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Arte e Cultura

Teatro Bonci, Cesena: Pa', da testi di Pier Paolo Pasolini. Drammaturgia Marco Tullio Giordana, Luigi Lo Cascio

Regia Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio. Dal 14 al 17 marzo 2024 (giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 16.00). Nel centenario della nascita, il regista Marco Tullio Giordana e l’attore Luigi Lo Cascio hanno dedicato a Pier Paolo Pasolini (1922-2022) uno spettacolo biografia costruito su una tessitura di versi dell’intellettuale friulano che racconta il lato meno esposto della sua emblematica figura pubblica.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Pa’ 

Nel centenario della nascita, il regista Marco Tullio Giordana e l’attore Luigi Lo Cascio hanno dedicato a Pier Paolo Pasolini (1922-2022) uno spettacolo biografia costruito su una tessitura di versi dell’intellettuale friulano che racconta il lato meno esposto della sua emblematica figura pubblica: Pa’ arriva sul palcoscenico del Teatro Bonci di Cesena dal 14 al 17 marzo (giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 16.00). Sabato 16 marzo, alle ore 18.00 nel Foyer, nell’ambito del ciclo Conversando di teatro, Luigi Lo Cascio dialoga con Stefano Casi, direttore artistico di Teatri di Vita, membro del comitato scientifico della rivista Studi pasoliniani e autore di vari libri sul suo teatro.

 

Che cosa resta attuale oggi del magistero di Pasolini? Marco Tullio Giordana dirige Lo Cascio, come in tante occasioni sul set, in una grande prova d’attore, che ha il compito di riportare sulla scena la sua eredità, negli aspetti più intimi e profondi: dai primi componimenti degli anni friulani fino ai difficili anni ‘70, quando erano i suoi “ragazzi di vita” a chiamarlo Pa’. 

 

«Saremo in molti a chiederci, anche dopo il centenario, quanto attuale rimarrà Pasolini, cosa di lui sarà ancora vivo e cosa ingiallito, cosa ancora “portabile” e cosa riporre nell’armadio in attesa di tornare in auge come modernariato» scrive nelle note il regista. «Non so dare a questa domanda una risposta se non con questo spettacolo ordito insieme a Luigi Lo Cascio, da tanti anni prediletto compagno di ventura». I due artisti, senza alcuna intenzione di tratteggiare un quadro organico dell’opera pasoliniana, selezionano invece solo ciò che ritengono ancora indispensabile oggi. Giordana lo ricorda in vita «come un fratello maggiore infinitamente dotato, amatissimo e indisponente», prediletto «non tanto per l’assidua vigilanza sui temi del giorno, quanto per la passione e l’imprevedibilità nel trattarli». «Dopo il suo assassinio non mi sono mai chiesto cosa restasse di lui, mentre me lo chiedevo sempre per i suoi detrattori» continua. «La perdita di una formidabile e autorevolissima figura pubblica era sotto i nostri occhi, pazienza per quelli che non l’hanno capito al volo. Per molti fu necessario aspettare l’avverarsi delle “profezie”, il giungere puntuale di ciò che aveva visto da lontano. Ma Pasolini non voleva essere profeta: il suo era un grido di battaglia che bisognava raccogliere per fronteggiare il declino anziché trattarlo come un visionario jettatore. Più che la desolata rappresentazione dell’Italia che non c’è più, mi colpisce oggi quanto fosse per lui necessario consumarsi e mettersi a repentaglio, addirittura “fisicamente”, per poter decifrare e descrivere il suo Paese. Qualcosa che non riguarda solo l’intelligenza ma il corpo, la carne, il sangue. Questo spettacolo cerca di dar conto proprio di questa disperata attualità, senza preoccuparsi troppo di apparire parziale o arbitrario. D’altra parte ognuno ha il suo Pasolini, com’è giusto che sia, e questo non è che il nostro. Anzi il “suo”, perché non c’è parola, virgola, capoverso che non provenga dalla sua opera tanto che potremmo definirlo un’autobiografia in versi».

 

Oggetti della vita quotidiana via via si accumulano sulla scena dello spettacolo: un crescendo di rifiuti tale da trasformarsi in una sorta di discarica sospesa. La scenografia di Pa’ sono i luoghi di Pasolini, dal Friuli della prima giovinezza alle periferie che tanto attraevano il poeta, come quella romana dove l’archeologia convive con la spazzatura.

 

Vengo anch’io! Laboratori creativi per bambin* mentre i grandi sono a teatro

 

Domenica 17 marzo è in programma il laboratorio Inquietante n. 8 a cura di Casa di Gesso, che prevede la creazione di un teatrino d’ombre a partire da un racconto sull’incontro tra un bambino e il pittore Giorgio Morandi. Il progetto Vengo anch’io! offre alle famiglie la possibilità di assistere ad alcuni spettacoli del cartellone mentre le bambine e i bambini (dai 6 agli 11 anni) partecipano a laboratori a cura di associazioni e realtà artistiche del territorio, in spazi interni al Teatro.

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena

Dal 14 al 17 marzo 2024 (giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 16.00)

Pa'

da testi di Pier Paolo Pasolini

drammaturgia Marco Tullio Giordana, Luigi Lo Cascio

regia Marco Tullio Giordana

con Luigi Lo Cascio

e la partecipazione di Sebastien Halnaut

scene e disegno luci Giovanni Carluccio

costumi Francesca Livia Sartori

musiche Andrea Rocca

aiuto regia Luca Bargagna

foto e video Serena Pea

produzione TSV – Teatro Nazionale

durata 1 ora e 10 minuti

 

spettacolo presentato in collaborazione con GRUPPO HERA




Informazioni:

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena tel. 0547 355959 | info@teatrobonci.it

Biglietteria aperta (nei giorni feriali): ore 11.00–14.00 e 17.00–19.00; nei giorni di rappresentazione serale fino a inizio spettacolo; le domeniche di rappresentazione pomeridiana, dalle 15.00 fino a inizio spettacolo. 

Biglietteria telefonica dalle 16.00 alle 17.00.

Biglietti da 28 a 8 euro.

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