PEDEMONTANA IN RITARDO: EUROPA VERDE (BALOTTA), QUALCOSA PUZZA … E PER FORTUNA NON E’ (ANCORA) LA DIOSSINA
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Alcuni quotidiani locali hanno pubblicato proprio il giorno dell' anniversario del tragico incidente dell’ICMESA di Seveso del 1976 – la notizia che i lavori nell’area contaminata dalla diossina comincerebbero il prossimo settembre, con 9 mesi di ritardo rispetto alle precedenti dichiarazioni e posticipando quindi i cantieri veri e propri, che difficilmente partiranno prima del 2025.Gli stessi media (e molti altri) avevano ripreso le medesime dichiarazioni di Pedemontana a febbraio di quest’anno con partenza dei cantieri a giugno, a dicembre 2023 per gennaio 2024 e così via a ritroso con un ritardo progressivamente crescente che la riproposizione periodica del medesimo comunicato non riesce più a nascondere.
Qualcosa non torna e forse addirittura comincia a puzzare, perché gli annunci quando sono gli stessi rimesse sul piatto a distanza di mesi fanno l’effetto del pesce …Ma cosa non torna?L’appalto è firmato, l’impresa (Webuild, mica l’ultima arrivata) si dichiara entusiasta e i soldi sarebbero solo da ritirare in banca. E allora?Allora c’è qualcos’altro che non va e forse qualcuno ha cominciato a guardare dentro la gestione di un progetto che non solo con quello che incassa ed incasserà non paga e non pagherà i debiti finanziari, ma che per cercare di stare dentro un piano finanziario insostenibile si inventa varianti illegittime, come la “D Breve” o più semplicemente si dimentica intere parti fondamentali di tratte già aperte (e fatte pagare) agli utenti da quasi 10 anni.
E' il caso delle opere di compensazione e soprattutto dello svincolo di Varese non solo non realizzato, ma nemmeno progettato e rimasto “solo” nel contratto con lo Stato, quella famigerata concessione che per Pedemontana significa solo diritti e ben pochi doveri.Tra l’altro, senza quello svincolo, Pedemontana non parte da dove dovrebbe, e la concessione dovrebbe proprio esserle tolta e rimessa a gara. Era uno dei tani accordi "traditi" presi con la UE dal Governo Italiano, vent’anni fa.Che sia proprio la UE, o il suo braccio finanziario, la BEI, ad avere sollevato la mano? Perché quella è la mano che apre o non apre il rubinetto dei finanziamenti…
Nella latitanza multipartisan della politica confidiamo nelle autorità Europee e chissà, forse nel 2026 il cinquantesimo anniversario dell’incidente ICMESA lo potremo ancora celebrare nel Bosco delle Querce, arrivandoci gratis da un provinciale che non sarà ancora stata “rubata” al territorio che l’ha pagata con le tasse per essere regalata ad un finto privato che ce la farà ripagare ogni giorno.
Dario Balotta responsabile trasporti Europa Verde
Milano 15 luglio 2024
Osservatorio Trasporti (ONLIT) (Leggi tutti i comunicati)
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