IDROGENO DI BRESCIA, ISEO ED EDOLO: CONTINUA L'OPACO PERCORSO AD OSTACOLI DI FNM
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Il 30 maggio scorso sono state aperte le buste e solo il 21 luglio, 50
giorni dopo, si è appreso che il contratto d'appalto per l'impianto di
Brescia (Borgo San Giovanni) non è stato aggiudicato per mancanza di
partecipanti. Oggi si apprende da FNM che invece l'appalto di Edolo è
stato aggiudicato ad un non meglio precisato consorzio d'imprese che
non si sa dove realizzerà l’impianto, visto che il gruppo FNM deve
ancora entrare in possesso delle aree. FNM dimentica di informare le
popolazioni circa i rischi di questo impianto che verrebbe realizzato
vicino alla stazione, ma anche della pericolosità dei convogli che
viaggerebbero su una linea in cui si verificano molti incidenti per la
vetustà e le caratteristiche obsolete delle gallerie, delle opere di
sostegno, per l'instabilità dei versanti e per l'alto numero di
passaggi a livello.
Per la stazione di Edolo da quando le offerte sono state aperte le
buste (il 23 marzo) sono passati 135 giorni per aggiudicare l'appalto.
Come mai tutto questo tempo? Come mai FNM, che ha già affidato alla
fine del 2022 alla società di ingegneria Artelia la progettazione
dell'impianto che sorgerà a Edolo ora annuncia che il capofila del
progetto è diventato Btp Infrastrutture? Eppure Artelia aveva superato
la nuova procedura attivata da FNM per la qualificazione delle imprese
per gli impianti che serviranno alla produzione, stoccaggio e
distribuzione dell'idrogeno. Della terza centrale, quella di Iseo si
sa soltanto che la scadenza per presentare le offerte era il 21 marzo
e che quindi sono trascorsi ben 165 giorni senza averne l'esito.
L’aggiudicazione della gara è soggetta all’ottenimento dei fondi del
PNRR da parte della Regione Lombardia (come soggetto richiedente) e di
Ferrovienord (come soggetto attuatore), fatta salva l’eventuale messa
a disposizione di risorse equivalenti da parte di Regione Lombardia o
FNM. Il progetto complessivamente è costosissimo, 338 milioni di euro,
di cui oltre 70 milioni di euro per i 3 impianti di produzione,
stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno con risorse che ancora non
sono disponibili.
Troppi i punti non chiari, a partire dal fatto che non ha senso
incaponirsi a realizzare un solo impianto se per far funzionare il
sistema ne servono 3, 2 dei quali non si sa se e quando saranno
realizzati e comunque sicuramente oltre il termine PNRR di giugno 2026
senza i cui soldi salta tutto. Per questo chiederemo di far luce
all'Anac sulla correttezza delle procedure fin qui utilizzate. Se
l’intero progetto suscita pesanti perplessità ambientali (l'idrogeno
prodotto non è green), trasportistiche (la linea non è idonea ai
pesanti e lunghi treni ad idrogeno) anche l'aspetto economico assume
un rilievo pesante. Basti pensare che per l'acquisto di 14 treni (6 +
8 ulteriori treni) ad idrogeno si prevede una spesa di 165,2 milioni
di euro, 11,8 milioni a convoglio quasi il triplo di uno stesso treno
elettrico. Sconcerta infine che l'acquisto sia stato realizzato senza
gara come previsto dalle norme italiane ed europee. FNM si era già
distinta negativamente nel 2009 acquistando senza gara 2 treni diesel
di fabbricazione polacca. Con la spesa di 8 milioni i treni furono
acquistati dalle ferrovie Sud Est poi fallite. I due treni sempre
guasti furono messi fuori uso nel 2015.
Iseo 8 agosto 2023
*LEGAMBIENTE BASSO SEBINO Circolo Luciano Pajola*
Osservatorio Trasporti (ONLIT) (Leggi tutti i comunicati)
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