Il Capo dello Stato risponde alle associazioni dei familiari e delle vittime della strada. Pallotti, Ciaramella e Ronzullo: «Ringraziamo il Presidente della Repubblica per l'attenzione nei confronti della sicurezza stradale. Ora, però, fermiamo le stragi»

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV

Trentola Ducenta , 09/06/2023 (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

«Ringraziamo il Presidente della Repubblica per l'attenzione nei confronti della sicurezza stradale e per aver risposto ai nostri appelli». Così Alberto Pallotti e Biagio Ciaramella, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. Che dicono: «Il direttore dell'Ufficio della Presidenza della Repubblica, la dottoressa Emanuela De Lauretis, ci ha comunicato che si è preso atto del comunicato stampa che abbiamo inviato all'attenzione del Capo dello Stato riguardo alla necessità di provvedere con urgenza alla messa in sicurezza delle strade e all’aggiornamento del codice della strada. Nel nostro documento ribadivamo la necessità di mettere in sicurezza le strade italiane, focalizzando la nostra attenzione sulla pericolosità della SP 131 in Campania, sulla mancata osservanza delle norme del codice della strada riguardanti l'utilizzo del casco sulle strade di Napoli e della provincia, e sulla necessità di un rinnovamento del codice della strada. Siamo favorevoli all'ergastolo della patente, ma riteniamo che non sia sufficiente. Ribadiamo il nostro no al rito abbreviato e al patteggiamento per chi compie il reato di omicidio stradale».

«Come vicepresidente delle associazioni, sono onorato che la nostra richiesta sia stata tenuta in attenzione», dice Biagio Ciaramella, «aspetteremo il nuovo codice per esaminarlo e, se sarà il caso, applaudirlo oppure dire le cose che, secondo noi, andrebbero cambiate. Non vogliamo più morti sulle strade».