Tempio di Iside, scavi archeologici di Pompei
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Il tempio di Iside, come tutta la città di Pompei, venne sepolto dall'eruzione del Vesuvio del 79 d. C.
L'esplorazione della struttura sacra ha riportato alla luce una grande quantità di reperi e pitture di soggetti religiosi.
La maggior parte di questi oggetti sono oggi esposti nel Museo archeologico Nazionale di Napoli.
La costruzione del tempio di Iside risale al II secolo a.C., ma dopo il terremoto di Pompei del 62 d.C. l'intera struttura fu ricostruita per volere di Numerio Popidio Ampliato, attribuendone il merito al figlio di appena sei anni Celsino, per avviarlo ad una fortunata carriera politica.
Sepolto dall'eruzione, il tempio venne esplorato nel XVIII, risultando uno degli edifici meglio conservati dell'antica Pompei.
Inoltre, grazie al ritrovamento di numerosi oggetti sacri e decorazioni pittoriche di stampo egiziano, produsse un notevole interesse in tutta Europa, rendendolo uno dei luoghi più visitati.
Tra gli ospiti più illustri arrivarono Mozart, da cui trasse ispirazione per la sua opera, Il flauto magico.
Il Tempio di Iside, si trova nella zona dei teatri, vicino la palestra sannitica, che fu ristretta proprio per consentire i lavori di ampliamento della struttura sacra.
l'ingresso principale si trova sulla strada omonima e sul portale era collocata l'epigrafe, oggi conservata al Museo Archeologico nazionale di Napoli, che attribuiva la costruzione proprio al giovane Celsino.
Particolare è la parte ovest, dell'antico Tempio di Iside, ove si apre un ekklesiasterion, che era riservato alle riunioni e ai banchetti e presentava una pavimentazione a mosaico bianco e nero, ed una notevole decorazione pittorica in IV stile.
Nelle vicinanze di questa stanza fu inoltre ritrovata una testa in marmo di Iside.
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