Sanità… ‘insana’ nel Lazio: la denuncia di Confintesa “Un’esclusione inaccettabile dall’accordo regionale, imposta da Cgil, Cisl e Uil”
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Fuori dall’accordo regionale per volere dei sindacati, Confintesa Sanità: “La decisione della Regione Lazio è percepita come un atto di sottomissione nei confronti delle tre grandi sigle”
Una denuncia certo non da poco che, Confintesa conferma spiegando inoltre che “La decisione della Regione Lazio è percepita come un atto di sottomissione nei confronti delle tre grandi sigle sindacali, le quali sembrano detenere un potere eccessivo e arbitrario nelle dinamiche sindacali regionali. In un contesto democratico e pluralista come quello italiano, è inaccettabile negare la partecipazione attiva a organizzazioni sindacali che rappresentano un’ampia fascia di lavoratori del settore, con il pretesto che la proroga delle assunzioni a tempo determinato sia materia esclusivamente contrattuale”.
Fuori dall’accordo regionale per volere dei sindacati, Confintesa Sanità: “Le assunzioni e la soluzione del precariato non sono solo argomenti contrattuali, ma temi sociali di interesse per tutti i cittadini del Lazio”
Del resto, tengono e rimarcare dall’Associazione, “Le assunzioni e la soluzione del precariato non sono solo argomenti contrattuali, ma temi sociali di interesse per tutti i cittadini del Lazio. Escludere Confintesa e altre organizzazioni sindacali, riconosciute come maggiormente rappresentative e presenti nell’Assemblea del CNEL, da un tavolo di confronto così importante è una chiara discriminazione”. Infatti, “Già nella riunione del 7 maggio, alla presenza di tutte le OO.SS. compresa Confintesa, il Presidente della Regione aveva assicurato la proroga dei contratti a termine fino al 31 dicembre 2024. Pertanto, questo accordo non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto già stabilito in precedenza”.
Fuori dall’accordo regionale per volere dei sindacati, Confintesa Sanità: “Denunciamo con forza questa ingiustizia e chiediamo alla Regione Lazio di riconsiderare immediatamente la propria posizione”
Ma non solo, prosegue Confintesa Sanità, che aggiunge: “Ancora più grave è stata la discriminazione operata dalla Regione Lazio quando, su diffida di CGIL, CISL e UIL, ha annullato la convocazione delle OO.SS. per la firma dell’accordo, appellandosi a una falsa interpretazione del principio di rappresentanza. Confintesa Sanità denuncia con forza questa ingiustizia e chiede alla Regione Lazio di riconsiderare immediatamente la propria posizione, garantendo trasparenza ed equità nei processi decisionali. Non è tollerabile che la rappresentatività sindacale venga manipolata per favorire pochi a discapito di molti, compromettendo la qualità e l’efficacia dei servizi sanitari offerti ai cittadini”.
Fuori dall’accordo regionale per volere dei sindacati, Confintesa Sanità: “Confintesa Sanità ribadisce la propria determinazione nel difendere i diritti dei lavoratori e nel promuovere un dialogo costruttivo e inclusivo”
Dunque, concludendo, “Confintesa Sanità ribadisce la propria determinazione nel difendere i diritti dei lavoratori e nel promuovere un dialogo costruttivo e inclusivo, affinché ogni organizzazione sindacale possa avere voce in capitolo e contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi sanitari nella Regione Lazio”.