I “RONCHI” DEL BELVEDERE DI ALZANO LOMBARDO: DUE BORSE DI STUDIO PER LO SVILUPPO DI UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE
Comunicato Precedente
Comunicato Successivo
Sostenibilità, valorizzazione del paesaggio, promozione del territorio: sono questi i principali pilastri su cui si fonda il progetto frutto delle borse di studio “I ronchi del compendio denominato “Belvedere” in Alzano Lombardo gestito dalla Fondazione Giusi Pesenti Calvi- ETS. Studi progettuali per una valorizzazione ai fini educativi paesistici e di promozione territoriale attraverso la messa a dimora di piante ornamentali” nato dalla sinergia tra la Fondazione Giusi Pesenti Calvi ETS di Alzano Lombardo e l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia.
Finanziate dalla Fondazione Giusi Pesenti Calvi ETS, nell’ambito della sua missione di gestire, tutelare e valorizzare il complesso del Belvedere (di proprietà della Città di Alzano Lombardo, in quanto nominata erede dal dott. Pesenti Calvi, scomparso nel 2018, ndr), le borse di studio hanno visto i due assegnatari – i neolaureati in Scienze Agrarie Simone Signorelli e Martina Cesari, guidati dai docenti professori Osvaldo Failla, Ilda Vagge e Alessio Fini - elaborare un piano di valorizzazione dei ciglioni (“ronchi”) che caratterizzano l’area di Villa Belvedere. Punto di partenza del progetto: tener conto dei peculiari caratteri ambientali e paesistici del luogo, introducendo ragioni nuove di interesse sia sul piano botanico, scientifico e paesistico, sia sul piano delle potenzialità didattiche e turistiche.
“I ciglioni – spiega Mariangela Carlessi, Presidente della Fondazione Giusi Pesenti Calvi ETS – sono gli ampi prati terrazzati che, dominati dall’alto dall’elegante villa del Belvedere, sono l’elemento più identitario del paesaggio della valle del torrente Diebra. Di antica formazione, i “ronchi”, come sono anche chiamati, caratterizzavano un tempo tutto il paesaggio pedecollinare del territorio, via via eroso dall’edificazione del secondo dopoguerra”. Originariamente destinati al sostentamento delle comunità locali, complice la loro felice posizione che permetteva la coltivazione di alberi da frutto, di gelso per la bachicoltura, grano, ortaglie e viti, i ciglioni si presentano oggi come prati. “Il progetto elaborato dai due borsisti, senza snaturare l’immagine consolidata dei terrazzamenti, di indubbia valenza estetica ed ecologica, si propone proprio di mettere l’accento sulle molte potenzialità offerte dal sito in termini di esposizione, microclima e paesaggistici. Proprio questi elementi consentono di innestare ad Alzano un repertorio di specie arbustive ornamentali provenienti da tutto il mondo, di grande interesse per le fioriture, i colori, i profumi”.
Per raggiungere questo obiettivo, diversi gli step in cui si è articolato il progetto, iniziato con analisi territoriali ed ecologiche a diverse scale di tutto il contesto, indispensabili per la definizione di soluzioni progettuali mirate alla valorizzazione dell’intero complesso del Belvedere. Molteplici i risultati attesi dell’intervento che, accanto alla messa a dimora di piante ornamentali, prevede anche la creazione di percorsi tematici, sia attraverso nuove aree funzionali, sia attraverso elementi storici già presenti. “Attraverso questa iniziativa – conclude Carlessi - si genererà dunque un nuovo paesaggio visivo ed olfattivo che muterà con il trascorrere delle stagioni invitando a nuove esperienzialità”.