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Pizza: trucchi per un impasto più digeribile

Quante volte, appena finita, vi siete pentiti di aver mangiato la pizza? Le conseguenze possono essere a dir poco fastidiose: una pizza mal lievitata o con impasti sbagliati può essere davvero difficoltosa da digerire, non solo appena mangiata, ma anche nei giorni successivi, a livello intestinale.
Livorno, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

La soluzione non è rinunciarci, ma cercare l'impasto più digeribile, in modo da poter continuare a godere di questo magnifico piatto che rappresenta in tutto e per tutto una piccola grande parte della storia della cucina italiana.

Gli impasti della pizza più digeribili

L'impasto classico è quello che tutti conosciamo. Farina, lievito madre, acqua, sale e un filo d'olio. Spesso davvero indigeribile. Fortunatamente la costante ricerca sia da parte dei consumatori che dei professionisti del settore, ha portato a differenti prodotti sia per qualità che per tipo di materie prime e lavorazione.

Certamente alla farina classica 00 è sempre da preferire quella 0 o addirittura integrale che contiene più sali minerali, vitamine e fibre che fanno bene al nostro organismo. L'impasto con farina integrale è facile e adatto a tutti, anche ai principianti, l'unica cosa è che richiede molte ore di lievitazione.

Sempre più spesso si sente parlare della pizza al carbone vegetale: nel piatto vi arriverà una pizza nera con un sincero effetto wow. E' croccante e gustosa, leggermente amara, ma si bilancia con l'acido del pomodoro e il dolciastro della mozzarella.

Molto in voga anche l'impasto ai cereali: semplicemente preparato con un mix di farine ai cereali, punta tutto sulla materia prima. Se di qualità, infatti, avrete una pizza fragrante, dal saporte deciso e profumata.

In alcune pizzerie potrete trovare anche l'impasto con le patate: spesso utilizzate nelle focacce, adesso l'impasto va di moda anche nella pizza. La rende morbida, soffice, ma al contempo lascia croccante la parte esterna.

Altri impasti che potrete provare sono quelli alla farina di manitoba, alla soia, quella della pinsa romana e quella molto particolare alla farina di canapa.

Quali sono i fattori che influiscono sulla digeribilità della pizza?

Approfondendo l'argomento su uno dei piatti simbolo della cucina italiana ci si rende conto che non è solo l'impasto a decretare il successo o l'indigeribilità di una pizza. Se l'impasto influenza il prodotto finale per un po' più della metà, è necessario anche utilizzare prodotti di qualità.

Se vengono utilizzate farine scadenti e di bassa qualità, lo stesso per olio o lievito, è normale che il prodotto non sarà un'eccellenza, ma al contrario si potrà piazzare sulla digestione finale. Altrettanto importante sono le fasi di lavorazione e di lievitazione: come abbiamo visto ogni impasto necessita di alcune ore di lievitazione alle quali non è possibile rinunciare.

E allora come non parlare della maturazione? Si tratta delle ore che intercorrono tra il momento dell'impasto e il momento della cottura (fino a 36 ore e più, in frigo a 2 gradi). Più ampio è questo momento e più digeribile sarà la pizza. In questo lasso di tempo, infatti, gli enzimi avranno avuto tutto il tempo di digerire al nostro posto zuccheri e proteine che altrimenti potrebbero risultare indigesti.

A tutti queste attenzioni va aggiunta una buona stesura della pizza che permetterà di cuocerla nella maniera ottimale in modo che risulti leggera e digeribile.

Infine dovrete fare attenzione anche agli ingredienti che daranno il carattere finale alla pizza, rendendola una Margherita, una Napoli o chissà, una Vegetariana. Preferite l'olio extravergine di oliva, più salutare grazie al basso contenuto di grassi saturi. Un filo a crudo dopo la cottura la rende ancora più gustosa.

Ok, e il pomodoro e la mozzarella? Sono gli ingredienti meno salutari di tutto quanto descritto fino ad adesso. Il pomodoro, a causa della sua acidità, può comportare problemi di digestione e di reflusso. Lo stesso la mozzarella: per quanto entrambi siano di qualità, possono provocare attacchi di diarrea o altri problemi intestinali leggeri.

In definitiva, come scegliere la pizza più digeribile? Facendo attenzione agli ingredienti, in modo che siano di qualità, e optando o per una pizza bianca senza pomodoro o viceversa un piazza rossa senza mozzarella. Fortunatamente nelle pizzerie di qualità non farete fatica a trovare la soluzione che più vi delizierà il palato.

E la pizza fatta in casa è digeribile?

A casa avrete certamente una cura maggiore per gli ingredienti: potrete cercare e scegliere farine di qualità, olio extravergine di oliva e avrete tutto il tempo per mettere in atto un lungo processo di maturazione.

Lo stesso vale per la cura della stesura, cercando di evitare le microbollicine nell'impasto e per gli ingredienti per farcirla. E quindi cosa manca? La cottura. Le pizzerie sono dotate di forni di qualità che permettono una cottura ad altissime temperature, mentre i forni che si utilizzano in casa non hanno queste caratteristiche.

O meglio, non avevano, almeno fino a qualche anno fa, da quando si è iniziato a produrre ottimi fornetti da pizza casalinghi, qui trovate un confronto di fornetti a cura di Okspot, per ottenere delle cottura top anche a casa.

Vi segnaliamo in particolare i forni Ooni, leggeri, portatili, non da incasso che raggiungono delle altissime temperature e permettono di sperimentare a casa cotture professionali per pizze contemporanee.

Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa
Elisa Ammannati
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