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La lotta al terrorismo internazionale passa per la collaborazione e un pragmatismo sul la sicurezza europea.

La televisione privata ha lanciato nel suo servizio il pericolo di una ipotetica " Germanistan" ovvero della arrivo in Europa, tramite la cosi detta "rotta balcanica" di personaggi legati direttamente o indirettamente al Dahesh. Il reportage parla di circa 500 "combattenti" fuggiti dalla Siria , Iraq e Turchia che alla caduta del "califfato del Daesh" sono pronti o sono già installati in Europa.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

In questi giorni il canale televisivo francese M6 ha trasmesso un inchiesta esclusiva sul pericolo dei terroristi dai teatri di guerra mediorientali in Europa.

La televisione privata ha lanciato nel suo servizio il pericolo di una ipotetica " Germanistan" ovvero della arrivo in Europa, tramite la cosi detta "rotta balcanica" di personaggi legati direttamente o indirettamente al Dahesh. Il reportage parla di circa 500 "combattenti" fuggiti dalla Siria , Iraq e Turchia che alla caduta del "califfato del Daesh" sono pronti o sono già installati in Europa.

Sempre nel reportage si denuncia in modo diretto la mancata cooperazione tra il Marocco e la Germania con il primo impegnato a segnalare alle autorità di sicurezza tedesche di soggetti che potrebbero istigare alla commissione di attentati in Europa. Basti ricordare Il caso di tunisino Anis Amri chi responsabile degli attenti a Berlino e ucciso a Milano dalla polizia italiana Le deviazioni della Germania potrebbero porre problemi al resto dei paesi europei poiché le autorità di questo paese consentono agli estremisti molto virulenti di evolversi lì, avendo combattuto persino in patria siriana o irachena.

La domanda che poniamo seguendo gli eventi di politica estera è se sia vero che la Germania abbia ignorato le segnalazione del Marocco sulla possibile presenza di elementi eversivi e se questo possa in qualche modo mettere in pericolo l'intera Europa. Infatti, il sistema di circolazione Schenghen di fatto permette la libera circolazione all'interno delle nazioni contraenti e se fosse vero quello affermato dalle autorità del Regno del Marocco questo significherebbe un pericolo per l'intero continente. La domanda che sorge spontanea è come vincere o per lo meno come bloccare il terrorismo internazionale? la risposta è una sola si chiama collaborazione. Ovvero le nazioni europee non solo al loro interno devo fare un passo culturale fondamentale sganciarsi dalla logica della mancanza di fiducia ed appoggiarsi e confrontarsi regolamenti con le forze di sicurezza dei paesi che possono garantire informazione, comunicazione e fiducia. 

Sapendo che i servizi europei di fronte alle azioni del terrorismo internazionale restano vigili ma il fatto di vedere evolversi in pochi paesi del continente europeo senza preoccuparsi delle centinaia di estremisti membri dell'Isis potrebbe benissimo provocare la riattivazione delle cellule dormienti che è attualmente arrivando in pace, soprattutto in Germania. Potremmo rivivere gli eventi del luglio 2005 a Londra, che ha ospitato sul suo territorio noti estremisti nonostante avesse un accordo con i servizi inglesi per risparmiare il loro paese. La radicalizzazione dei soggetti attualmente insediati in Germania potrebbe benissimo provocare atti dannosi per tutta l'Europa.

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