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Sua Maestà il Re del Marocco concede la grazia in occasione della Festa del Trono

La grazia reale si distingue per il suo carattere umano ed è stata accolta con profonda gratitudine dalle famiglie dei graziati" questo è il senso che ogni anno accompagna la festa del Trono, è un gesto, un'archetipo che rimanda ad un nuovo inizio, ogni anno celebrando la "festa del Trono " si apre un'nuovo cammino. E' questo nuovo corso, nella continuità è simboleggiato anche dalla grazia reale
Piacenza, (informazione.it - comunicati stampa - energia)

"La grazia reale si distingue per il suo carattere umano ed è stata accolta con profonda gratitudine dalle famiglie dei graziati" questo è il senso che ogni anno accompagna la festa del Trono, è un gesto, un'archetipo che rimanda ad un nuovo inizio, ogni anno celebrando la "festa del Trono " si apre un'nuovo cammino. E' questo nuovo corso, nella continuità è simboleggiato anche dalla grazia reale .

L'indulto non è un'amnistia, la condanna non viene cancellata e i diritti delle vittime rimangono inalterati. Questo gesto di riconcilianzione e di nuovo inizio è stato concesso a oltre 2400 persone tra cui alcuni soggetti come Omar Radi e Soulaimane Raissouni sono stati arrestati nel 2020 e Taoufik Bouachrine nel 2018.

Nel luglio 2023 la Corte di Cassazione del Marocco, il più alto organo giudiziario del Regno, ha respinto il ricorso di Omar Radi (38 anni) e Soulaimane Raissouni (52 anni), confermando le loro condanne rispettivamente a sei e cinque anni di carcere per i casi di violenza sessuale (e spionaggio per i primi).

L'appello di Taoufik Bouachrine, 55 anni, fondatore ed editorialista di un quotidiano in lingua araba, è stato respinto nel 2021. Incarcerato dal 2018, era stato condannato a quindici anni di carcere per "stupro", "traffico di esseri umani" e "violenza sessuale" nei confronti di diverse donne.

Un altro graziato è la 62enne storica e difensore dei diritti umani franco-marocchina Maâti Monjib, condannata in primo grado all'inizio del 2021 a un anno di carcere per "frode" e "minamento della sicurezza dello Stato" al termine di un processo aperto nel 2015.

Il Re del Marocco, con questo gesto, simili a quello presente in molti ordinamenti internazionali, n messaggio forte sull'importanza della compassione e del perdono, valori che rafforzano il tessuto sociale e promuovono l'armonia all'interno della nazione, evidenziando la benevolenza e l'empatia che caratterizzano il rapporto tra Re e popolo ovvero  larmonia all'interno della nazione, evidenziando la benevolenza e l'empatia che caratterizzano
il regno di Sua Maestà il Re.

Marco Baratto

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