Sa.Spo. Cagliari: una protesi per Cristina grazie ai bandi nazionali
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Un occhio sempre attento verso le iniziative delle istituzioni nazionali e regionali che tendono la mano allo sport paralimpico. Avere un organico numeroso e interdipendente nella gestione di una macchina comunque complessa consente alla Sa.Spo, di non perdere le occasioni che le si prospettano per potenziare l’attività.
Nel corso degli anni la prima società paralimpica della Sardegna presieduta da Luciano Lisci ha attinto a piene mani dal Fondo Unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano istituito presso il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie ad esso viene promosso l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone con disabilità mediante l’utilizzo di ausili per lo sport.
In passato, nell’ampia sede di via Don Bosco a Selargius sono arrivate due carrozzine da rugby, una carrozzina da corsa e due race runner. Il “regalo” più recente invece ha riguardato una protesi per l’avambraccio, richiesta appositamente per venire incontro alle esigenze della velocista tredicenne Cristina Sansone che l’ha inaugurata in occasione dei suoi primi campionati italiani indoor disputati di recente ad Ancona. In più la polisportiva isolana potrà usufruire anche di una fiammante piattaforma da lancio e sono già state blindate altre cinque carrozzine da rugby che giungeranno entro l’anno.
Il vice presidente del sodalizio saspino Antonio Murgia elenca con orgoglio questi importantissimi step migliorativi, in quanto arrivati grazie al suo impegno instancabile nel seguire assiduamente le diverse fasi burocratiche, indispensabili per portarli felicemente a termine. Ma in particolare lo lusinga l’arrivo dell’arto artificiale grazie al quale la giovane atleta potrà migliorarsi nelle sue prestazioni.
Tutto cominciò nel 2021 quando Murgia, nel corso della manifestazione promozionale “Incontriamoci”, allestita nella spiaggia cagliaritana del Poetto e aperta alle scuole del territorio, individuò una ragazzina vivace che si barcamenava con entusiasmo tra le varie discipline sportive in vetrina. Avvenuto il reclutamento, Cristina Sansone è stata subito indirizzata verso l’atletica leggera. Oltre ad allenarsi con il nutrito gruppo di atleti della sua società, grazie anche ad un contributo del CIP Sardegna destinato ugualmente all’avviamento allo sport, per due anni ha partecipato a cinque raduni organizzati a livello nazionale dalla scuola FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici Sperimentali). Ora che non ha più l’età per frequentarli può, in compenso, prendere parte alle gare ufficiali come è già avvenuto nelle Marche dove ha indossato il supporto artificiale, invasato e provato precedentemente a Roma presso le officine ortopediche ITOP. Nel mentre si era fatta le ossa anche nelle gare campestri scolastiche; ma la società presieduta da Luciano Lisci spera che al più presto abbia le carte in regola per entrare nella FISPES Academy.
“Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto – chiosa Antonio Murgia – e di sicuro Cristina sarà supportata in tutto e per tutto dalla società. Ad Ancona è stata classificata ufficialmente e dai prossimi campionati potrà competere per il titolo tricolore. Il resto spetta a lei e alla sua famiglia che deve darle i giusti stimoli. Quella degli Italiani indoor è stata la sua prima trasferta senza congiunti al seguito; un’esperienza di vita che le ha dato tanto. I margini di miglioramento sono elevati, ma deve allenarsi assiduamente col massimo impegno”.