Taglio del cuneo fiscale, guida pratica al calcolo dello stipendio netto

Nel 2024, il Governo ha rinnovato il meccanismo che già nel 2023 aveva permesso una riduzione del cuneo fiscale per i dipendenti, applicata dal primo luglio fino al 31 dicembre. Leggi le novità.
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Milano, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

Nel 2024, il Governo ha rinnovato il meccanismo che già nel 2023 aveva permesso una riduzione del cuneo fiscale per i dipendenti, applicata dal primo luglio fino al 31 dicembre.

Questo sgravio INPS, tecnicamente un taglio del cuneo “contributivo” piuttosto che “fiscale”, viene verificato su base mensile, il che significa che l'applicazione non è garantita ogni mese, anche se il provvedimento è in vigore per un determinato periodo.

Ma cosa significa concretamente? Che lo sgravio può essere concesso per un mese ma non per un altro, se anche si supera la soglia massima prevista di un solo euro, non si ha diritto allo sconto.

Questo chiarimento è importante per capire fino a che punto incide il taglio del cuneo fiscale nel calcolo dello stipendio netto, accreditato in busta paga, sull’effettiva spettanza dell’agevolazione.

Il taglio del cuneo fiscale, infatti,  si basa su una retribuzione effettiva da lavoro dipendente o assimilato, che prevede:

  • un imponibile previdenziale fino a 2.692 euro mensili lordi (35.000 euro lordi annui di RAL), con uno sconto contributivo del 6%, riducendo la trattenuta al 3,19%;
  • un imponibile previdenziale fino a 1.923 euro mensili lordi (35.000 euro lordi annui di RAL), con uno sconto contributivo del 7%, riducendo la trattenuta al 2,19%.

La riduzione delle trattenute in busta paga (contributi FAP e IVS) si traduce in un aumento del salario netto fino a 100 euro lordi al mese. Lo sconto INPS non è progressivo, quindi si applica solo se si rientra nelle soglie indicate, anche per un solo euro.

Tuttavia, l'importo dello sgravio varia proporzionalmente allo stipendio effettivo.

Per le due soglie mensili, il massimo risparmio è:

  • per imponibili di 25.000 euro si risparmiano da 60 a 70 euro;
  • per imponibili di 35.000 euro si risparmiano da 90 a 100 euro.

Le retribuzioni intermedie godono di risparmi contributivi proporzionali alla loro retribuzione lorda.