Interruzione dell’erogazione dell’acqua potabile a Montoro: Meritocrazia Italia chiede interventi immediati
Comunicato Precedente
Comunicato Successivo
L’interruzione dell’erogazione di acqua potabile a Montoro è stata determinata dal rinvenimento di tetracloroetilene (TCE) nella falda idrica dei Monti di Solofra. L’acqua, destinata a circa 40.000 residenti e alle industrie dei comuni di Montoro e Solofra presenta concentrazioni di TCE ben oltre il limite di legge di 1,1 microgrammi/litro, con valori che in alcuni casi superano i 1200 microgrammi/litro.
Il TCE, utilizzato nella concia delle pelli per le sue proprietà sgrassanti, è un prodotto chimico altamente pericoloso e potenzialmente cancerogeno. Si tratta di una sostanza immiscibile in acqua, densa e volatile, capace di infiltrarsi rapidamente nel terreno. L’inquinamento della falda idrica è attribuibile al trattamento inadeguato degli scarti industriali delle numerose concerie presenti nell’area industriale Montoro-Solofrana.
Non è la prima volta che si verificano episodi simili.
Già nel 2014 lo stop all’erogazione dell’acqua coinvolse anche il comune di Solofra. Da allora, geologi, esperti universitari e organizzazioni ambientalistiche hanno più volte lanciato l’allarme, richiedendo interventi urgenti di bonifica dei terreni contaminati. Questi luoghi ricadono nel bacino sedimentario del torrente Solofrana, costituito da depositi recenti di limo, sabbia e ghiaia, che contengono piccole falde superficiali in gran parte inquinate dal TCE.
I depositi sovrastano le formazioni carbonatiche dei Monti Picentini-Taburno, parte della piattaforma campano-lucana. Tali formazioni contengono una falda regionale di pregio eccezionale, alimentata dalle precipitazioni sui rilievi circostanti che raggiungono i 1500 metri di altezza. Tuttavia, il TCE, per la sua alta densità, può infiltrarsi in profondità, come dimostrato dal suo rinvenimento nelle acque captate dai pozzi comunali.
Meritocrazia Italia chiede che si completi con la massima urgenza il censimento delle aree contaminate, attraverso analisi diffuse sul contenuto di TCE nei terreni sottostanti gli insediamenti industriali, e che si verifichino le condizioni di tutti i pozzi esistenti, accertando che durante la loro perforazione non siano state messe in collegamento le falde superficiali inquinate con la falda regionale.
Si unisce, pertanto, ai numerosi appelli degli ultimi dieci anni, sollecitando una pronta bonifica delle aree ad alta concentrazione di TCE e di eventuali pozzi non eseguiti correttamente, che rischiano di veicolare la contaminazione in profondità. Tale bonifica è attesa con grande apprensione anche dai cittadini della bassa Valle del Sangro, alimentata dalle sorgenti situate più a valle della falda Solofrana.
Infine, si sottolinea l’importanza di individuare siti idonei per la realizzazione di nuovi pozzi che possano raggiungere la falda profonda in aree incontaminate, come già avvenuto per il pozzo S. Francesco.
Meritocrazia ribadisce il proprio impegno per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, auspicando un intervento rapido e risolutivo attraverso investimenti strategici per la manutenzione e l’ammodernamento delle infrastrutture idriche, prevenendo future emergenze e tutelando il benessere della comunità.
Stop war.
Roma, lì 30 Dicembre 2024
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello
Ufficio Stampa
Nicola Barbatelli
Meritocrazia Italia (Leggi tutti i comunicati)
[email protected]