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Arte e Cultura

Raffaello Converso su progetto del M° Roberto De Simone

Nuovo appuntamento "Tutta un'altra musica" sabato 26/10 a Domus Ars di Napoli: "L'opera da marciapiede" tra Kurt Weill e Raffaele Viviani.
Napoli, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Dopo il debutto con Giovanni Mauriello, la rassegna Tutta un’altra musica ideata dalla Fondazione Il Canto di Virgilio promuove un nuovo appuntamento nel mix di linguaggi e di culture sonore europee.

Sabato 26 ottobre alle 19 nella sala Domus Ars di via Santa Chiara 10 –dirimpetto al Monastero – sul palco è tempo de L’opera da marciapiedeche vedrà protagonista il cantante Raffaello Converso. Un progetto con le elaborazioni e le orchestrazioni del maestro Roberto De Simone sospeso tra Kurt Weill e Raffaele Viviani. Il Proscenio ensemble affiancherà l’interprete in un esperimento dedicato alla cosiddetta musica di strada – assai prima del rap e della dancehall – setacciando canti a ffigliola e canti a fronna, stilemi di percussioni e fisarmoniche, tra ascolto libero e musica del potere. Senza trascurare l’Ave Maria di Schubert e l’Opera da tre soldi di Brecht su un’ispirazione camorristica. “È un concerto di taglio teatrale – racconta Converso – in cui alcuni brani di Raffaele Viviani, per esempio Bammenella, vengono trattati musicalmente in stile weilliano. In programma c’è anche una versione dell’Ave Maria di Schubert proposta sempre in doppia lingua, tedesco/napoletano. Ogni volta che riprendo questo spettacolo è una gioia immensa. Un lavoro molto ponderato che, prima del debutto avvenuto nel settembre 2022, ha richiesto circa un anno di preparazione fra traduzioni, elaborazioni, scrittura, con orchestrazioni concepite dalla sapienza compositiva di Roberto De Simone prettamente per la mia voce. Tutto è nato durante la clausura del Covid, con continue consegne dei manoscritti fra casa di De Simone e casa mia. L’intento non è quello di esibire esecuzioni di nuovi brani sulla scia tradizionale quanto denunciare l’estinzione della musica da strada, cui fecero capo Brecht-Weill e Viviani nel costruire le proprie musiche. In scaletta anche la nostra versione de Die Moritat von Mackie Messer in napoletano.
Fino al 6 dicembre alla Domus Ars troverà accoglienza una serie di concerti e recital capaci di illuminare qualsiasi tensione creativa musicale, a prescindere dalle epoche. Di volta in volta, si esibiranno ensemble, attori, solisti, gruppi corali, strumentisti, vocalist, musicisti, direttori d’orchestra, narratori, musicologi, con la volontà cosciente di coinvolgere il pubblico in una esperienza che riporta in primo piano la musica suonata, la musica vissuta, la musica che ci è sempre appartenuta.
In agenda, l’8 novembre il Duo Nuances in cui figurano Michele De Martino (mandolino-pianoforte) e Salvatore Della Vecchia (mandoloncello-mandolino). Tra brani originali e non, citazioni a Ludwig van Beethoven, al liutaio partenopeo Raffaele Calace, al crescendo di Gioachino Rossini, l’intenzione del gruppo che è stato già diretto da Riccardo Muti e Zubin Mehta è dare spazio alle potenzialità del mandolino, strumento tutt’altro che folkloristico. Tant’è che in repertorio appaiono Bach e Chopin.

L’indomani, 9 novembre, Le forme dei sentimenti, avventura musicale del violoncellista Luca Signorini (primo violoncello del Teatro San Carlo) e della pianista Paola Volpe. Nel romanticismo di Robert Schumann e Claude Debussy, i due artisti hanno rintracciato un sentiero spirituale che conduce dall’impressionismo francese alla Sonata in la maggiore di César Franck.

Il 15 novembre sarà vorticoso, invece, Off Side Story, il racconto metropolitano liberamente tratto dal musical West Side Story (1957, ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare) con l’insolita performance del pianista Enrico Fagnoni e della voce narrante di Stefano Valanzuolo, che è autore del testo. Le musiche anni Cinquanta di Leonard Bernstein  Jet Song, Maria, I Feel Pretty, Tonight – lasciano rivivere New York a Napoli. 

La suave melodia – Musiche nella Napoli del ‘500 e ‘600 è il concerto del 16 novembre con l’Ensemble 33 e tre vocalist: Stefania Parisi, Sergio Majocchi e Antonio Parisi. In scaletta, le villanelle popolari composte a Napoli tra Rua Catalana e Largo di Castello, e le villanelle più sofisticate di Adrian Willaert. Ancora, i canti d’amore, i versi irriverenti e sarcastici. Infine le raffinate composizioni barocche di Andrea Falconieri, morto nella terribile peste che ferì Napoli nel 1656.
Sabato 23 novembre riflettori accesi sulle Armonie italiane, una proposta delle Risonanze dell’anima con il soprano Monica De Rosa McKay e il pianista Marco Santià. Un’immersione nelle opere di Tosti, Martucci, Silvestri, Cimara, Alfano e Puccini, tra pathos e sensazioni crepuscolari e verismo. Sull’altalena fra la Serenata per mandolino di Silvestri e il Piccolo tango di Puccini. Nel penultimo appuntamento del 30 novembre, intitolato Il suono delle ance, il Samnium Clarinet Choir diretto da Gaetano Falzarano presenterà un viaggio sonoro frutto del collage tra musiche di Cardon, Mendelssohn, Verdi, Poinchielli, Farina e Mangani in cui emergeranno tutte le possibilità tecnico-virtuosistiche dello strumento a fiato, tra frammenti operistici, sinfonici e cameristici.

L’epilogo di Tutta un’altra musica è programmato per il 6 dicembre, serata in cui sarà ospite l’ensemble Chamberchelli convocato per lo spettacolo Il violoncello nelle grandi colonne sonore. Un progetto a cura di Aurelio Bertucci – che annovera diversi giovani audaci strumentisti – che porta in palcoscenico le varietà melodiche e timbriche delle composizioni firmate per il grande schermo da Nino Rota e Ennio Morricone, Hans Zimmer e John Williams, e J.M. Lacalle (autore di Amapola).
L’ingresso a ogni concerto costa 10 euro. Infoline 081 342 5603.

Domus Ars | via Santa Chiara 10 – Napoli.