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INTERVISTA A BANCHI: COSA SI DIREBBERO I FILOSOFI A TAVOLA

Alla ripresa delle presentazioni del suo ultimo libro INVITO A CENA CON FILOSOFO, 15 GRANDI DEL PENSIERO A TAVOLO, Edizioni Del Faro, pp. 201, Trento 2023, FRANCO BANCHI risponde ad alcune nostre domande.
Firenze, (informazione.it - comunicati stampa - editoria e media)

Nell'introduzione lei si dice incuriosito di che cosa avrebbero parlato questi giganti del pensiero durante il suo convito ideale. Ad esempio ?

Secondo Immanuel Kant in ogni convivio la disposizione a tavola conta moltissimo. Per questo era meticolosissimo nella scelta dei posti. Sì, lo ammetto, per gioco mi piacerebbe immaginare, ad esempio, una conversazione tra Hildegard di Bingen e Nietzsche. All'apparenza l'acqua santa ed il diavolo, in realtà vedo margini per dialoghi imprevedibili. Chissà che la spiegazione fatta dalla badessa dei suoi biscotti della gioia non avrebbe toccato le corde del filosofo tedesco, incrinando la sua scorza da grande nichilista. Allo stesso modo mi intrigherebbe non poco ascoltare una conversazione distesa tra Platone e Tommaso Campanella sul cibo consumato nelle loro terre di utopia, la Nuova Atlantide e la Città del Sole. Scopriremmo quanto gli alimenti sobri e salutari nel rispetto della natura siano da sempre un'idea virtuosa della filosofia”.

Ed altri incroci potenzialmente interessanti ?

Penso all'incrocio dialettico tra Leonardo e Kant. In teoria l'immagine della creatività assoluta contrapposta alla metodicità. Invece l'amabilità di Kant nel conversare avrebbe stupito anche il genio di Vinci. Mi piace pensare ad una conversazione sul tema della vita all'aria aperta, con Leonardo che ricordava le merende semplici in compagnia con i vecchi amici e Kant l'arte del rinoscere il canto degli uccelli. Il tutto accompagnato da una rilassante fumata a pipa”.

E Seneca con chi avrebbe potuto mettere a frutto la propria saggezza ?

Credo con tutti, ma l'accoppiamento più intrigante quello con Edith Stein. L'argomento ? Come difendere il pensiero, quindi la filosofia stessa, dall'invadenza del potere. Per il grande filosofo stoico quello di Roma, per l'intellettuale tedesca del '900 quello del Nazismo. Passano i secoli, ma le insidie del potere ed i suoi veleni rimangono sempre dietro l'angolo”.

Finiamo con leggerezza. Chi ha vinto secondo lei la competizione gastronomica tra filosofi?

Difficile, se non impossibile, stabilire la migliore tra le più di 50 ricette presentate. Per mantenere tra i convitati un sano fair play non è proprio il caso di dare voti come usa negli show culinari televisivi, che prevedono progressive esclusioni. Come si fa a bocciare Platone, Hegel o Kant ? Di sicuro apprezziamo l'impegno di Nietzsche che, come si vede in copertina, si cimenta ai fornelli mentre pensa all'oltre uomo. Alchimie e meraviglie possibili solo ai filosofi”.

 

Ufficio Stampa
Franco Banchi
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