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Le due tartarughe marine, ospitate da un anno nell’Asilo delle tartarughe dell’Acquario di Cattolica, tornano in mare
RON E BAGHERA TORNANO NEL GOLFO DI NAPOLI
Forlì,
(informazione.it - comunicati stampa - ambiente)
Ultimo weekend in Riviera per Ron e Baghera le due tartarughe marine, ospitate da un anno nell’ “Asilo” delle tartarughe dell’Acquario di Cattolica, lunedì tornano in mare.
I biologi e gli acquaristi dell’Acquario si preparano per affrontare insieme a Ron e a Baghera il viaggio che lunedì mattina le condurrà nel Mar Tirreno.
È’ passato oltre un anno dal loro arrivo in Romagna, ora sono cresciute e pronte per ritornare in natura.Si tratta di due piccole tartarughe marine della specie Caretta caretta, di circa 2 anni e mezzo, affidate all’Acquario di Cattolica dal Turtle Point di Napoli, uno dei più rinomati centri di cura e riabilitazione delle tartarughe marine che fa capo alla Stazione Zoologica A. Dhorn di Napoli.
La loro storia ripercorre quella di centinaia di tartarughe marine di questa specie che a causa delle attività umane e dei fattori ambientali sfavorevoli, risulta ad alto rischio di estinzione.
Ron e Baghera sono arrivate a Cattolica il 9 settembre 2009, al loro arrivo pesavano 1 kg. ed erano lunghe 20 cm. Durante l’anno di mantenimento si è cercato di evitare al minimo il contatto con l’uomo, per non pregiudicare il loro futuro reinserimento in natura e la loro capacità di cibarsi autonomamente. All’ “Asilo” hanno seguito una dieta mirata composta da oltre 1 kg di pesce a settimana tra acciughe, sgombro, totano, capelin arricchita con vitamine e integratori. Nel corso di quest’anno hanno raggiunto oltre i 4 kg di peso e superato i 35 cm. di lunghezza.
La storia di Ron e Baghera, cosi battezzate a Napoli, inizia nell’inverno del 2009 quando furono rinvenute spiaggiate nel Golfo di Napoli, disidratate, affamate e colte dal freddo improvviso, rischiavano l’assideramento.
Soccorse dal Turtle Point e lì curate con terapie di idratazione e vitamine, hanno ripreso gradatamente a mangiare, acquistando autonomia e peso, pronte per la fase successiva di convalescenza presso l’ “Asilo” di Cattolica”, prima di essere reintrodotte in natura.
La sinergia – che dura da anni- tra la Stazione Zoologica A. Dhorn di Napoli, il Turtle Point e l’Acquario di Cattolica, ha dato vita nel 2008 alla nascita del primo “Asilo” delle tartarughe marine italiano. Progettato e predisposto come una piccola baia in mare aperto, realizzato con una grande vetrata e due finestre laterali dalle quali filtra la luce del sole soprattutto durante le ore del mattino. Il sole, infatti è indispensabile ai rettili per sintetizzare la vitamina D per accrescere e irrobustire il carapace. Un ambiente acquatico di oltre 20.000 litri di acqua marina, nato per ospitare giovani esemplari durante le fasi più vulnerabili della loro vita, in un luogo protetto che garantisce loro, un periodo temporaneo di convalescenza e di crescita durante il quale lo staff dell’ Acquario, (acquaristi, biologi e veterinario), controlla le variazioni di peso e di taglia per garantire il perfetto stato di salute allo scopo di riportarle in mare.
Ron e Baghera saranno rilasciate nell’area protetta della Baia di Nisida a Porto Paone, un area marina utilizzata dal Turtle Point per la riabilitazione e l’ambientamento prima di riprendere definitivamente il mare aperto.
Dalla Stazione Zoologica A.Dorn di Napoli, saranno consegnati ai biologi dell’ Acquario, altri due cuccioli di Caretta caretta per un nuovo programma di crescita e successivo rilascio in natura.
I biologi e gli acquaristi dell’Acquario si preparano per affrontare insieme a Ron e a Baghera il viaggio che lunedì mattina le condurrà nel Mar Tirreno.
È’ passato oltre un anno dal loro arrivo in Romagna, ora sono cresciute e pronte per ritornare in natura.Si tratta di due piccole tartarughe marine della specie Caretta caretta, di circa 2 anni e mezzo, affidate all’Acquario di Cattolica dal Turtle Point di Napoli, uno dei più rinomati centri di cura e riabilitazione delle tartarughe marine che fa capo alla Stazione Zoologica A. Dhorn di Napoli.
La loro storia ripercorre quella di centinaia di tartarughe marine di questa specie che a causa delle attività umane e dei fattori ambientali sfavorevoli, risulta ad alto rischio di estinzione.
Ron e Baghera sono arrivate a Cattolica il 9 settembre 2009, al loro arrivo pesavano 1 kg. ed erano lunghe 20 cm. Durante l’anno di mantenimento si è cercato di evitare al minimo il contatto con l’uomo, per non pregiudicare il loro futuro reinserimento in natura e la loro capacità di cibarsi autonomamente. All’ “Asilo” hanno seguito una dieta mirata composta da oltre 1 kg di pesce a settimana tra acciughe, sgombro, totano, capelin arricchita con vitamine e integratori. Nel corso di quest’anno hanno raggiunto oltre i 4 kg di peso e superato i 35 cm. di lunghezza.
La storia di Ron e Baghera, cosi battezzate a Napoli, inizia nell’inverno del 2009 quando furono rinvenute spiaggiate nel Golfo di Napoli, disidratate, affamate e colte dal freddo improvviso, rischiavano l’assideramento.
Soccorse dal Turtle Point e lì curate con terapie di idratazione e vitamine, hanno ripreso gradatamente a mangiare, acquistando autonomia e peso, pronte per la fase successiva di convalescenza presso l’ “Asilo” di Cattolica”, prima di essere reintrodotte in natura.
La sinergia – che dura da anni- tra la Stazione Zoologica A. Dhorn di Napoli, il Turtle Point e l’Acquario di Cattolica, ha dato vita nel 2008 alla nascita del primo “Asilo” delle tartarughe marine italiano. Progettato e predisposto come una piccola baia in mare aperto, realizzato con una grande vetrata e due finestre laterali dalle quali filtra la luce del sole soprattutto durante le ore del mattino. Il sole, infatti è indispensabile ai rettili per sintetizzare la vitamina D per accrescere e irrobustire il carapace. Un ambiente acquatico di oltre 20.000 litri di acqua marina, nato per ospitare giovani esemplari durante le fasi più vulnerabili della loro vita, in un luogo protetto che garantisce loro, un periodo temporaneo di convalescenza e di crescita durante il quale lo staff dell’ Acquario, (acquaristi, biologi e veterinario), controlla le variazioni di peso e di taglia per garantire il perfetto stato di salute allo scopo di riportarle in mare.
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