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Arte e Cultura

Pesaro, BAT/ Bottega Amletica Testoriana. Esercizi con il pubblico, a cura di Antonio Latella

Al Teatro Rossini, dal 13 al 17 FEBBRAIO 2024, dalle ore 18 alle ore 22 e 18 FEBBRAIO 2024, dalle ore 16 alle ore 20, spettatrici e spettatori “in avamposto” per la Bottega.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

 BAT Bottega Amletica Testoriana è un progetto curato da Antonio Latella con l’obiettivo di mettere in relazione attrici e attori con la poetica di Giovanni Testori nella ricorrenza del centenario della sua nascita, promosso da AMAT per Pesaro 2024 (progetto di Comune di Pesaro, MiC e Regione Marche con Fondazione Pescheria), Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e stabilemobile, in collaborazione con Associazione Giovanni Testori. Il percorso di formazione - partito nel febbraio scorso, con tappa al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 27 al 29 ottobre e dal 3 al 5 novembre 2023 - è atteso a destinazione al Teatro Rossini di Pesaro, dal 13 al 18 febbraio 2024 in forma di “Esercizi con il pubblico” e vede coinvolti otto giovani donne e uomini del teatro italiano: Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Andrea Dante Benazzo, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti.

 

Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro: «Il percorso di Pesaro 2024 è stato terreno fertile per la semina di una serie di valori che sono stati capaci di far germogliare tantissimi progetti interessanti guidati da un principio onnipresente: la partecipazione e condivisione con la comunità. Il progetto BAT è davvero un esempio eccellente - e anche umanamente molto intenso - di questo approccio culturale. Il fare teatrale inteso come momento di condivisione tra artisti e pubblico, il teatro come esperienza che interpella e stimola lo spettatore durante il processo di creazione, mi sembrano davvero un’applicazione felicissima del lavoro di coprogettazione che ci ha accompagnato in ogni fase di Pesaro 2024».

 

Per il presidente AMAT Piero Celani «La Bottega Amletica Testoriana conferma la vocazione della nostra Regione ad accogliere e far germogliare anche nel campo teatrale le idee più innovative. Le Marche rendono disponibili a grandi artisti e grandi temi un ecosistema fatto da teatri meravigliosi, ambienti culturalmente fecondi e ricettivi e occasioni importanti, quali Pesaro 2024, che condividono con un pubblico attento e presente. Le Marche possono contare su quelle competenze di eccellenza e sulla grande capacità di interlocuzione con i partner, che quotidianamente l’AMAT, che mi onoro di presiedere, mette a disposizione delle attività teatrali di tutti i Comuni della regione così come delle esperienze teatrali di prim’ordine come BAT».

 

«BAT è presente a pieno titolo nell'area dei progetti della Natura Operosa della Cultura di Pesaro 2024. Rappresenta un'esperienza innovativa - nota Silvano Straccini direttore generale di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 - che sfida il consumismo culturale attraverso un’inedita modalità partecipativa e di apprendimento collettivo, ponendosi tra l'opera teatrale e il suo pubblico. Il testo, nell'interpretazione di Testori, diventa un diario di bordo, che sollecita la riflessione sul percorso teatrale e lo spazio come luogo di trasmissione culturale attiva, superando con grande coraggio la fruizione passiva della cultura».

 

Una “bottega” teatrale, un luogo aperto di studio e lavoro, per darsi insieme - attori, regista, maestranze e pubblico - la possibilità di una vera ricerca intorno al mistero di Amleto nelle tre tappe formulate da Giovanni Testori, una trilogia che lo accompagnò per tutta la vita: la sceneggiatura scritta per il cinema, L’Ambleto e Post-Hamlet. Sin dall’inizio il progetto BAT Bottega Amletica Testoriana è anche affiancato da un inedito rapporto con lo spettatore: attraverso una call pubblica sono stati selezionati otto spettatrici/spettatori “in avamposto” - Elisa Agostinelli, Andrea Bontempi, Giulia Ceglia, Nicoletta Eligio, Clara Fedi, Jacopo Garbuglia, Abanoub Gayed e Anya Pellegrin -, complici della ricerca degli otto attrici/attori in una sorta di inedita “intimità”, condividendone il percorso in un vero processo di scambio reciproco. 

 

“Quest’ultima fase del lavoro - notano Federico Bellini e Antonio Latella - si presenta quindi come la restituzione finale di questo viaggio, destinato a non sfociare in uno spettacolo ma in ricerca che non intende abbandonare la sperimentazione e le sue possibili forme, come è accaduto ad esempio per il Post-Hamlet, dove il lavoro musicale modulato su tempi e ritmi del rap ha permesso di render conto di una costruzione verbale secca, martellante, assertiva. Così come, nella lunga analisi testuale, non si sono cercate chiavi interpretative dei testi da assumere come verità assolute, ma piuttosto domande che continuano a interrogarci, soprattutto nello sviluppo dei personaggi di Shakespeare attraversati da Testori in tre lavori totalmente differenti. […] In definitiva, le ultime restituzioni pubbliche di BAT speriamo e pensiamo possano aprire una porta, forse non solo una, allo studio da condividere tra artisti e pubblico, con ogni probabilità una delle forme più alte del fare cultura. In coincidenza con la designazione di Pesaro a Capitale italiana della cultura, pensiamo che questo tentativo di mettere il pubblico di fronte ad una materia viva, ancora informe, una materia che è ricerca e non formalizzazione, e al contempo permettere ad esso di partecipare al processo di studio e farsi soggetto d’indagine entrando in comunione con gli artisti, sia una grande possibilità per tutti, un gesto altruistico che pensiamo possa a buon diritto definirsi atto di politica culturale. Per portare a termine quest’esperimento non potevamo che farci guidare da un autore come Testori, che ha fatto della sua ricerca linguistica una delle più estreme e pericolose rivoluzioni operate sulla lingua italiana, qualcosa che ha segnato un confine invalicabile: esiste un prima e un dopo Testori, a teatro e non solo. […] Così, insieme al pubblico di Pesaro, proveremo un’ultima volta a scardinare i meccanismi tradizionali di ciò che viene definito “rappresentazione”, per affondare insieme al pubblico nel caos e nella confusione vitale di un processo creativo che possa un giorno essere ricordato come una tappa del “fare cultura”. In altre parole, fare in modo che la vita di tutti i giorni non sia solo “rappresentazione” ma continuo studio del libro che siamo e che diventeremo”.

 

 

BAT Bottega Amletica Testoriana. Esercizi con il pubblico

a cura di Antonio Latella

con Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Andrea Dante Benazzo, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti

docenti Federico Bellini, Simona D’Amico, Franco Visioli

assistente al progetto Jonathan Lazzini

 

un progetto promosso da AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali per Pesaro 2024

(progetto di Comune di Pesaro, MiC e Regione Marche con Fondazione Pescheria)

Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e stabilemobile

in collaborazione con Associazione Giovanni Testori

biglietto cortesia 3 euro, biglietteria Teatro Rossini 0721 387621, AMAT circuito vivaticket. Dal 13 al 17 febbraio dalle ore 18 alle ore 22, 18 febbraio dalle ore 16 alle ore 20.

 

 

La necessità che guida il cammino di questa Bottega - a partire dalla scelta della parola di Testori quale “campo di gioco” - è ritrovare le ragioni più profonde del fare teatrale.

Perciò da subito, accanto all’attore, si è avvertita l’esigenza di sperimentare un rapporto nuovo, diverso, più familiare con lo spettatore, dedicando anche ad esso tutto il tempo di cura necessario. In una società sempre più vocata al facile consumo di prodotti anche culturali, questa esperienza vuole sperimentare una relazione inedita che non metta lo spettatore di fronte a un prodotto finito ma che lo interpelli e lo stimoli durante il processo di creazione.

Di qui la ricerca di otto spettatrici e spettatori “in avamposto” - rispetto a quanti incontreranno il progetto in occasione delle restituzioni pubbliche di Milano e di Pesaro - destinati innanzitutto a legarsi agli otto attrici e attori. 

Attraverso una call pubblica sono stati selezionati ragazze e ragazzi che sono diventati complici della ricerca, a partire da quella degli attori e attrici, in rapporto uno a uno, una sorta di inedita intimità, una condivisione del percorso in processo di scambio reciproco. 

 

Le spettatrici e gli spettatori “in avamposto” sono Elisa Agostinelli, Andrea Bontempi, Giulia Ceglia, Nicoletta Eligio, Clara Fedi, Jacopo Garbuglia, Abanoub Gayed e Anya Pellegrin. Ecco alcune delle loro voci:

 

Raccontare BAT è come raccontare la trama di un libro o una storia d’amore: non le si comprende fino in fondo finché non le si vive. La si può descrivere come una simbiosi tra interprete e spettatore, che non si nutre solo dell’estemporaneità dell’atto teatrale, ma è preceduta dalla condivisione quotidiana di entrambe le esperienze. È creare, per me spettatrice, un orizzonte d’attesa cangiante, che si trasforma in base alle parole e alle esperienze di Noemi, un lavorio dell’immaginazione che precede la platea. Elisa Agostinelli

 

Essere spettatore BAT è un'esperienza che permette di cambiare la propria prospettiva sul fatto scenico: grazie a questo percorso abbiamo il privilegio di osservare da dietro le quinte la creazione teatrale, di cogliere sensazioni e impressioni sulla bottega nel suo divenire, in un ribaltamento di prospettiva che vede lo spettatore presente quale specchio dell'attore già nel momento di laboratorio. E proprio come alter ego, anche noi spettatori ci muoviamo nella partitura teatrale data dalle parole di Testori, alla ricerca di un senso comune. Giulia Ceglia

 

Ci è stata data la grande possibilità di condividere il percorso che porta verso l’andare in scena: siamo testimoni, siamo diari, siamo immagini e riflessi. Siamo vettori la cui intensità è risultante dal rapporto 1:1 con il nostro attore ma anche da quello comune di noi spettatori, la direzione è quella della sperimentazione di nuove forme di fare teatro e il verso è l’approfondimento testoriano. Chi è di scena? Forse in parte ci siamo anche noi, potremmo essere lo spettro!  Nicoletta Eligio

 

Tra “Testori” e “testimoni” c’è solo una piccola forma di relazione linguistica, eppure sono due parole che fin da subito hanno trovato una qualche relazione logica, o forse reazione, come quelle chimiche. Leggere Testori, farlo da attori, da spettatori, da registi, da semplici curiosi, è farsi testimoni di un percorso iniziato tanto tempo fa e in parte ripreso oggi, farsi testimoni come possibilità di fare proprie parole già usate, come comprendere di far parte di una comunità. Esser testimone di questo percorso, di questa comunità, osservarne gli sviluppi, la crescita, il cambiamento, oltre che una gran soddisfazione, penso sia anche una grande fortuna. Clara Fedi

 

Essere spettatore BAT racchiude l'essenza dello studio eclettico. È un affacciarsi a diverse realtà che si uniscono in maniera circolare, permettendo di comprendere il ciclo creativo e interpretativo dell'opera testoriana attraverso la lente del rapporto umano. È la contemplazione della rifrazione della parola, attraverso il prisma dell'attore. Jacopo Garbuglia

 

Essere una spettatrice di BAT è far parte di un esperimento in divenire. È essere spettatrice-dentro, spettatrice-fuori, spettatrice-prima. Dentro - il farsi di un progetto di bottega che fa di attori artisti. Fuori - dai luoghi solitamente destinati agli spettatori. Prima - che qualcosa accada (forse) sul palco. È farsi pubblico di volta in volta in modi un po' diversi, rispondendo a sollecitazioni sempre nuove e inaspettate. È provare a ripensare il rapporto attore-spettatore, ma anche spettatore-spettatore, in un'ottica inesplorata di reciprocità e di cura.

Anya Pellegrin

SIMONA D'AMICO

 

SCHIZZARE

DISEGNI 'RUBATI' DALLA

BOTTEGA AMLETICA TESTORIANA

 

Galleria Rossini – Pesaro

dal 12 al 18 febbraio 2024

 

inaugurazione: lunedì 12 febbraio, ore 18

 

Durante la settimana pesarese del progetto BAT – Bottega Amletica Testoriana, guidato dal regista Antonio Latella, promosso da AMAT per Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura (progetto di Comune di Pesaro, MIC, Regione Marche, Fondazione Pescheria), coprodotto da Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e stabilemobile in collaborazione con Associazione Giovanni Testori, l’artista Simona D’Amico inaugura il 12 febbraio la mostra personale “Schizzare. Disegni ‘rubati’ dalla Bottega Amletica Testoriana” alla Galleria Rossini di Pesaro, presentando disegni legati allo studio di questa speciale Bottega. Il progetto, iniziato proprio a Pesaro a settembre 2023, proseguito al Piccolo di Milano e arrivato ora alla sua fase conclusiva, ha visto otto giovani attori e attrici confrontarsi con la parola di Giovanni Testori, pittore, intellettuale e scrittore di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita. 

Simona D’Amico, coinvolta in qualità di Insegnante di disegno, insieme ad altri professionisti che hanno affiancato Antonio Latella durante il processo della Bottega, ha accompagnato gli attori e le attrici a confrontarsi con Testori attraverso la pratica pittorica, sollecitandoli/le a spingersi oltre il proprio sguardo, interiorizzando e facendo propria la sua visione del mondo, mettendosi alla prova e restituendone un distillato personale, non solo con corpo e parole, ma anche attraverso il disegno. L’artista palermitana riunisce ora in questa mostra i disegni su carta a tecnica mista che ha realizzato durante il progetto, ‘rubando’ volti e sguardi degli attori/trici, degli spettatori/trici ma anche del personale che dietro le quinte ha seguito un anno di processo della Bottega Amletica Testoriana.

 

 

La mostra alla Galleria Rossini di Pesaro (via Rossini 38) si inaugura lunedì 12 alle ore 18; resterà aperta fino al 18 febbraio con orario 10-13, 16.30-19.30. Info Teatro Rossini 0721 387621. Ingresso gratuito.

SCHIZZARE

Una mostra di Simona D‘Amico ispirata alla Bottega Amletica Testoriana



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