LICATA, REA: “COLONIE FELINE E ANIMALI SEMPRE PIÙ IN PERICOLO. SINDACO SI FACCIA DA PARTE”
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“I sindaci hanno un ruolo fondamentale per ciò che riguarda il benessere animale. Questo lo stabilisce la legge oltre che il buonsenso. Ma i casi in cui le Amministrazioni comunali manifestano un assoluto disinteresse alla tutela degli animali sono ancora numerosi. E la vicenda del Sindaco di Licata ci sembra esemplificativa in tal senso”. A dichiararlo, in una nota, è il Segretario nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.
“Le criticità ed i rischi per i molti gatti randagi riscontrati e da noi documentati nel territorio comunale di Licata erano stati prontamente segnalati dal nostro Partito, ma nessun intervento concreto è stato posto in essere dal Sindaco pur se la legge lo imponeva. E il tragico risultato di questo colpevole disinteresse – continua Caramanica - non ha tardato a manifestarsi. Ci risulta, infatti, che nel rogo dei rifiuti all'interno della Villa De Pasquale di qualche giorno fa siano state rinvenute carcasse proprio di quei gatti per i quali si era chiesta la tutela al Comune di Licata unitamente ai gatti che stazionano sul Molo”.
“Qualcuno sospetta addirittura che i gatti di Villa De Pasquale – sottolinea ancora il Segretario nazionale Rea - potrebbero essere stati uccisi e bruciati dopo le nostre segnalazioni proprio perché rappresentavano un "elemento scomodo", un problema di cui occuparsi, una seccatura, un possibile esborso di denaro. Ma la loro morte non può restare impunita. Temiamo ora anche per la sorte di numerosissimi cani randagi, alcuni bisognosi di cure perché incidentati, per i quali abbiamo richiesto l'intervento della locale Polizia Municipale e dell'ASP competente. Intervento negato con la solita scusante ormai di rito adottata anche da numerosissimi altri comuni, della mancanza di fondi, quindi una dichiarata condanna a morte per gli animali”.
Segretario nazionale del partito Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica, quindi, conclude: “E' nostra opinione che gli Amministratori pubblici che non mettono in campo nei loro territori delle concrete strategie di tutela degli animali non siano idonei per svolgere il loro ruolo e, indipendentemente dalle iniziative che la Magistratura ed il Prefetto riterranno opportuno attivare qualora si evidenziassero degli illeciti, dovrebbero avere il buonsenso di farsi da parte”.