Energia
A2A, la Life Company guidata da Renato Mazzoncini rivede al rialzo le stime
A2A, Life Company guidata dall’AD Renato Mazzoncini, porta a termine il primo semestre del 2023 con un utile netto in rialzo del 32%: raggiunti i 257 milioni di euro.
Renato Mazzoncini: A2A tra i protagonisti della transizione energetica
Con un utile netto in rialzo del 32% a 257 milioni di euro, A2A chiude il primo semestre di quest’anno con un importante rialzo. La Life Company guidata dal manager Renato Mazzoncini registra una crescita del margine operativo lordo del 26%, arrivando a quota 880 milioni. “Sulla base dei buoni risultati del primo semestre”, spiega l’AD in una nota, sono state dunque riviste al rialzo le stime sul MOL, tra 1,74 e 1,78, e sull’utile netto, stimato tra 450 e 470 milioni di euro. L’Amministratore Delegato di A2A può quindi affermare che la Life Company “cresce ancora, consolidando il suo ruolo di protagonista nella transizione energetica del Paese”, sottolineando che il trend positivo è stato reso possibile “in particolare, dalla diversificazione dei business, da un’attenta disciplina finanziaria, dall’accelerazione degli investimenti e dalle operazioni di M&A realizzati negli ultimi anni nelle rinnovabili”.
Energia verde e finanza sostenibile: l’impegno della Life Company guidata da Renato Mazzoncini
Parallelamente nei primi sei mesi del 2023 è aumentata del 63% l’energia derivante da fonti rinnovabili, fotovoltaico ed eolico. La produzione verde di A2A passa quindi da 238 a 389 Gwh. Proprio nel semestre appena trascorso, ricorda l’AD Renato Mazzoncini, “è stato inoltre completato il parco eolico da 30 Mw di Matarocco in Sicilia”. La Life Company ha inoltre incrementato del 7% gli investimenti destinati allo sviluppo di impianti per la produzione di energia verde e per il potenziamento e l’efficientamento delle reti, portandoli a 494 milioni di euro. Ancora in tema sostenibilità, A2A ha rinnovato il proprio impegno nella finanza sostenibile, collocando un green bond da 500 milioni, che ha portato la quota di debito sostenibile dal 55 al 66% del totale del Gruppo.