E-commerce Enogastronomico: Analisi delle Difficoltà e Strategie per il Rilancio

L’e-commerce enogastronomico in Italia stenta a decollare, nonostante il prestigio del Made in Italy. Secondo https://lavocedellaristorazione.it/ecommerce-enogastronomico/, posizionarsi in alto su Google per “cibo italiano online” o “vendita vini online” non garantisce profitti. Il pubblico nazionale appassionato di prodotti tipici italiani – come olio extravergine, formaggi DOP o vini di nicchia – è limitato, con un potere d’acquisto insufficiente e una preferenza per gli acquisti fisici.
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Rocca Imperiale, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

Gli eCommerce enogastronomici italiani faticano a generare profitti, anche quando ben posizionati sui motori di ricerca. Lo evidenzia Giuseppe nell’articolo pubblicato il 13 marzo su La Voce della Ristorazione (https://lavocedellaristorazione.it/ecommerce-enogastronomico/), sottolineando un errore comune: presumere che il successo offline si replichi online senza adattamenti.

In Italia, il pubblico interessato a prodotti di qualità – oli extravergini, formaggi DOP,  birre artigianali, vini di nicchia – è ristretto e con una capacità di spesa limitata, preferendo spesso acquisti fisici a quelli digitali, anche per evitare costi aggiuntivi.

Il mercato nazionale è saturato: grandi player come Amazon dominano con risorse inarrivabili, mentre piccoli operatori competono su termini come “vendita vini online” senza reali margini di crescita. La vera sfida, tuttavia, risiede nella scarsa propensione all’acquisto online degli italiani, che rende molti eCommerce vetrine prive di fatturato.La soluzione proposta guarda all’estero, dove il Made in Italy gode di un prestigio consolidato in paesi come Stati Uniti, Germania e Giappone. Investire milioni in campagne globali, però, è insostenibile per aziende medie – Amazon stesso ha subito perdite operative internazionali di 2,7 miliardi di dollari nel 2022.

Più efficace è destinare 20.000 euro annui a inserzioni su portali specializzati come Goldbelly (USA) o Vinatis (Francia), che offrono accesso a un pubblico già predisposto, con costi contenuti.

Il successo richiede prodotti distintivi (es. Pecorino di fossa o Barolo invecchiato), una logistica affidabile e un monitoraggio costante dei risultati. Giuseppe conclude: “Contattatemi per strutturare una strategia che porti i vostri prodotti dove il mercato è pronto ad accoglierli.”

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Ufficio Stampa

Giuseppe Antonio Capano
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