto in questi quattro angoli di paura.

Fondamenta d’incubo - A. D. 1936. Il barone Giovanni Rivioro ha da poco acquistato una palazzina liberty in pieno centro a Verona, dove si trasferisce a vivere. Notte dopo notte, incubo dopo incubo, si rende però conto di essere solo l’ennesimo anello di una catena di eventi maligni. Scarafaggi - A.D. 2022, Verulengo. La ditta Ratti, blatte e nemici vari riceve un incarico importante: disinfestare un appartamento dagli scarafaggi che ne hanno preso possesso. La famiglia che gli affida l’incarico è fuggita in preda a un vero terrore, rifugiandosi in un albergo lontano. L’impresa di disinfestazione conoscerà così un livello di possessione entomologica mai sperimentata prima. Strega - A.D. 2012, Verona. Quando Sara viene chiamata dalla professoressa di sua figlia per un colloquio urgente, inizia a sospettare che i timori nutriti nei confronti di Giulia fin da quando era bambina possano rivelarsi reali. La realtà che è costretta ad accettare, però, supera ogni fantasia. Cos’era quell’ombra oscura che vedeva nella penombra il giorno in cui partorì? Il pifferaio di Hameln - A.D. 1284, Hameln, Bassa Sassonia. Mai stringere patti con un mago, soprattutto se poi non si ha in cuore di tenervi fede: potrebbe serbare una sorpresa ancor peggiore. E il pifferaio che ha liberato la cittadina di Hameln dalla piaga dei topi è tornato, per vendicarsi (di nuovo) del tradimento subito.

Una curiosità: tutti i racconti presenti nella raccolta sono già stati pubblicati in passato su riviste o raccolte. Per questa edizione, Fabrizio Valenza ne ha aggiornato la scrittura, adattandola alle esigenze di evoluzione del proprio stile.

“Scarafaggi e altri racconti” di Fabrizio Valenza è già disponibile nei tre formati, ebook, cartaceo e con copertina rigida. L’illustrazione di copertina, ispirata al Nosferatu di Murnau, è di Enrico Valenza, illustratore per grandi case editrici (https://www.scuoladelfumetto.com/docenti/38/ enrico-valenza), cui si devono anche le illustrazioni interne al libro.

Di sé l’autore dice: “Di origini siciliane e con il pallino di raccontare il mondo secondo il mio punto di vista, dopo nove anni di lavoro in banca, ho cambiato vita per darmi una svolta verso il meglio. Ho deciso nel 2004 di insegnare nelle Scuole dell’Infanzia. Avendo a che fare giornalmente con i bambini dai 3 ai 6 anni, lascio spazio a quello che Jung chiamava il Puer Aeternus: si diverte lui e diverte me. Dopo 15 romanzi e 15 anni, torno all’autopubblicazione con L’isola dei morti e la nuova raccolta, Scarafaggi e altri racconti, tutti pubblicati con l’etichetta Albero del Mistero”. (https://fabriziovalenza.net/chi-sono/)

Un estratto dal racconto “Scarafaggi”.

Morsicata? Che gli scarafaggi morsicassero le persone era solo una leggenda metropolitana. In tanti anni di lavoro, non aveva mai visto nulla del genere. Senz'ombra di dubbio, si erano lasciati prendere dallo spavento, magari per influsso del ribrezzo che il capofamiglia provava nei confronti di quegli insetti. Accadeva sempre così, aveva letto. La paura si trasmetteva dai genitori ai figli. Anche se spesso circolavano leggende di insetti enormi e pericolosi, gli scarafaggi erano poco più che scarabei. Con la differenza che i bambini, proprio come gli adulti, non facevano certo fatica a prendere in mano un bello scarabeo marrone o verde metallo, mentre alla vista di una sola blatta, la repulsione derivante da leggende tramandate si trasformava in fobie irrazionali che prendevano il sopravvento. C’era chi, per reazione, li schiacciava a piedi nudi pur di eliminarli, perché era noto che gli amichetti avevano l'abitudine di uscire con il buio e di farsi sorprendere alla prima luce notturna. Aveva letto che a New York, forse la metropoli con il più alto tasso di infestazione del mondo, chi voleva dimostrare d'essere un vero newyorkese si prodigava nello schiacciare un roach (il nome americano della grossa e marrone variante dello scarafaggio) perfino a mani nude. Quello sì che faceva davvero schifo, anche a lui.«Lo sa che gli scarafaggi non mordono, come dicono...», stava iniziando, ma venne subito interrotto dal suo cliente.«No, mi risparmi questa tiritera. Me l'ha già fatta il medico che ha visitato Elena! La mia piccolina piangeva, mentre quello cercava di convincerci che non poteva trattarsi di un morso...».«Gli scara-».«No, non giri il coltello nella piaga. Eviti, per favore! Non sto scherzando, abbiamo tutti una fobia, qui in casa».«È questo il motivo per cui li chiamiamo parassiti. Aiuta le persone ad affrontare il problema. Allora senta, facciamo così. Mi dica la via dell'albergo, che vengo a prendere le chiavi e iniziamo già oggi, se è d’accordo. Vedrà che nell’arco di massimo due giorni, il problema sarà risolto».«No, prima mi deve fare una promessa. Me lo prometta, signor Anghiari, me lo prometta!» «Che cosa?» Diavolo, quel tizio era la persona più agitata che gli fosse mai capitata!
«Che vi fermerete in casa almeno due o tre giorni per capire come agiscono. Sono intelligenti». Qualche secondo di silenzio, poi interrotto da Giuseppe che non voleva far capire cosa stesse pensando, ovvero che quell'uomo era il tizio più patetico e fuori di testa mai incontrato.
«Di solito facciamo un primo intervento e poi torniamo il giorno dopo per controllare. E se è il caso, agiamo di nuovo».Roberto F. si mise a ridere istericamente. «No, guardi, non ha capito, allora...» Giuseppe attese con pazienza che il suo nuovo insegnante arrivasse alla conclusione. «Quelle cose sono molto intelligenti e avranno già capito che sta per arrivare qualcuno per farli fuori. Non vederci lì da qualche tempo, li avrà messi sul chi va là».Ora: il signor F. stava parlando di quegli scarafaggi come se avesse avuto a che fare con un branco di lupi famelici dopo un lungo inverno, ma qualcuno doveva pur riportarlo sulla Terra e fargli capire, prima o poi, che quei lupi erano sì esserini adattabili (gli unici che sarebbero sopravvissuti a una guerra atomica, recitava una delle tante stronzate che circolavano su quei parassiti), ma non tanto intelligenti.

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