Meritocrazia Italia dice NO al superamento del limite dei due mandati per Presidenti di Regione e Sindaci
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Si discute animatamente sulla opportunità di superare il limite dei due mandati per Presidenti di Regione e Sindaci dei Comuni.
Una questione delicata e complessa, con diversi pro e contro, che merita una valutazione accorta. Ne va dell’effettività del principio di democraticità.
Un Presidente di Regione o un Sindaco che hanno ben governato possono legittimamente aspirare a proseguire con il proprio mandato per un ulteriore periodo. Inoltre, il limite di due mandati potrebbe limitare la libera scelta degli elettori, impedendo loro di confermare un Presidente o un Sindaco che apprezzano e del quale si fidano.
Per altro verso, è forse più importante prevenire il rischio di accumulo di potere e favorire la crescita della nuova classe dirigente, che possa assumere la guida politica dell’amministrazione pubblica. Mandati ripetuti non aiutano il ricambio e il rinnovo regolare dei leader alla guida dell’amministrazione.
Promuovere il rinnovamento politico, limitando il numero di mandati, facilita l’apertura a nuove idee e personalità nel panorama politico, agevolando la vitalità del sistema e una maggiore rappresentanza delle diverse fasce della popolazione. Un dibattito politico più aperto e inclusivo consente di prevenire che un unico gruppo politico possa monopolizzare la gestione della cosa pubblica per un periodo troppo lungo.
La riflessione non è troppo diversa da quella che portò alla riforma costituzionale del 1991 per l’elezione del Presidente della Repubblica, quando si avvertì la necessità di assicurare continuità della guida del Paese anche in caso di cambiamento della maggioranza parlamentare. La scelta all’epoca fu motivata proprio dalla volontà di evitare l’accumulo di potere nelle mani di uno e di promuovere il rinnovamento politico.
Per questo, bilanciati limiti e utilità, Meritocrazia Italia opta per la conferma del limite dei due mandati per i Presidenti di regione e per i Sindaci, al fine di garantire il ricambio democratico, lo stimolo di nuove proposte e per rafforzare il rapporto dei cittadini con la politica.
La cultura politica di un Paese come il nostro, basato su una tradizione democratica, deve favorire in ogni modo il dibattito politico, stimolare i partiti a formulare nuove proposte e assicurare il confronto democratico sulle proposte e sui progetti da realizzare per il bene dei cittadini.
Stop war.
Roma, lì 04 Marzo 2024
Meritocrazia Italia
Il Presidente Walter Mauriello