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San Severo: Luca De Nuzzo in concerto con la canzone d’autore dialettale

A dicembre San Severo incontra la canzone d’autore, con il concerto del cantautore sanseverese Luca De Nuzzo, ospite nella Loggia del Mastrogiurato. Luca De Nuzzo sarà in concerto domenica 7 Dicembre alle ore 22.30, affiancato dall’ospite speciale Matteo Marolla, amico dell’artista e cantante del noto gruppo Contrada Caipiroska di San Severo.
, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi) A dicembre San Severo incontra la canzone d’autore, con il concerto del cantautore sanseverese Luca De Nuzzo, ospite nella Loggia del Mastrogiurato. Luca De Nuzzo sarà in concerto domenica 7 Dicembre alle ore 22.30, affiancato dall’ospite speciale Matteo Marolla, amico dell’artista e cantante del noto gruppo Contrada Caipiroska di San Severo.
Si prevede una serata di autentica suggestione vista l’importanza di questa terra e della sua lingua nella creazione artistica di De Nuzzo (www.lucadenuzzo.com). Il dialetto messo in musica dal cantautore si allontana decisamente dalla canzone popolare tradizionale. Luca ha fatto del dialetto di San Severo il linguaggio incorruttibile delle idee e dell’intimità: una vera lingua riconosciuta e preziosa, utilizzata come strumento poetico per ritrovare le parole dell’autentico, distanti dalla retorica, dall’ampollosità, dalla nebbia delle notizie e delle ideologie contraffatte. Nel dialetto di San Severo, Luca ritrova la lealtà e il divertimento: lo ruba per un attimo alla sua terra trasformandolo in una lingua profondamente intima e poi glielo regala nuovamente in poesia. Il dialetto non si limita più ad essere la lingua della strada, della gente semplice, ma si tramuta in un linguaggio scritto ed orale tutto di Luca.
La lingua locale può diventare restrittiva? Non in musica, o almeno, non nell’interpretazione artistica di De Nuzzo. La condivisione possibile per chi non comprende il dialetto è l’ascolto, con l’immediata sensazione e la certezza che, nonostante la mancata traduzione, il sentimento di fondo si può percepire. Risultato dell’espressività dei testi, dell’energia del cantautore nell’interpretarli, nella forza indipendentemente comunicativa delle note. I contenuti poi ci riportano in una terra sconosciuta per molti, ma capace di presentarsi spesso senza tempo né luogo. L’infanzia e il sogno di chi ascolta ritrova il filo conduttore dell’esperienza del cantautore. In modo speciale e quasi provocatorio, De Nuzzo ci trasporta nelle sue canzoni tra sogni e valori, immagini e passioni, mostrando se stesso, con una trasparenza non comune. San Severo rivive nelle canzoni ma non ha confini. Non è poi tanto diversa da altri luoghi lontani, dove l’uomo si ritrova solo negli stessi vortici gioiosi ed amari del ciclo del tempo. Nelle canzoni di De Nuzzo il dialetto rivive e si poetizza con i suoni, le parole ed espressioni radicate, presentandosi chiaramente come uno strumento di ricerca del vero, almeno fino dove è possibile coglierlo e definirlo. La parola dell’artista non ti tradisce con la sfumatura incerta, ma è in grado di dipingere il mondo così com’è, poetico o crudo, spesso poeticamente crudo, più simile a quello che circonda l’essere meravigliosamente imperfetto.
È così che un certo ’Mba Vincenz, ci fa conoscere il profumo che si coglie sull’altalena, unico e liberatorio; nella semplicità delle parole della lingua orale, dove si schiude tutta la complessità della libertà umana e della bellezza di una sensazione senza prezzo. Alla fine del sogno ci si rompe anche una gamba, perché la saggezza popolare non dimentica nulla, neanche la caduta. I personaggi delle canzoni di De Nuzzo rivelano l’autore e le sue immagini che incontra nel cammino…poi lui le riunisce in musica, grazie ad un sentire condiviso dove ‘mba Vincenz e Nonna Estela hanno molto da dirsi, dove il Sognatore o Frousaut assomigliano molto a qualcuno che abbiamo già incontrato.
E nella terra della lingua di Luca, in cui la poesia e la musica fanno più che mai a meno della traduzione, le canzoni sfioreranno di certo note ancora più profonde, domenica 7 dicembre nella Loggia di Mastrogiurato.
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