SØREN EVINSON "A Nation is Born in Me / Just Desire / Vanity Poverty Revenge" a Santarcangelo Festival
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Il lavoro di Søren Evinson si muove all’intersezione tra performance, teatro e danza. Attraverso il corpo, il testo e lo spazio, genera speculazioni su strutture di potere, offuscando i discorsi fino a renderli irrintracciabili, combinando materiale coreografico con testo e canto per creare lavori diretti e deliranti. In residenza artistica al Teatro Il Lavatoio, grazie alla collaborazione con Graner – centre de creació de dansa i arts vives di Barcellona, Søren sta sviluppando una ricerca simultanea su tre distinte progettualità.
SØREN EVINSON
A Nation is Born in Me / Just Desire / Vanity Poverty Revenge
“A Nation is Born in Me” cattura l’incontro tra performer e pubblico trasformandolo in un campo di battaglia sfuggente. E, perforando quell’incontro, costruisce una forma insostituibile. Qualcosa che disinnesca ogni resistenza. Qualcosa di impossibile contro cui combattere. Qualcosa a cui vale la pena arrendersi. Presentazione di un estratto in inglese.
“Just Desire”, liscio, lucido e impeccabile, è un’indagine sui beni di consumo più ambiti ai nostri tempi. Come un telefono di alta gamma, un profumo di lusso o l’auto più veloce del mondo – la Tesla Roadster – la performance si offre come oggetto del nostro desiderio. L’interazione fluida e inarrestabile tra oggetti e performer crea un paesaggio che attinge agli immaginari mainstream su male, identità, consumismo, sesso, amore e morte, ma che gradualmente scivola in luoghi insondabili. Presentazione di un estratto in spagnolo.
“Vanity Poverty Revenge” configura le dinamiche dell’insurrezione delle folle nelle strade. Un palcoscenico di rabbia, impotenza e totale assenza di speranza che esamina le connessioni tra fenomeni culturali e politici: dalla iper-medicalizzazione delle società alla proliferazione dei senzatetto e allo smantellamento dello spazio pubblico, fino a come queste incarnazioni della miseria occidentale trovino le loro espressioni più stilizzate nell’alta moda.
BIO
Il lavoro di Søren Evinson vive all’intersezione tra performance, teatro e danza. Scivolando tra queste categorie, genera nuove fantasie su ciò che può essere concepito come spettacolare, intendendo lo spettacolare nel contesto della società dei consumi e dell’idealizzazione della cultura contemporanea. Indaga attraverso corpo, parola, canto e oggetti, elaborando motivi fatti di pose, gesti, vocalizzazioni e linguaggio, con cui costruisce e pensa coreograficamente. Lavora su presenza, gesto e azione come forma, parola, discorso e sguardo come forma, pubblico e intrattenimento come forma, con l’intento di mettere in scena il corpo per costruire narrazioni che, attraverso la loro sequenzialità, sembrano sensibili al logos ma che ne sovvertono la logica all’interno dei propri quadri espressivi.
“L’esplosione di Evinson sulla scena è una delle cose più potenti che abbiamo visto da molto tempo. ‘A Nation is Born in Me’ assomiglia più a uno scontro ferroviario tra performer e pubblico che a un incontro. L’opera contiene una buona dose di onestà da parte dell’artista, qualcosa di difficile da trovare… Evinson non è di questo mondo. La pienezza dell’opera è legata alla natura stessa dell’atto teatrale”.
— Oriol Puig Taulé, Núvol