Comunicati Stampa
Arte e Cultura

Wake up: la canzone che parla di risveglio alle nuove generazioni dei The Cabin Fevers

The Cabin Fevers nascono a Pisa nel 2014 dall’incontro tra il cantante Renato "Rendy" Terziani e il chitarrista Dario De Ruberto. La formazione definitiva arriva con l’ingresso di Antonio Inserillo alla batteria, Valerio Sereni al basso ed Emiliano "Biacco" Marianelli alla chitarra, musicisti con una lunga carriera alle spalle nella scena musicale pisana. La loro musica è un mix esplosivo di rock-blues, southern rock e influenze americane.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Con "Wake Up", i The Cabin Fevers dimostrano ancora una volta la loro abilità nel creare un sound che cattura l'essenza del rock-blues più autentico, unendo tradizione e modernità in modo efficace. Dal primo ascolto, la traccia si impone per la sua struttura musicale solida e coinvolgente, che riesce a fondere elementi di Hard Rock e Southern Rock con una base blues sanguigna e diretta.

Il brano si apre con un riff di chitarra grintoso e immediato, che stabilisce subito l’atmosfera di ribellione e urgenza. Le chitarre di Dario De Ruberto ed Emiliano Marianelli costruiscono un dialogo dinamico: da una parte riff aggressivi e taglienti, dall'altra assoli ben piazzati che aggiungono profondità e colore senza mai cadere nell'eccesso virtuosistico. Il suono è compatto, asciutto e privo di fronzoli, ma allo stesso tempo pieno di energia e vitalità, caratteristiche che richiamano le influenze classiche del Rock Americano degli anni '70, con un tocco moderno che rende il tutto molto attuale.

La sezione ritmica, formata da Antonio Inserillo alla batteria e Valerio Sereni al basso, è il cuore pulsante del brano. La batteria di Inserillo, in particolare, è un motore inarrestabile che guida il pezzo con potenza e precisione. Il groove è deciso, quasi marziale, e sostiene perfettamente l'intensità crescente del brano, mentre il basso di Sereni aggiunge spessore e stabilità, completando il quadro sonoro con una profondità che si sente soprattutto nei momenti di maggior tensione.

La produzione del singolo, curata da Alessandro "Ovi" Sportelli, riesce a bilanciare tutti questi elementi in maniera impeccabile. La registrazione mette in evidenza ogni strumento senza sacrificare l’impatto complessivo del pezzo. È una produzione pulita, ma non troppo levigata, capace di mantenere l’energia grezza tipica del live, elemento fondamentale per una band come i Cabin Fevers, che costruisce gran parte della sua identità sull’impatto diretto e senza mediazioni della performance dal vivo.

La voce di Renato Terziani è uno degli elementi di maggior forza del brano. Con una timbrica graffiante e un'espressività intensa, Terziani riesce a trasmettere perfettamente la frustrazione e la determinazione del protagonista della canzone. La sua interpretazione vocale è piena di dinamica: parte con un tono controllato, quasi riflessivo, per poi esplodere nel ritornello con una carica emotiva palpabile, che amplifica il messaggio di resistenza e risveglio sociale.

Dal punto di vista strutturale, "Wake Up" segue una forma tradizionale ma efficace, con strofe che costruiscono tensione e un ritornello che funge da vero e proprio punto di sfogo emotivo. Il crescendo musicale, supportato da un lavoro di chitarra sempre più intenso e dalla voce che si alza progressivamente, mantiene l'ascoltatore agganciato fino alla fine, lasciando un forte impatto.

In definitiva, "Wake Up" è una canzone che mette in luce l’evoluzione musicale dei Cabin Fevers. Il loro sound, pur attingendo a radici ben definite nel rock-blues e hard rock, riesce a rimanere fresco e contemporaneo, grazie a una produzione curata e a una performance strumentale e vocale di alto livello. Un pezzo che non solo colpisce per il suo messaggio, ma soprattutto per la sua qualità musicale, che conferma la band come una delle realtà più interessanti nel panorama rock-blues italiano.

Ufficio Stampa
Marta Spiga
 nellanotizia (Leggi tutti i comunicati)

emanuelamereu5@gmail.com