LA RICHIESTA REITERATA DAL MONDO DELLA SCUOLA

“Sul tavolo della contrattazione per la prossima mobilità entri da subito anche la mobilità intercompartimentale”
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Campobasso, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)


Alle Organizzazioni Sindacali

In questi giorni i sindacati hanno iniziato le trattative per il nuovo contratto sulla prossima mobilità. A tal proposito diversi docenti afferenti al gruppo hanno esternato il disagio che emerge dal contesto scolastico, scrivendo personalmente ai sindacati della Scuola e invitandoli ad affrontare il problema dell’assenza della mobilità intercompartimentale per i docenti.

Nei pochi casi in cui i sindacati hanno dato un riscontro al problema, sono emerse alcune risposte che non possono ritenersi soddisfacenti. I componenti del Gruppo Mobilità intercompartimentale non hanno bisogno di pacche sulle spalle su quanto sia diventato gravoso e impegnativo il loro mestiere: lo sanno già, perché lo vivono giorno per giorno. E non basta dire che si è a conoscenza del problema da parte delle OO. SS., ma occorre trovare delle soluzioni.

Inoltre non possono essere fornite risposte vacue sul fatto che non sia prevista a breve termine una soluzione su questo aspetto, né tanto meno inconsistenti scuse verso una sorta di impreparazione dei docenti su altri campi perché rappresentanti di un “unicum”. Gli insegnanti sono posti da anni in tour de force di formazione che, con il pretesto della didattica, tocca altri aspetti che esulano dalla stessa, in particolare quello legale e digitale. I docenti poi sono più che laureati, e posseggono competenze specifiche in merito a quella che è la loro area di insegnamento.

Ragion per cui gli insegnanti del gruppo non avrebbero certo difficoltà ad affrontare un corso di formazione per continuare a servire la P.A in altro campo, desiderosi e motivati nel voler continuare a lavorare per lo Stato, ma in un contesto diverso.

L’apertura di cui si parla per le figure Ata non deve essere quindi un punto di arrivo o una scusante per il disimpegno, ma un punto di partenza.

Occorre ricordare inoltre che già in passato i docenti avevano trovato collocazione in altro ramo della P.A. E’ quello che è accaduto per alcuni colleghi inviati a lavorare all’Inps, ancorché in esubero, (come avvenuto per esempio con O.M. n. 217 del 6 maggio 1998). Al contrario esistono casi di mobilità avvenuti dalla funzione pubblica verso ex Miur, come nel caso del decreto direttoriale n. 255 del 31 luglio 2020 o nel n. 2722 del 21 dicembre 2022. Dovessero ripresentarsi tali condizioni perché a questi posti non potrebbero accedere i docenti?

Nello stesso tempo la legge 107, così detta “Buona Scuola” ha permesso e permette ogni anno centinaia di distacchi e comandi verso altri enti, associazioni o rami della P.A. e le richieste, da parte dei docenti, aumentano costantemente, spia, anche in questo caso di un disagio crescente.

Alla luce di tali considerazioni, il gruppo “Mobilità intercompartimentale docenti”, costituito allo stato attuale da oltre 3500 insegnanti, rilancia con determinazione le proprie proposte ai sensi dell’art. 3 Costituzione, rivolgendosi direttamente alle OO. SS.

Il gruppo è convinto che la mobilità intercompartimentale del personale della Scuola possa essere una soluzione a diversi aspetti, compreso il crescente problema del burnout scolastico, nonché uno straordinario mezzo per assumere personale più giovane svecchiando il comparto docenti, uno dei più anziani d’Europa.

Previa richiesta dell’interessato/a e a parità di condizioni economiche, il gruppo invita pertanto a superare prima possibile la questione, e richiede già dal prossimo contratto di Mobilità:

  • il passaggio verso altro ramo della P.A.;
  • la possibilità di accedere all’eventuale carenza di posti emergenti dagli uffici del MIM, quali dipendenti dello stesso Ministero, senza bandire un concorso esterno;
  • il riconoscimento per tutta la categoria di professione usurante e l’ottenimento della pensione anticipata.

 

In subordine richiede:

  • il passaggio ad ATA senza interruzione della propria carriera economica o alcuna cristallizzazione della stessa;
  • la richiesta di mobilità semplice per i docenti di ruolo che possa avvenire ogni anno, come nel resto della P.A., senza il vincolo triennale;
  • lo stop alla burocratizzazione della Scuola.

 

In attesa di ricevere risposte concrete, il gruppo comunica di essere disponibile ad un confronto con le forze sindacali.

Per maggiori informazioni

Ufficio Stampa

Antonio De Cristofaro
 Insegnante (Leggi tutti i comunicati)
Italia
[email protected]