Pesaro, a Palazzo Gradari "Don Giovanni e lo spettro delle sue amanti" con l’Ensemble Domenico Scarlatti, l’attrice Elisabetta Rivalta e l’attore Filippo Lai

Rassegna I Concerti Aperitivo, primo appuntamento
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A Palazzo Gradari di Pesaro, Salone Nobile, per la rassegna I Concerti Aperitivo, primo appuntamento

DON GIOVANNI E LO SPETTRO DELLE SUE AMANTI
dal Don Giovanni di Mozart, dialogo di fantasia tra l’uomo e la sua morale
Ensemble Domenico Scarlatti con due voci recitanti

 Con Elisabetta Rivalta e l Filippo Lai

 Il primo dei quattro concerti di questa edizione in programma fino a maggio vede esibirsi il gruppo dell’Ensemble Domenico Scarlatti, insieme a due voci recitanti, l’attrice Elisabetta Rivalta e l’attore Filippo Lai, in una riproposizione in suite del Don Giovanni di Mozart Don Giovanni e lo Spettro delle sue amanti - dialogo di fantasia tra l'uomo e la sua morale.

Gli otto musicisti dell'l’Ensemble Domenico Scarlatti accompagnano Elisabetta Rivalta e Filippo Lai in un percorso che si apre con " Don Giovanni e gli amori impossibili", e che porta fino al coraggio della fedeltà, oggi.

Se Don Giovanni muore da solo. il dramma giocoso di Mozart si chiude con una risata, amore e morte assieme... tutto questo ci suggeriscono i due artisti.

Nei confronti delle te tre figure femminili, i personaggi, dell’opera mozartiana: Elvira, Anna, Zerlina. Don Giovanni manifesta un aspetto “demoniaco”, non nella prospettiva etica del comandamento che vieta di desiderare la donna d’altri, ma sulla base di un ragionamento dialettico che pone la “genialità sensuale” come principio: il sensuale puro è demoniaco in quanto contrapposto negativamente allo Spirito, il quale lo pone come suo limite. Don Giovanni ha una spavalderia cieca, che gli proviene dal suo essere totalmente immerso entro la dimensione naturale del puro sensuale, che forgia il suo istinto predatorio. E a “non desiderare la donna d’altri” si va contro natura, lo ammettiamo. È questo a ben guardare: tutti i comandamenti non tengono in gran conto la natura. La natura giustifica ogni egoismo, mentre lo Spirito sta in noi, sempre, dalla parte dell’altro.Il riconoscimento dell’altro, a cui lo Spirito ci chiama, segna il passaggio dall’estetico, dai sensi, all’etico, in cui l’altro non è più la preda, ma il volto da riconoscere e di cui prendersi cura. Ed è in questo salto che Don Giovanni si dissolve, non ha più consistenza. Nella cura dell’altro, Don Giovanni svanisce, ci saluta.

 Una proposta culturale aperta, interessante e viva.

 Prossimo appuntamento 

Domenica 27 aprile
DA PESARO AL SUDAMERICA
FGR Ensemble di archi
voce solista Aloisa Aisemberg
musiche di H.Villa-Lobos, C.Gustavino, A.Ginastera, C.Gardel, A.Piazzolla

Ufficio Stampa

Giancarlo Garoia
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