Lunedì 19 agosto a Reggio Calabria si ricordano le vittime della strage di Bellolampo di Sicilia
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"Nel 75° anniversario della strage di Bellolampo" è il titolo della conversazione organizzata dal Circolo Culturale "L'Agorà". Nel corso della giornata di studi, organizzata dal sodalizio reggino, saranno oggetto di analisi diverse cifre, relative agli eventi che si svolsero nella cittadina alle porte di Palermo. Il nuovo incontro, predisposto dal sodalizio culturale organizzatore, ha registrato la presenza, in qualità di relatore, di Gianni Aiello, Presidente del sodalizio organizzatore.
Nel corso della giornata di studi, organizzata dal sodalizio reggino, sono state oggetto di analisi diverse cifre, relative alla tragedia che si consumò nell’estate del 1949 a cura dell’organizzazione di Salvatore Giuliano. Verso il tardo pomeriggio del 19 agosto 1949, la banda mafiosa Giuliano mise a punto una vera strage, la Strage di Bellolampo. Questa era intesa a colpire la caserma dei carabinieri di Bellolampo, una piccola borgata situata a 10 km da Palermo. Nel corso della giornata di studi, organizzata dal sodalizio reggino, sono state oggetto di analisi diverse cifre, relative alla tragedia che si svolse nell’estate del 1949 a cura dell’organizzazione di Salvatore Giuliano.
La strage ebbe un antefatto: erano le 18 del 19 agosto 1949 quando la banda Giuliano assaltò con bombe a mano e raffiche di mitra la caserma di Bellolampo. I carabinieri respinsero l'attacco e lanciarono l'allarme, e così da Palermo partirono i rinforzi ma i controlli effettuati per tutto il giorno diedero esito negativo. Al momento del ritorno in città, alle 21.30, all'altezza di Passo di Rigano, l'ultimo autocarro della colonna fu investito dallo scoppio di una mina tirata da un filo.
L’autocolonna era formata da 5 autocarri pesanti e da 2 autoblindate per un totale di 60 carabinieri del XII Battaglione Mobile di Palermo. I militari erano a bordo di un camion che rientrava in città attraversando quella che era allora una piccola borgata quando il mezzo fu investito dall’esplosione di una mina anticarro, collocata lungo la strada dagli uomini del bandito. L'esplosione investì il mezzo con a bordo 18 militari appartenenti al XII Battaglione mobile carabinieri di Palermo. La deflagrazione investì il mezzo e causò il ferimento di 11 feriti e la morte di sette carabinieri, tra i quali due calabresi. Altri 10 carabinieri rimasero feriti, e alcuni subirono gravi mutilazioni.
Tutti facevano parte di un contingente che tornava in caserma dopo aver pattugliato le alture di Bellolampo dove nel pomeriggio la banda Giuliano aveva attaccato una stazione dei carabinieri, senza causare vittime, ma per attrarre sul posto altri militari da colpire con la bomba. Un secondo ordigno, piazzato poco distante, scoppiò al passaggio di due auto su cui viaggiavano i vertici dell’Arma e della polizia, diretti sul posto dell’attentato, e usciti fortunosamente indenni dall’esplosione. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”).
La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 19 agosto.
Circolo Culturale L'Agorà (Leggi tutti i comunicati)
89132 Reggio Calabria
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