Aaa sicurezza sul lavoro cercasi, a livello globale è prioritaria per il 97% dei professionisti: ecco i consigli degli esperti per promuoverla nel 2024
La sicurezza non è un gioco e per nessuna ragione bisogna abbassare la guardia sul lavoro. Questo dovrebbe essere un concetto ormai consolidato, ma ora più che mai sembra necessario rimettere la “sicurezza” al primo posto in qualsiasi settore. Secondo “State of Employee Safety Report”, a livello globale, il 97% dei lavoratori considera la sicurezza una priorità. Questa esigenza nasce come conseguenza di una serie d’incidenti e fatti tragici che ogni anno, stando a quanto indicato dall’International Labour Organization, portano a quasi 3 milioni di morti sul lavoro a causa d’infortuni o malattie correlate (+ 5% rispetto al 2015). Sulla medesima scia, Euronews ha diffuso recentemente un altro approfondimento, secondo cui nel Vecchio Continente la Francia detiene il record negativo con il maggior numero di morti sul posto di lavoro, ovvero circa 2 ogni giorno. E in Italia? Il trend si conferma preoccupante, come dimostrano i dati Inail: 119 incidenti mortali solo nei primi due mesi dell’anno corrente (+19 rispetto al 2023). Alla luce di questi numeri, è possibile invertire la rotta e salvaguardare così la sicurezza e la salute dei singoli professionisti? La risposta è sì e il cambiamento può essere innescato dalle aziende globali che, attraverso iniziative mirate, sono in grado di promuovere al loro interno una “safety culture” forte e distintiva.
Fanno seguito alle parole di Luca Romano ulteriori consigli, per lo più tecnologici, grazie ai quali è possibile incrementare la sicurezza all’interno dei singoli posti di lavoro. Spunti interessanti giungono dal portale ReadWrite che mette in risalto la realtà virtuale in qualità di “danger detector”: grazie ad essa è possibile scansionare vari ambienti a cadenza variabile per individuare pericoli o rischi per la forza lavoro e apportare modifiche o ammodernamenti mirati ed efficaci. Ma non è tutto perché oggi esistono anche robot d’ultima generazione che fungono da “risks tester”, ossia in grado di provare determinati macchinari o strumenti e verificarne la pericolosità in modo da tutelare nel migliore dei modi i lavoratori. All’interno di questo scenario in grande evoluzione non poteva mancare l’intelligenza artificiale: secondo Linkedin, infatti, sensori dotati di AI vengono applicati in appositi reparti e uffici per segnalare gli incidenti e identificarne le cause. In questo modo è possibile intervenire, risolvendo il problema e salvaguardando la salute delle persone. Per concludere, il British Safety Council definisce nel dettaglio i cosiddetti “wearable devices”, ovvero dispositivi che, una volta posti sulle divise dei dipendenti, possono tracciare i loro movimenti, mettere in risalto i potenziali pericoli in base all’attività svolta e, in seguito, inviare dei feedback accurati ai responsabili di reparto, che saranno chiamati a valutare ed eventualmente a modificare i carichi di lavoro oppure l’organizzazione logistica di alcuni processi operativi.
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