Arte e Cultura
Il Bosco di San Gregorio. Un’esperienza di gestione delle isole di calore a Spoleto
È stato inaugurato i, domenica 30 giugno 2024 alle ore 10 in Piazza Garibaldi a Spoleto, il Bosco di San Gregorio, progetto sperimentale di sostenibilità ambientale che nasce dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Festival dei Due Mondi, da sempre attenta alle tematiche ESG dell’Agenda 2030, con la supervisione dello scienziato Stefano Mancuso, professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Firenze. Il progetto, realizzato con il sostegno di Bocci Vivai e la partecipazione di Echo Labs by FERCAM & DACHSER come Sustainability Partner, prevede l’allestimento in Piazza Garibaldi – nello spazio antistante la Cattedrale di San Gregorio oggi destinata a parcheggio – di un Giardino all’italiana, realizzato con individui vegetali autoctoni.
Il progetto prevede l’invaso di due filari paralleli di Cipressi di 10-12 m di altezza con presenza di siepe di bosso, affiancati da un’area interna di gelsi alti 5 m con chioma di diametro dai 4,5 -5 m. fornite da Bocci Vivai.
Grazie al supporto di Pnat (Project Nature), think tank emergente di designer e scienziati delle piante fondato da Stefano Mancuso, saranno installate delle termocamere che mostreranno il contributo degli alberi alla mitigazione delle isole di calore e l’effetto raffrescante nella piazza. Su degli appositi display sarà possibile visualizzare le variazioni di temperatura di una scena, evidenziando aree più calde o più fredde attraverso diverse tonalità di colore.
Le panchine e le fioriere poste in Piazza Garibaldi sono state realizzate riutilizzando il legno proveniente dai materiali da imballo a perdere della filiera logistica di DACHSER & FERCAM Italia, rielaborati in logica di upcycling dalla falegnameria di Echo Labs, l’impresa sociale del gruppo che impiega richiedenti asilo e che anche quest’anno è stata premiata con il logo "Welcome. Working for Refugee Integration" dall'UNHCR Italia, Agenzia ONU per i Rifugiati. Per tutta la durata del Festival dei Due Mondi la piazza sarà animata dai laboratori di falegnameria di Echo Labs, in cui grandi e piccini potranno contribuire a realizzare nuovi arredi per la piazza stessa, guidati dagli artigiani falegnami in un’esperienza di eco-design e consumo responsabile.
La partecipazione della Fondazione Festival dei Due Mondi alla realizzazione del Bosco di San Gregorio è una delle tante iniziative che da quattro anni il Festival dedica ai temi della Sostenibilità ambientale con l’obiettivo di sensibilizzare e mettere in campo azioni coerenti con la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, caratterizzando la città di Spoleto come luogo di attrattività scientifica. Proprio ieri il prof. Mancuso, dopo l’applauditissima
lectio magistralis dell’anno scorso, è tornato a Spoleto nell’ambito del cartellone ufficiale del Festival con un’altra affollata conferenza sullo stato del Pianeta e dei rimedi possibili per salvarlo.
Dice Paola Macchi, direttrice amministrativa e dell’organizzazione generale del Festival: «Sono molto contenta che la partnership con il prof. Mancuso, scienziato di fama mondiale e definito dal New Yorker uno degli uomini che cambieranno il mondo, e la sensibilità dell’Amministrazione Comunale abbiano consentito di realizzare un progetto così significativo come la creazione di un bosco urbano per combattere le isole di calore. Il progetto ha una valenza scientifica, grazie alla raccolta di molti dati sull’effetto della presenza delle piante sul microclima, ma anche un obiettivo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla necessità di ripensare l’ecosistema urbano e, infine, permette ai cittadini di Spoleto e ai turisti di godere di un luogo di incontro e socializzazione, dove ora c’è un parcheggio. Il Festival dei Due Mondi si conferma punto di riferimento italiano per il dibattito sui temi ESG e cerca ogni anno di accrescere la consapevolezza che, come comunità, bisogna evolvere verso un modello di comportamento nuovo che risolva le tante sfide che ci troviamo di fronte. Un’istituzione culturale importante come la nostra ha la responsabilità di mettere al centro dell’attenzione del pubblico e di tutti gli stakeholder questi temi che sono decisivi per il futuro nostro e delle prossime generazioni. Mi auguro che l’esperienza del Bosco di San Gregorio possa essere d’ispirazione per altre città e venga replicata più e più volte».
Il Sindaco Andrea Sisti ha commentato: «Spoleto è una realtà storicamente caratterizzata da una ricchezza ambientale e paesaggistica di grande pregio e valore, quindi ha in sé una profonda consapevolezza di quanto sia imprescindibile e fondamentale il rapporto tra l’uomo, l’insediamento urbano e la natura. La collaborazione tra la Fondazione Festival dei Due Mondi e il Comune di Spoleto, unita alla competenza scientifica del professore Stefano Mancuso ha permesso di realizzare un progetto sperimentale e all’avanguardia come quello del Bosco di San Gregorio. Poter monitorare come le piante siano in grado di mitigare le isole di calore, contribuire fattivamente a fornire dati e informazioni sui cambiamenti conseguenti, consentire ai cittadini e ai turisti di misurarsi con una nuova vivibilità in un luogo di incontro come piazza Garibaldi sono tutti aspetti che ci aiutano a considerare praticabile anche a livello locale, di governo del territorio, un’azione finalizzata sia a fornire ulteriori e nuovi elementi di conoscenza sui cambiamenti climatici, sia a sensibilizzare l’opinione pubblica circa la necessità di ripensare i nostri spazi urbani».
Dino Menichetti, Presidente di Echo Labs, ha aggiunto: «questo del Bosco di San Gregorio è un progetto prezioso, che arricchisce un Festival il cui prestigio è noto a livello globale e a cui è splendido poter contribuire nuovamente come
Sustainability Partner. Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa che non solo valorizza il nostro patrimonio naturale, ma coinvolge attivamente la comunità locale in un progetto di partecipazione attiva per la riqualificazione urbana. L’obiettivo è di costruire insieme un esempio tangibile di come l’eco-design e il consumo responsabile possano fare la differenza nella vita quotidiana delle persone e nell’ambiente in cui vivono».