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De Gregorio - Novi (Lista Civica Calenda Sindaco): con nuovo bando per gestione canili di Roma si torna indietro di 20 anni

Previste solo 3 ore al giorno di apertura al pubblico per i servizi ai cittadini e per le adozioni.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

"Il bando di gara triennale per la gestione dei canili comunali di Roma prevede solo 3 ore al giorno di apertura al pubblico per i servizi ai cittadini e per le adozioni di cani e di gatti. Siamo tornati indietro di 20 anni, ai tempi del canile di Porta Portese che era aperto solo la mattina.

Ma con una diaria giornaliera di 10 euro e 40 centesimi al giorno ad animale si deve pretendere che Muratella e Ponte Marconi siano strutture trasparenti e capaci di erogare servizi davvero utili agli animali e ai cittadini", così  Flavia De Gregorio capogruppo Lista Civica Calenda Sindaco in Assemblea Capitolina e Simonetta Novi, capogruppo e consigliera di VIII Municipio analizzando la gara triennale 2023-2025 per la gestione dei canili  comunali uscita il 30 dicembre u.s. 
"Muratella e Ponte Marconi saranno aperte dal lunedì al venerdì per 3 ore pomeridiane al giorno, il sabato per 6 ore e saranno solo due le domeniche di apertura al mese. Non sono previste procedure di adozione effettuate da personale professionalizzato - proseguono le due consigliere Lista Calenda Sindaco - Mancano servizi fondamentali come lo sportello dedicato agli smarrimenti e ai ritrovamenti degli animali a supporto dei cittadini romani ed i volontari potranno essere allontanati su semplice indicazione del veterinario responsabile, che peraltro sarà un dipendente del gestore". 

"L'assessora Alfonsi annuncia di aver favorito le adozioni. Con sole 3 ore al giorno di apertura al pubblico quando i canili sono sempre stati aperti 8 ore al giorno? - continuano De Gregorio e Novi - Nonostante la spesa complessivamente aumentata, i dipendenti sono diminuiti di una unità (da 45 a 44 operatori) ed il risultato è il ritorno ad un canile chiuso al pubblico, gestito da imprenditori a scopo di lucro (previsto un utile di impresa del 10%, 750.000 di euro che potevano essere invece spesi per gli animali), con nessun servizio ai cittadini e con servizi agli animali più teorici che reali visto il poco personale previsto: somministrazione terapie, autisti, pulizia anche degli ambienti uffici, sorveglianza notturna dello stato di salute di tutti gli animali, verifiche post affido, 30 minuti al giorno di sgambamento per ogni singolo cane, pulizia delle gabbie da effettuarsi rigorosamente senza animali all'interno.

Si è integrata la parte sanitaria ma con pochi fondi a disposizione. Complessivamente la qualità del servizio, nonostante l'aumento degli stipendi, è destinata a degradarsi ulteriormente.  Chiudendo le strutture al pubblico si pensa forse di subire meno verifiche? Visti i pochissimi controlli effettuati in questi anni dal Comune, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende", concludono amaramente De Gregorio e Novi.

Ufficio Stampa
Simonetta Novi
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