Le aziende dell’Istituto Grandi Marchi scelgono VIVA “La Sostenibilità nella Vitivinicoltura in Italia”

Al Vinitaly 2018 Argiolas, Rivera e Marchesi Antinori siglano gli accordi volontari con il Ministero dell’Ambiente
Comunicato Precedente

next
Comunicato Successivo

next
Verona, (informazione.it - comunicati stampa - economia) Le aziende dell’Istituto del vino Italiano di Qualita’ Grandi Marchi scelgono VIVA, il programma del Ministero dell’Ambiente che promuove la sostenibilità della vitivinicoltura del nostro paese. Tra i nuovi accordi volontari siglati dal Ministro Gian Luca Galletti in occasione di Vinitaly 2018, lo scorso 15 aprile a Verona, spiccano, infatti, i nomi di Argiolas, Rivera e Marchesi Antinori, che si uniscono alle fila delle aziende d’eccellenza che hanno deciso di applicare lo standard VIVA per misurare e migliorare le proprie prestazioni di sostenibilità. A fare d’apripista per l’Istituto Grandi Marchi nella sperimentazione del progetto del Ministero dell’Ambiente, sono state le aziende Tasca d’Almerita e Mastroberardino, aderenti a VIVA sin dalla sua fase pilota avviata nel 2011.

L’edizione di quest’anno del Vinitaly ha visto ben dieci nuove adesioni a VIVA con aziende vitivinicole appartenenti a realtà regionali che interessano tutta Italia, dalla Sardegna al Veneto, dalla Puglia alla Toscana, passando per l’Abruzzo. Si conferma così il successo del programma e la diffusione dei valori della sostenibilità, in un settore di punta per l’economia e per l’export italiano. I temi della riduzione degli impatti e della gestione sostenibile del settore vitivinicolo misurabile e accreditato, sono stati anche al centro del dibattito di due conferenze organizzate presso il padiglione della Regione Abruzzo, il 15 aprile alla presenza del Ministro Galletti, e presso quello della Regione Friuli Venezia Giulia, il 18 aprile, giorno di chiusura della manifestazione di Verona.

L’adesione dell’Istituto Grandi Marchi a VIVA ribadisce la centralità dei valori della sostenibilità per la promozione del vino, della cultura e del paesaggio italiano. Specifico contenuto degli accordi con il Ministero dell’Ambiente anche la promozione di iniziative regionali per la sostenibilità nel settore vitivinicolo, volte a coniugare le esperienze acquisite in VIVA con buone pratiche elaborate a livello territoriale. Il primo caso di successo di questo tipo è il progetto SOStain in Sicilia, che ha elaborato un protocollo di buone pratiche per la valorizzazione e tutela del territorio vitivinicolo siciliano utilizzando gli indicatori VIVA come strumento di valutazione delle prestazioni ambientali.

Con le firme apposte a Vinitaly 2018, il numero delle aziende aderenti al progetto VIVA arriva a 60, con richieste in continua crescita. VIVA si avvale di un disciplinare che costituisce il riferimento tecnico per le aziende che vogliono misurare le proprie prestazioni sulla base di 4 indicatori (Aria, Acqua, Vigneto e Territorio) e intraprendere un percorso di miglioramento, secondo un approccio olistico che comprende gli aspetti non solo ambientali, ma anche sociali ed economici della sostenibilità.
L’ambizione per il futuro è che lo standard nazionale di sostenibilità, al quale il Ministero dell’Ambiente sta lavorando insieme al Ministero dell’Agricoltura, diventi l’unico punto di riferimento per i produttori e i consumatori, sia sul mercato nazionale, che nella competizione internazionale.

Istituto del Vino Grandi Marchi:
Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.
Ufficio Stampa