Rossini Opera Festival 2024. al Teatro Rossini di Pesaro, la ripresa dell'allestimento della edizione del 2019 de L’equivoco stravagante , del duo registico Moshe Leiser e Patrice Caurier

Repliche Venerdì 16 e Mercoledì 21 Agosto,, ore 20.00.
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 Rossini Opera Festival 2024. al Teatro Rossini di Pesaro, la ripresa dell'allestimento della edizione del 2019 de L’equivoco stravagante , del duo registico Moshe Leiser e Patrice Caurier

 Un piccolo gioiello questo "Equivoco stravagante" al Teatro Rossini di Pesaro: intanto subito un elogio al direttore Michele Spotti ed alla Filarmonica "G. Rossini" ed al Coro della Fortuna, alla regia di Mosche Leiser e Patrice Caurier, ed un grande applauso di gloria ai cantanti tutti, da Michele Alaimo a Maria Baraklova, a Matteo Mattioni

 Perchè dirigere, mettere in scena, cantare e suonare Rossini non è cosa semplice, ma è facile da capire e da interpretare per noi, anche per i profani, 

Lo scenario, semplice ma pure vario e complesso del Teatro Rossini: una unica stanza, un grande quadro espressionista alla parete, che poi si rivelerà come la via di passaggio dalla fantasia alla realtà.

 Qui Rossini, a soli 19 anni, ci presenta come sia possibile trovare la soluzione  a situazioni che, se non risolte immediatamente, sfociano in tragedie.

Troppo semplice?  Roba da "dramma giocoso" e basta? Mica tanto (o solo)  così!

 Già nel primo recitativo, Gamberotto, padre della giovane Ernestina, dice allo spasimante Ermanno:
"Nei tempi in cui la zappa io maneggiava
Non si filosofava. Oggi, che a forza
Di sudori e di calli
Un signor diventai, giacché nell’alto
Rango in cui son salito
Impera il filosofico prurito,
Vo’ che alla figlia mia
Voi insegnate la filosofia"

 La critica di un giovanissimo pesarese, Gioachino Rossini, alla aristocrazia melensa, al mondo barocco, sfacciatamente tragicomica. Avanza una nuova gerarchia, si fa largo tra nobili costretti a vendere il proprio titolo e nuovi ricchi, come Gamberotto che, da povero contadino si fa nobile e pprospetta per la figlia un matrimonio nobile, Entrambi scimmiottano le sdolcinature della nuova "nobiltà" del tempo.

 Ma il buon senso "contadino" del padre e l'amore "vero" di Ermanno, magari con la complicità dei servi, portano ad un lieto fine

(Ernestina, Gamberotto):
"Mi brilla l’anima per il contento,
Non so resistere al movimento
Che tutta/to m’agita, mi fa saltar."
(partono abbracciati) 

 Amore e memoria, la strada per trovare soluzioni a drammi più o meno "giocosi", oggi come ieri.

La prima opera buffa in due atti scritta da Rossini, '"pera folle come forse mai ci furono, eppure ben più savia di certi deliri morbosi ossessioni sessuomani e sessuofobe dei nostri tempi".

 In scena tutto funziona perfettamente, dalla regia che sa giocare, alludere, orchestrare un meccanismo recitativo perfetto, ma soprattutto governa tutto con buon gusto, ci porta a pensare ed immaginare, più che a vedere.

Le luci di Christophe Forey sono fondamentali per creare e modificare le atmosfere, i cambiamenti, gli umori, così come i costumi di Agostino Cavalca armonizza eleganti ed ironici alla bisogna, con le scene, allo stesso tempo semplici e ricercate, di Christian Fenouillat. 

Il Gamberotto di Nicola Alaimo è perfetto, Carles Pachon è un gustoso Buralicchio, capace di emergere nelle scene comiche e di tratteggiare a dovere il bizzarro promesso sposo di Ernestina, una Maria Barakova, spiritosa nel passaggio dalle manie di chi non sa di non sapere a donna che sa di sapere e di potere, almeno, accettare il vero amore.

 L'innamorato fortunato, Ermanno, è un Pietro Adaini in gran forma, Patricia Calvache una piacevolissima cameriera Rosalia e Matteo Macchioni si conferma un efficace caratterista come Frontino, il servitore che ordisce l'equivoco del presunto castrato.

 Rossini Opera Festival 2024
L’EQUIVOCO STRAVAGANTE
Dramma giocoso in due atti di Gaetano Gasbarri
Musica di Gioachino Rossini

Ernestina Maria Barakova
Gamberotto Nicola Alaimo
Buralicchio Carles Pachon
Ermanno Pietro Adaíni
Rosalia Patricia Calvache
Frontino Matteo Macchioni

Filarmonica Gioachino Rossini
Coro del Teatro della Fortuna
Direttore Michele Spotti
Maestro del Coro Mirca Rosciani
Regia Mosche Leiser e Patrice Caurier
Scene Christian Fenouillat
Costumi Agostino Cavalca
Luci Christophe Forey

Produzione del Rossini Opera Festival 2019, riallestimento.

Repliche Venerdì 16 e Mercoledì 21 Agosto,, ore 20.00.

Ufficio Stampa