Meritocrazia Italia: la nuova ‘Scuola aperta’, tradizione e innovazione

Meritocrazia Italia: per fornire ai giovani gli strumenti adeguati ad affrontare il futuro, è necessario puntare sulla Cultura, nelle sue diverse forme, valorizzando le tradizionali arti e le antiche tradizioni e non dimenticare l’educazione al corretto utilizzo degli strumenti tecnologici, che troverà costante e crescente applicazione nella formazione, allo scopo di potenziare i sistemi d’istruzione in re-lazione ai livelli di competenze richiesti nel mondo del futuro.
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

Alla Scuola spetta il compito di preparare gli studenti ad affrontare la vita con competenza, prontezza e duttilità in un mondo in continua, inesorabile, evoluzione. Il progresso tecnologico dell’ultimo trentennio ha imposto, in tempi incredibilmente ridotti, cambiamenti sociali radicali e copernicane rivoluzioni nel mondo del lavoro. Basti pensare che Facebook, nata ufficialmente il 4 febbraio 2004, ha raggiunto un miliardo di utenti nell’ottobre 2012, ossia dopo 8 anni. Tik-Tok, invece, ha raggiunto un miliardo di utenti in soli 4 anni (dal 2017 al 2021). Le schede di memoria in 10 anni hanno aumentato la propria capacità di 1.000 volte, i droni sono stati perfezionati in pochissimi anni passando da giocattoli inaffidabili a strumenti utilizzati in ogni ambito: civile e militare. Gli esempi potrebbero essere infiniti e mai come in questo momento storico, il futuro appare realmente un’incognita. La Scuola è chiamata a interrogarsi sulle modalità attraverso le quali svolgere la propria funzione in modo efficace. Appare naturale chiedersi quali saranno le conoscenze utili agli umani nei prossimi 30-40 anni. Sarà utile conoscere le lingue straniere in un mondo dotato di traduttori simultanei? Quali saranno le caratteristiche del mercato del lavoro con le quali i ragazzi si troveranno a confrontarsi? Cosa potrà fare la Scuola per prepararli al meglio? Se molto di quanto appreso oggi rischia di divenire superato prima ancora del termine del percorso di studi, la strada giusta potrebbe essere quella di tornare ad allenare alla soluzione di problemi complessi, non importa quali, ossia se attraverso la matematica o attraverso lo studio di lingue morte, il gioco degli scacchi o la progettazione di edifici. L’importante è mettere i giovani nella condizione di studiare e ragionare non per nozioni ma per problemi, perché solo un cervello allenato potrà affrontare una vita di apprendimento, quella che vien definita “long life learning”, dominare l’evoluzione tecnologica e contribuire alla crescita del benessere della collettività. In questo contesto, l’intelligenza artificiale, nella sua accezione più lata, può e deve costituire un mezzo al fine. Non sollevare dall’impegno dell’approfondimento culturale, ma essere strumento di migliore divulgazione della conoscenza, della quale gli studenti devono essere fruitori consapevoli e responsabili. Questa la nuova missione della Scuola: sollecitare in modi nuovi pensiero critico, concentrazione, attenzione, memoria, promuovendo la crescita individuale e la sensibilità verso gli altri, e dando priorità al merito, inteso anche come misura che permette di assegnare le risorse in maniera ottimale per il benessere, a lungo termine, della collettività. In questa direzione, la Scuola dovrebbe diventare un vero e proprio polo culturale, aperto non solo la mattina ma anche il pomeriggio, e fruibile non soltanto dai giovani studenti ma da tutta la popolazione. Occorre fare in modo che gli ambienti possano essere utilizzati anche dalle Associazioni, utili esperienze di cittadinanza attiva, di crescita morale, spirituale e culturale. Ma il cambiamento dovrebbe partire anche dalla revisione dei percorsi formativi:

- dando migliore rilievo alle scuole tecniche, al ruolo del saper fare nonché alla trasmissione delle conoscenze che hanno reso famoso nel mondo il Made in Italy;

- consentendo anche agli studenti degli istituti umanistici e scientifici di frequentare volontariamente corsi tecnici nel pomeriggio;

- incentivando la valorizzazione e l’utilizzo del patrimonio bibliotecario delle scuole italiane, da accrescere e mettere a disposizione della popolazione;

- facendo in modo che i cittadini e le imprese, i docenti e gli studenti possano avvicinarsi alla tecnologia con consapevolezza e adeguate conoscenze al fine anche di ridurre i pericoli che un suo uso distorto potrebbe determinare;

- coinvolgendo i potenziali datori di lavoro in una nuova ‘scuola aperta’ per dare orientamento e speranza ai giovani, stimolo e supporto per progetti concepiti da gruppi di giovani per sviluppare la loro iniziativa e aiutarli a scoprire i loro talenti e nuovi interessi;

- coinvolgendo i genitori in momenti di formazione in classe che possano illustrare le diverse professionalità acquisite.

 Per fornire ai giovani gli strumenti adeguati ad affrontare il futuro, è necessario puntare sulla Cultura, nelle sue diverse forme, valorizzando le tradizionali arti e le antiche tradizioni e non dimenticare l’educazione al corretto utilizzo degli strumenti tecnologici, che troverà costante e crescente applicazione nella formazione, allo scopo di potenziare i sistemi d’istruzione in relazione ai livelli di competenze richiesti nel mondo del futuro.

Stop war.

Roma, lì 13 Giugno 2023                       

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriell

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