Politica e Istituzioni
Riconfermata la Bandiera Arancione al comune di Morano Calabro
La notizia era nell’aria da qualche giorno, ma la conferma ufficiale è arrivata ieri, con la consegna della Bandiera Arancione nelle mani dell’assessore Francesco Soave, in trasferta per conto della municipalità locale al salone della Borsa Internazionale del Turismo (BIT) in corso a Milano. All’antico borgo del Pollino è stato riconosciuto, come avviene ininterrottamente dal lontano 2003, il prestigioso marchio del TCI per il triennio 2024/2026, quale località dell’entroterra in grado di esprimere eccellenze enogastronomiche, culturali e ambientali.
La manifestazione, patinata e ben organizzata, si è svolta domenica 5 febbraio, alla presenza di duecento sindaci intervenuti da ogni parte d’Italia. Soltanto 281, su 3556 che hanno presentato richiesta di adesione, i centri titolati dal 2024 al 2026, con quattro new entry.
«Siamo estremamente soddisfatti e contenti – ha dichiarato l’assessore Francesco Soave – per questo importante risultato. Morano ha brillantemente superato la verifica che il Touring Club Italia avvia alla fine di ogni triennio mediante la compilazione di uno specifico e dettagliato Modello di Analisi Territoriale. Abbiamo dovuto dimostrare con dati concreti, l’esistenza delle condizioni e il possesso dei requisiti che determinano la nostra permanenza nel ristretto circuito istituito dal Touring Club Italiano, distinguendoci, tra l’altro, per aver saputo individuare soluzioni collettive a problematiche diffuse».
Molte le personalità che hanno partecipato alla cerimonia, tra le quali: il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, il presidente del Touring Club Italiano, Franco Iseppi, l’assessore al Turismo della Regione Liguria, Augusto Sartori, il direttore generale del TCI, Giulio Lattanzi, e il vicepresidente del sodalizio Paesi Bandiera Arancione, Giuliano Ciabocco.
«Non avevamo dubbi sulla riconferma di Morano» affermano il sindaco Nicolò De Bartolo e il presidente del Consiglio comunale Mario Donadio. «Siamo consci del lavoro compiuto negli ultimi tre anni dal nostro esecutivo. Sia sul piano pratico sia, soprattutto, sul piano della promozione. Un lavoro certosino. Che ci consente di vantare numeri come pochi altri possono fare. Il triennio 2000/2023, come tutti sappiamo, è stato tra i più difficili della storia recente; è stato il periodo della pandemia, di quel morbo che ha penalizzato tutti i settori dell’economia e le famiglie, inducendo un forte calo della mobilità, quindi del turismo. Ciononostante abbiamo saputo rialzare la testa e uscire più forti di prima da quei momenti angoscianti. Tutti gli osservatori, regionali e nazionali, mostrano segnali tangibili di ripresa. E non è un caso, per il nostro villaggio, la ratifica della Bandiera Arancione. Sappiamo essere dovere precipuo della politica creare i presupposti affinché lo sviluppo si materializzi: e questo abbiamo fatto, senza lesinare energie, valorizzando l’esistente e promuovendolo in ogni modo. Al netto delle elucubrazioni strumentali dei soliti noti. Siamo tornati senza troppi affanni ai livelli pre-covid e addirittura li abbiamo migliorati. Non è poco. Abbiamo fatto la nostra parte e la comunità ha fatto e continua a fare la sua; così l’imprenditoria, l’associazionismo e ogni singolo individuo. Vi sono margini di miglioramento? Certamente sì! Ma guardiamo al futuro con motivata e serena fiducia».
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