Comunicati Stampa
Salute e Benessere
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Sclerosi e CCSVI: sono passati cinque anni dall'annuncio
L'annuncio della scoperta di Zamboni aprì una nuova speranza per i malati e le loro famiglie in una malattia dove ben poco si sa e dove poco ti viene detto dal neurologo che ti segue (che spesso a sua volta non sa…).
Trieste,
(informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)
Sono passati quasi cinque anni da quell'incredibile 8 settembre 2009 quando, durante un prestigioso convegno internazionale a Bologna, fu annunciata dalla stampa (1) la scoperta del prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara, sulla possibile correlazione tra l'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e la sclerosi multipla (SM), malattia gravemente invalidante che colpisce 63000 italiani con esordio soprattutto tra i 20 e i 40 anni e per la quale purtroppo non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca soprattutto nel ricco settore farmaceutico.
L'annuncio della scoperta di Zamboni aprì una nuova speranza per i malati e le loro famiglie in una malattia dove ben poco si sa e dove poco ti viene detto dal neurologo che ti segue (che spesso a sua volta non sa…).
Pochi giorni dopo si scoprì che in realtà gli studi di Zamboni andavano avanti tra Ferrara e Bologna da alcuni anni (2) ma erano stati ignorati da buona parte della stampa di settore e soprattutto dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), l'organismo privato che dovrebbe tutelare i malati di SM e soprattutto sostenere la ricerca scientifica ma che invece ha un importante conflitto d'interessi per via dei suoi rapporti con le case farmaceutiche che generosamente elargiscono finanziamenti.
L'Aism, pressata dalle richiese dei malati, emanò un primo comunicato appena il 18 settembre 2009 (3), con l'evidente tentativo di sminuire la scoperta di Zamboni.
In questi cinque anni molta acqua è passata sotto i ponti e possiamo riassumere l’attuale situazione nei punti seguenti:
- grossa ostilità preconcetta verso la scoperta di Zamboni da parte della maggioranza dei neurologi, case farmaceutiche e dalla stessa Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), Sono stati addirittura imbastiti alcuni studi che avevano l'evidente scopo di dimostrare che la CCSVI scoperta da Zamboni non esiste oppure non è correlata con la sclerosi multipla (vedasi lo studio Cosmo di Aism (4) );
- enorme difficoltà, che in parte permangono tuttora, di far decollare lo studio multicentrico italiano del prof. Zamboni Brave Dreams (5) che dovrebbe confermare o meno i risultati del primo studio pubblicato da Zamboni nel 2009 e dare una risposta definitiva sull'utilità dell'angioplastica nei malati di SM;
- discesa in campo di una serie di medici che grazie ai contenuti di una circolare ministeriale hanno cominciato a sfruttare economicamente la scoperta di Zamboni iniziando ad effettuare costosi interventi di angioplastica "a ciclo continuo" con ben poca eticità e spesso senza nulla dare alla ricerca (6);
- maggiore comprensione dei meccanismi di azione della CCSVI e dei motivi per cui l'angioplastica al momento funziona solo nel 50% dei malati come già indicato dal primo studio di Zamboni pubblicato nel dicembre 2009 (7).
Nonostante tutto la ricerca sulla CCSVI sta andando avanti lo stesso.
Grazie prof. Zamboni e dott. Salvi!!!
Fonti:
(1)
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/09/dalla-cura-dell-insufficienza-venosa-una-speranza.html
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/4896-sclerosi-multipla-una-nuova-malattia-e-la-chiave-per-terapia-innovativa
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2009/09/09/UC3PO_UC304.html
http://www.ilrestodelcarlino.it//ferrara/2009/09/10/229780-sclerosi_multipla_speranza.shtml
(2)
http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/20/Nelle_vene_chiave_per_scoprire_co_9_070120129.shtml
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/01/17/UC2PO_UC205.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/23/sclerosi-multipla-forse-una-nuova-cura.html
(3) http://www.aism.it/index.aspx?codpage=news_2009_09_ccsvi
(4) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24014572
(5) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23034121
(6) http://youtu.be/rD-w-l-58Rk
/7) http://youtu.be/7loHcBuQdts
L'annuncio della scoperta di Zamboni aprì una nuova speranza per i malati e le loro famiglie in una malattia dove ben poco si sa e dove poco ti viene detto dal neurologo che ti segue (che spesso a sua volta non sa…).
Pochi giorni dopo si scoprì che in realtà gli studi di Zamboni andavano avanti tra Ferrara e Bologna da alcuni anni (2) ma erano stati ignorati da buona parte della stampa di settore e soprattutto dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), l'organismo privato che dovrebbe tutelare i malati di SM e soprattutto sostenere la ricerca scientifica ma che invece ha un importante conflitto d'interessi per via dei suoi rapporti con le case farmaceutiche che generosamente elargiscono finanziamenti.
L'Aism, pressata dalle richiese dei malati, emanò un primo comunicato appena il 18 settembre 2009 (3), con l'evidente tentativo di sminuire la scoperta di Zamboni.
In questi cinque anni molta acqua è passata sotto i ponti e possiamo riassumere l’attuale situazione nei punti seguenti:
- grossa ostilità preconcetta verso la scoperta di Zamboni da parte della maggioranza dei neurologi, case farmaceutiche e dalla stessa Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism), Sono stati addirittura imbastiti alcuni studi che avevano l'evidente scopo di dimostrare che la CCSVI scoperta da Zamboni non esiste oppure non è correlata con la sclerosi multipla (vedasi lo studio Cosmo di Aism (4) );
- enorme difficoltà, che in parte permangono tuttora, di far decollare lo studio multicentrico italiano del prof. Zamboni Brave Dreams (5) che dovrebbe confermare o meno i risultati del primo studio pubblicato da Zamboni nel 2009 e dare una risposta definitiva sull'utilità dell'angioplastica nei malati di SM;
- discesa in campo di una serie di medici che grazie ai contenuti di una circolare ministeriale hanno cominciato a sfruttare economicamente la scoperta di Zamboni iniziando ad effettuare costosi interventi di angioplastica "a ciclo continuo" con ben poca eticità e spesso senza nulla dare alla ricerca (6);
- maggiore comprensione dei meccanismi di azione della CCSVI e dei motivi per cui l'angioplastica al momento funziona solo nel 50% dei malati come già indicato dal primo studio di Zamboni pubblicato nel dicembre 2009 (7).
Nonostante tutto la ricerca sulla CCSVI sta andando avanti lo stesso.
Grazie prof. Zamboni e dott. Salvi!!!
Fonti:
(1)
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/09/dalla-cura-dell-insufficienza-venosa-una-speranza.html
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/4896-sclerosi-multipla-una-nuova-malattia-e-la-chiave-per-terapia-innovativa
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2009/09/09/UC3PO_UC304.html
http://www.ilrestodelcarlino.it//ferrara/2009/09/10/229780-sclerosi_multipla_speranza.shtml
(2)
http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/20/Nelle_vene_chiave_per_scoprire_co_9_070120129.shtml
http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/01/17/UC2PO_UC205.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/23/sclerosi-multipla-forse-una-nuova-cura.html
(3) http://www.aism.it/index.aspx?codpage=news_2009_09_ccsvi
(4) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24014572
(5) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23034121
(6) http://youtu.be/rD-w-l-58Rk
/7) http://youtu.be/7loHcBuQdts
Ufficio Stampa
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