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Ambiente

Nasce l’industria mangia-smog un progetto di Green Factory in terra d’Arezzo

Un progetto di Green Factory per sviluppare nuovi criteri di ecosostenibilità e di qualità ambientale in terra d’Arezzo. L’intervento è stato condotto in sinergia da due aziende locali, la Milani Giardini di Terranuova Bracciolini e la Chimera Gold di Ceciliano, e ha trovato il proprio cuore nella comune volontà di sfruttare le potenzialità del verde verticale di ultima generazione per andare a dar vita a uno stabilimento con capacità di assorbimento dell’inquinamento nell’aria.
Arezzo, (informazione.it - comunicati stampa - ambiente)

Un progetto di Green Factory per sviluppare nuovi criteri di ecosostenibilità e di qualità ambientale in terra d’Arezzo. L’intervento è stato condotto in sinergia da due aziende locali, la Milani Giardini di Terranuova Bracciolini e la Chimera Gold di Ceciliano, e ha trovato il proprio cuore nella comune volontà di sfruttare le potenzialità del verde verticale di ultima generazione per andare a dar vita a uno stabilimento con capacità di assorbimento dell’inquinamento nell’aria.

La combinazione tra elementi vegetali e elementi architettonici, infatti, ha permesso di trasformare un contesto industriale in un contesto naturale con benefici per l’ambiente, il paesaggio e le persone.

Il progetto è stato condotto dalla Milani Giardini, azienda fondata nel 2016 e forte oggi di trentadue dipendenti, e ha interessato la sede della Chimera Gold attraverso la progettazione e la realizzazione di un sistema di piante rampicanti parallele alle pareti esterne dell’edificio.

Questa cortina verde, sviluppata su una struttura in metallo di cinquantotto metri di lunghezza e quasi nove metri di altezza, è costituita prevalentemente dal rampicante sempreverde Lonicera Caprofolium che unisce elevati standard estetici a elevate capacità di assorbimento e sottrazione di gas e altre sostanze tossiche presenti nell’atmosfera. Le caratteristiche di questo progetto di verde verticale, svolto con il supporto dell’architetto Rino Cappelletti, permettono inoltre di perseguire una riduzione dell’inquinamento acustico e un regolamento dell’isolamento termico con conseguente risparmio energetico, oltre a portare un contributo all’elemento paesaggistico in virtù della sostituzione della parete industriale con una nuova parete naturale.

«Ringraziamo Massimo Anselmi, presidente della Chimera Gold, con cui abbiamo condotto questo progetto di verde verticale - spiega Andrea Milani, titolare della Milani Giardini insieme ad Alessio Milani e Gianni Mattioli. - Questo progetto rappresenta un modello di un approccio da sviluppare ulteriormente come soluzione per migliorare la qualità ambientale di un ambiente urbano. La nostra azienda è tra i punti di riferimento in Italia per la progettazione e la realizzazione di Green Factory, cioè di verde industriale, con la consapevolezza degli impatti positivi sull’aria, sull’estetica del paesaggio e sulla generale qualità di un luogo di lavoro: alla base rientra infatti una filosofia ecosostenibile volta a contrastare il grigio e l’inquinamento di un ambiente commerciale o industriale».

Ufficio Stampa
Marco Cavini
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