Doppio Sogno XXIV Edizione SEMINAL - dal 9 al 25 luglio a Villa Pignatelli

Rassegna di cinema (in lingua originale) e incontri a cura del Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, diretta da Massimo Osanna e con il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortés, diretto da Giuseppe Dragotti A Villa Pignatelli i martedì, mercoledì e giovedì dal 9 al 25 luglio 2024 Nove serate di cinema d’autore sotto le stelle al costo agevolato di 5 euro nella straordinaria cornice del giardino storico di Villa Pignatelli.
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Napoli, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Il seme è vita; esso possiede una propria natura, ha la funzione di evolversi, e quando nutrito e coltivato, produce una pianta, poi un fiore e infine un frutto che a sua volta produrrà altri semi. Una catena genetica che si distingue per le innumerevoli specie di sementi che produrranno piante diversissime tra loro per forma, dimensione e qualità. Malgrado la comune natura nessun seme produce una pianta che non sia esemplare unico, e ciascuna trova il suo spazio di perfezione nella collaborazione con l'intero habitat vegetale. Parimenti si attiva la dinamica che riproduce la vita umana - più in generale, l’ambito animale a cui i sapiens appartengono - e il tempo vede il susseguirsi delle generazioni che si sviluppano dentro la biosfera terrestre.

A suo modo il cinema segue la stessa dinamica: segna il tempo che attraversa, lo descrive, lo digerisce ed elabora, e, con uno sguardo retrospettivo s' ingegna nell'indicare passi in avanti verso il futuro. Ciò accade a prescindere dal genere in cui si definisce.Il cinema è letteratura per immagini in movimento e l'arte della scrittura è il frutto della coscienza dell'artista. Alcuni film, attraverso l'intuizione dell'autore, marcano passaggi che divengono capisaldi per nuove forme di cinematografia, che si intendono qui "seminali".

Ogni genere cinematografico ha avuto un punto di partenza, fin dal momento in cui gli stessi fratelli Lumière diedero inizio alla settima arte descrivendo l'operosità di chi lavora e la grande abilità manifatturiera e tecnologica dimostrata dalla portentosa locomotiva a vapore. Immediatamente l’obiettivo aveva trovato il soggetto ideale, che da allora in avanti sarà al centro del narrato: l'umanità e la sua feconda capacità creativa.

Proprio perché l'uomo a differenza delle altre specie viventi può decidere e discriminare, in tempi di A.I. - l'incombente e inquietante intelligenza artificiale- è importante che esso stesso non vada perdendo il contatto con il privilegio dovuto alla perfezione e, assieme, all'unicità della propria semenza. Soprattutto è fondamentale che non perda la consapevolezza che mai alcuna macchina potrà sostituire il prodotto di una coscienza guidata dal cuore, come Stanley Kubrick predisse molto efficacemente, oltre 50 anni fa, nel capolavoro dedicato allo spazio più profondo.

Per continuare nella metafora - come un seme può andare distrutto per diverse cause e non germogliare mai, anche l'humanitas è esposta al rischio d'impoverimento a causa di azioni scellerate; allora se è possibile tracciare un parallelo tra seme, cinema e vita, è importante che il racconto per immagini non sia tossico o distruttivo, foriero di volgarità distruzione e crudeltà, bisogna invece che sia tale da guardare con senso di responsabilità alle generazioni future. Se la sofferenza -come che sia- è elemento comune a tutti gli esseri viventi, allora occorrerà praticare la gentilezza anche attraverso le immagini-movie, e se dovesse capitare in esse di mostrare la guerra con il suo dolore, bisogna che gli umori più violenti siano attinti con sapienza ed arte, tanto da proporsi come monito e freno alla degenerazione dell’ umano sentire.
Il mondo potrà essere un giardino fiorito ma perché germini nel suo splendore sarà necessario coltivarlo e prendersene attenta cura."A differenza di tutte le altre forme d’arte, il cinema è in grado di cogliere e rendere il passaggio del tempo, per fermarlo, quasi a possederlo in infinito. Direi che il film è la scultura del tempo" - Andrej Tarkovskij Lavinia D'Elia