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Valutazione di 8 Anni di Controllo della Fertilità (Nicarbazina) per Gestire le Popolazioni di Piccioni Urbani

Autore: Carlos Gonzalez-Crespo Affiliazioni: Carlos GonzalezCrespo, University of California, Davis | UCD · Center for Animal Disease Modeling and Surveillance
mercoledì 23 ottobre 2024, (informazione.it - comunicati stampa - società)

Uno studio di Carlos González-Crespo, professore presso l'Università della California/Centro per la Modellizzazione e la Sorveglianza delle Malattie Animali, pubblicato da CSIRO Publishing, con il titolo “Valutazione di 8 anni di controllo della fertilità (Nicarbazina) per gestire le popolazioni di piccioni urbani”, esamina l'efficacia della Nicarbazina (NCZ) nel controllare le popolazioni di piccioni urbani in Catalogna, Spagna.

Lo studio, condotto in 24 comuni per un periodo di otto anni, valuta il successo di questa tecnica non letale e rispettosa del benessere animale per ridurre la sovrappopolazione di colombi urbani, una problematica diffusa in molte aree cittadine.

La Nicarbazina, un farmaco utilizzato per inibire la fertilità dei colombi, si è dimostrata efficace non solo nel ridurre il numero di uccelli, ma anche nell'evitare l'uso di metodi invasivi come la cattura o l'abbattimento. Questo approccio è quindi considerato una soluzione etica e sostenibile nel lungo termine.

Il trattamento con NCZ ha portato a una riduzione media annuale del numero di colombi del 12%, registrando un impatto minimo sulle specie non bersaglio, come dimostrato dalle osservazioni delle telecamere e dalle osservazioni dirette. Questo conferma la specificità della Nicarbazina nel colpire solo i colombi senza compromettere altre specie di uccelli, come le tortore dal collare o le gazze. Solo lo 0,07% delle osservazioni ha registrato il coinvolgimento di altre specie, rendendo il trattamento un metodo sicuro e selettivo. Il basso coinvolgimento di specie non bersaglio, supportato da dati scientifici, riduce notevolmente i rischi ambientali del trattamento, facendo della Nicarbazina una scelta preferibile rispetto ad altre opzioni di controllo della popolazione aviaria, più invasive o pericolose per l'ecosistema.

Uno degli aspetti più rilevanti dello studio è l’efficacia duratura del metodo: il trattamento, somministrato annualmente tramite mangiatoie automatiche da marzo a dicembre, ha determinato una riduzione costante della popolazione di colombo nei comuni trattati, mantenendo i risultati anche a lungo termine.

Già nei primi due anni si è osservato un forte calo, con un rallentamento graduale dopo il secondo anno, in linea con la riduzione del tasso di riproduzione e l'invecchiamento della popolazione. Questo risultato conferma che la Nicarbazina non solo impedisce la riproduzione dei colombi, ma contribuisce anche alla riduzione complessiva della popolazione nel corso degli anni, poiché non ci sono nuovi nati a rimpiazzare gli individui anziani.

Dal punto di vista economico, lo studio mette in luce la fattibilità della Nicarbazina come metodo sostenibile. I costi di gestione dei colombi urbani sono stati dimezzati nel 68% dei comuni dopo tre anni dall’implementazione, con una spesa annua di circa 33,6 euro per piccione. Ciò rappresenta un notevole vantaggio rispetto ai metodi tradizionali di abbattimento, che offrono solo soluzioni temporanee e richiedono risorse maggiori.

A lungo termine, l'investimento iniziale per implementare il trattamento con Nicarbazina risulta più conveniente, non solo per i minori costi operativi, ma anche per la riduzione delle spese legate alla manutenzione delle infrastrutture urbane danneggiate dai colombi. Questo rende il trattamento economicamente vantaggioso per le amministrazioni comunali che cercano soluzioni a basso impatto finanziario e durature.

Oltre ai benefici economici, il trattamento con Nicarbazina affronta anche le problematiche legate alla salute pubblica.

La sovrabbondanza di colombi nelle aree urbane può essere veicolo di patogeni pericolosi come Chlamydophila psittaci, Salmonella e Cryptococcus neoformans, rappresentando un rischio per la salute umana. Ridurre la popolazione di colombi contribuisce quindi a diminuire tali rischi e a migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. Le feci dei colombi possono contaminare superfici, creare condizioni insalubri e favorire la proliferazione di malattie, specialmente in ambienti urbani affollati. La gestione efficace delle popolazioni di piccioni con Nicarbazina non solo riduce queste minacce ma crea un ambiente più pulito e sicuro per i cittadini.

 

Da ultimo, lo studio sottolinea come l'integrazione del trattamento con altre misure di gestione dell'habitat, come la riduzione del cibo disponibile e l’eliminazione dei nidi, possa incrementare ulteriormente l’efficacia del controllo. Questo approccio integrato potrebbe rappresentare una soluzione a lungo termine per prevenire la ripresa delle popolazioni di colombi e ridurre il rischio di nuovi focolai demografici.

La combinazione di tecniche di gestione dell’habitat e trattamenti con Nicarbazina crea una strategia completa, che affronta non solo il problema immediato ma anche le cause alla base della sovrappopolazione. Questo permette alle città di mantenere la popolazione di colombi sotto controllo nel lungo periodo senza la necessità di interventi più drastici in futuro.

 

Nel complesso, i risultati dello studio di González-Crespo forniscono prove convincenti sull'efficacia della Nicarbazina come soluzione etica e sostenibile per la gestione delle popolazioni di piccioni urbani. Non solo riduce significativamente i costi e i rischi per la salute pubblica ma rappresenta anche una strategia rispettosa dell’ambiente e del benessere degli animali.

Questo studio evidenzia l'importanza di adottare pratiche di gestione della fauna selvatica sostenibili nelle città moderne, promuovendo un equilibrio tra la conservazione degli ecosistemi urbani e la tutela della salute pubblica. L’adozione di queste pratiche contribuisce a creare un modello di gestione della fauna che potrebbe essere applicato con successo in altre aree urbane con problematiche simili, migliorando la convivenza tra esseri umani e fauna selvatica.

Ufficio Stampa
Marco Pellizzari
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