LA DONNA CHE SUSSURRAVA AI PESCATORI

Sulla strada che porta al mare di Caorle c’è un luogo forse poco noto ai più, dove il pesce da cinquant’anni è un’ esperienza enogastronomica di qualità superiore. La mano e la mente sono di Tiziano Brichese. E poi ci sono i segreti, di sua moglie Barbara.
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Venezia, (informazione.it - comunicati stampa - turismo)

Quando il successo non è gridato. Quando la qualità e l’esperienza enogastronomica sono eccellenti eppure sono come nascosti e quasi custoditi in questa cucina e tra questi tavoli, come se “osare dire” fosse troppo o non fosse opportuno. La famiglia alla guida dell’Eden è così. Tiziano e Barbara, come Riccardo, il figlio, e Leonilde, sua nonna: appassionati quanto riservati, strenuamente dediti a questo luogo quanto testardamente umili.

Ma pane al pane, vino al vino e pesce all’Eden.  Perché qui – eredità di una tradizione di quattro generazioni – il pesce è cultura, tanto impegno e passione e nei tavoli restituisce viaggi nel gusto di altissimo livello. Dal cotto al crudo, ispirandosi alle ricette di queste terre e rivisitandole alla ricerca di una cucina che vuole esprimere l’anima degli ingredienti.

“Ogni pesce, ogni pianta, ogni vino – racconta Chef Tiziano - ha una sua anima che deve poter uscire, essere sprigionata e paradossalmente sono gli ingredienti con cui convive che riescono ad esprimerla. Per questo la mia cucina è una cucina che ricerca l’equilibrio, di sapori, profumi e colori. Equilibri da gustare con occhi e palato”.

Parla piano chef Tiziano  mentre controlla la cottura di cappesante e canestrelli, uno sguardo fugace alla tartare di tonno, e poi eccolo chino a dosare la salsa Tzatziki e a creare meraviglie con le verdure tagliate a julienne che lui fa danzare nel piatto attorno alle seppie.

 E sottovoce parla anche Barbara, sua moglie. Dentro il microfono del cellulare la sentiamo rovesciare domande brevi, rapide e decise: quanto ne hai? Me lo tieni da parte? Il tempo com’è? Dall’altro capo del vecchio filo ci sono i pescatori di Caorle e li immaginiamo con una mano umida  nella rete  e nell’altra il telefono perennemente a rischio caduta sul pavimento scivoloso della pescheria. Per parafrasare  il titolo di un famosissimo  romanzo di Nicholas Evans, Barbara è la donna che sussurra ai pescatori. Ogni settimana puntualmente all’alba li raggiunge nella pescheria di Caorle e lì si aggira solitaria tra le cassette del pescato. Barbara osserva, sfiora, annusa. E poi fa cenni, si avvicina, si apparta, chiede, indaga, discute. E quando i pescatori escono in mare Barbara chiama o si fa chiamare per sapere prima e presto cosa il mare regalerà quel giorno. Meraviglia (segreta) di Eden.

 

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