Giuseppe Prete (WOA): la World Organization of Ambassadors è nata per costruire la Pace

World Organization of Ambassadors WOA Cav. Giuseppe Prete
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Milano , (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

Intervistato da Patrizia Polidori di Lazio TV, il Cancelliere europeo della WOA, il cav. Giuseppe Prete ha illustrato la posizione attuale dell’Organizzazione degli ambasciatori di pace.

Per prima cosa ha voluto chiarire che la Woa nasce per costruire la pace. Questa la sua mission. Si tratta di una Ong che lavora in ambito diplomatico internazionale, in stretto contatto con la le diplomazie governative e private per programmare e progettare azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi di pace condivisi. 
Non è mancata l’occasione, durante l’intervista, per individuare come l’obiettivo attuale della Woa sia quello di crescere in tutta Europa, di entrare ed essere presente in tutti gli Stati per potere collaborare attivamente e concretamente nella realizzazione della pace mondiale.

“Di certo l’attività della Woa non rispetta un programma definito e prestabilito”, ha detto il cav. Prete, “a segue gli eventi di crisi per intervenire dove è più necessaria la sua presenze e il suo intervento”. In questo momento il problema serio in Europa che è in realtà un problema a livello mondiale, è il conflitto Russia-Ucraina. Questo sta portando la Woa ad attenzionare i paesi dell’ex Jugoslavia che sono fortemente a rischio perché interessati anch’essi in primo piano. Si avverte quindi una forte tensione in quell’area, tanto da portare il Cancelliere Europeo a organizzare nei giorni scorsi, un summit di pace proprio in Kosovo, al quale hanno partecipato personalità provenienti da tutte le parti del monto.

Prima di parlare dei rischi che il pianeta intero sta correndo, il Cancelliere cav. Prete fa, però, un passo indietro, per precisare che proprio un mese fa, alle Nazioni Unite si è espressa una votazione in cui tutti i paesi votarono perché si arrestasse immediatamente e si mettesse quindi fine al conflitto in Ucraina, ma questo non ha impedito a Putin di intensificare i bombardamenti con le note e continue deportazioni dei minori. Ciò basta per capire l’alto rischio che il conflitto si apra al resto mondo con la progressiva partecipazione di altre nazioni. Non si conoscono gli accordi che la Russia ha con la Cina, ad esempio, e di sicuro un suo ingresso o una sua azione bellica a fianco della Russia non sarebbe accettata da nessuno dei governi mondiali, che non starebbero certo a guardare. Bisogna sempre lavorare e non abbassare mai l’asticella di allerta.

“La pace – ha concluso con fermezza il Cancelliere – non si costruisce se non con i mattoni della costanza e della perseveranza, non possiamo mai dare nulla per scontato soprattutto adesso e non ci si può permettere di pensare neanche per un giorno che il conflitto si possa spegnere da solo. Il nostro lavoro continua ininterrottamente e non ci fermeremo finchè non raggiungeremo l’obiettivo prefissato: la fine del conflitto per il bene del mondo”.