Comunicati Stampa
Salute e Benessere
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SCANDALO ESTIVO, ALLARME PSICOFARMACI AI BAMBINI: SOMMINISTRATI SENZA LA FIRMA DEL CONSENSO INFORMATO DEI GENITORI
L’Istituto Superiore di Sanità prende le distanze (Panei): “Le ASL sono sottoposte a rigidi controlli, sarebbe un grave illecito che richiederebbe forse l’intervento della Magistratura”. Ma “Giù le Mani dai Bambini” pubblica le prove, disponibili in un file audio da oggi on-line su internet. Appello al Ministro della Salute (Poma): “Intervenga con un’ispezione nelle strutture interessate, ne va veramente della salute dei bambini italiani”
Torino,
(informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)
Senza sosta la polemica sulla somministrazione disinvolta ai bambini di psicofarmaci in grado di stimolare idee suicidare nei minori. Sono on-line da oggi le registrazioni audio di alcuni casi eclatanti: Gabriele, bambino down ed iperattivo sottoposto a terapie a base di psicofarmaci senza la firma del consenso informato da parte dei genitori e per un periodo ben più lungo di quello autorizzato dalle norme vigenti, caso confermato in un’intervista resa spontaneamente dalla madre, e un secondo caso del tutto simile in Lombardia, raccontato dalla Psicologa che ha in carico il bambino, mentre altri casi stanno venendo segnalati in queste ore alla sede di “Giù le Mani dai Bambini”®, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica (www.giulemanidaibambini.org).
Nella prima registrazione, la mamma afferma: “Gabriele è un bambino nato con la sindrome di down, ma anche esageratamente iperattivo: si arrampicava sui mobili, tirava giù i quadri… Pensavo che calmando l’iperattività ci si sarebbe potuti concentrare meglio sull’handicap de bambino, mi sono informata e sono finita a Pisa, facemmo una prova col Ritalin. Gabriele si calmò un pò, per qualche giorno, così tornammo a casa. Successivamente, decisero di utilizzare lo Strattera, a detta loro un “farmaco miracoloso”. Noi, speranzosi, passammo allo Strattera. Non mi era stato detto molto sul farmaco, ma soprattutto non mi hanno fatto firmare alcun consenso informato. Non conoscevo gli effetti collaterali, né che poteva essere somministrato in prima battuta per massimo 6 mesi. Inoltre Gabriele da quando ha iniziato ad assumere Strattera ha dato evidenze di autolesionismo: graffiava, mordeva sé stesso, mordeva me, ed anche altri parenti, atteggiamenti violenti che non aveva mai avuto prima di prendere Strattera, ed era ancora più ossessivo. La situazione a quel punto era diventata davvero molto brutta: avevo già pensato di bloccare l’uso dello psicofarmaco, ma nessuno mi aveva informato di come fare. Nell’ottobre del 2009, ho chiesto ufficialmente di eliminare il farmaco, ma non era la prima volta, l’avevo chiesto già prima ma non avevano dato riscontro alla mia volontà, non l’hanno sospeso. Da quando ha smesso lo Strattera è tutto sommato sereno, ha il viso più disteso, ha cambiato proprio l’umore. Gabriele senza lo psicofarmaco è tornato a sorridere, per questo non mi sono pentita di aver smesso”.
Nella seconda registrazione, la Prof. Daniela Miazza, Psicologa clinica specializzata in problemi di comportamento dell’età evolutiva, ha dichiarato riguardo a un bimbo che ha in carico in Lombardia: “Il bambino ha avuto una diagnosi di ADHD (Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione, ndr), ma il problema è che a questa diagnosi al servizio pubblico siano giunti dopo avere valutato solo i questionari osservativi che tipicamente vengono dati alle insegnanti. La mamma ha molto discusso con la referente responsabile e con il neuro-psichiatra e immediatamente loro volevano prescrivere il farmaco al bambino, che non era neppure stato sottoposto ad una visita medica completa. Hanno subito proposto di somministrare lo Strattera, che è stato proposto come soluzione di prima linea, come la cura elettiva, l’intervento importante e principale e che loro ritenevano opportuno, e che all’infuori di questo il servizio pubblico non avrebbe offerto null’altro. La mamma mi ha sottolineato più volte che ha chiesto un intervento differente rispetto al farmaco, ma la risposta è stata che l’unico modo per aiutare il bambino a loro giudizio era lo psicofarmaco. Gli è stato anche stato descritto come un farmaco che non avrebbe portato alcun effetto collaterale, nulla, se non grandissimi vantaggi”
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), interpellato dal portavoce di “Giù le Mani dai Bambini”, ha dichiarato: “L'ISS ha stabilito in collaborazione con l'AIFA (Agenzia del Farmaco, ndr) dei rigidi protocolli d'intervento e controllo per i casi di bambini iperattivi, ed essi sono sempre in uso. I centri di riferimento per l’ADHD non possono disattendere i protocolli: una tale eventualità configurerebbe degli illeciti di vario tipo, amministrativi ed eventualmente anche penali, e laddove ciò accadesse la Magistratura sarebbe chiamata ad intervenire. L'ISS effettua un monitoraggio costante e quotidiano dei bambini e adolescenti iscritti nel registro. In caso di violazione dei protocolli, la struttura resasi colpevole di irregolarità perderebbe senz’altro l'accreditamento. Il controllo ispettivo spetta ad ASL, Regione, ISS ed AIFA. Ovviamente anche il Ministero della salute può decidere di svolgere, se lo ritenesse opportuno, un audit”
Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, ha così commentato il caso: “Lanciamo due appelli importanti: uno alle famiglie, con preghiera di contattare il nostro Comitato per comunicare eventuali prassi illegittime nella somministrazione di questi potenti psicofarmaci, che com’è noto agiscono solo sui sintomi, non curano nulla, ed espongono nel lungo periodo al rischio di effetti collaterali potenzialmente pericolosi, come infarto al miocardio, gravi crisi epatiche e induzione di idee suicidare nei cervelli in via di sviluppo di bimbi ed adolescenti; in secondo luogo, al Ministro della Salute Ferruccio Fazio, affinché disponga con sollecitudine le opportune ispezioni, sospendendo le autorizzazioni a quelle strutture incapaci di tutelare il livello minimo di sicurezza per la somministrazione di queste discusse molecole. Ne va della salute dei bambini italiani in cura”
Le registrazioni ai cui si riferiscono i virgolettati sono on-line e scaricabili cliccando sull’icona “Registrazioni audio: somministrazioni di psicofarmaci” (lato destro dello schermo) dell'homepage: http://www.giulemanidaibambini.org/.
Link diretto per chi volesse postare le registrazioni sul proprio sito/blog/forum: http://www.giulemanidaibambini.org/registrazioni.php
Per media-relation: 337/415305 – portavoce@giulemanidaibambini.org
Nella prima registrazione, la mamma afferma: “Gabriele è un bambino nato con la sindrome di down, ma anche esageratamente iperattivo: si arrampicava sui mobili, tirava giù i quadri… Pensavo che calmando l’iperattività ci si sarebbe potuti concentrare meglio sull’handicap de bambino, mi sono informata e sono finita a Pisa, facemmo una prova col Ritalin. Gabriele si calmò un pò, per qualche giorno, così tornammo a casa. Successivamente, decisero di utilizzare lo Strattera, a detta loro un “farmaco miracoloso”. Noi, speranzosi, passammo allo Strattera. Non mi era stato detto molto sul farmaco, ma soprattutto non mi hanno fatto firmare alcun consenso informato. Non conoscevo gli effetti collaterali, né che poteva essere somministrato in prima battuta per massimo 6 mesi. Inoltre Gabriele da quando ha iniziato ad assumere Strattera ha dato evidenze di autolesionismo: graffiava, mordeva sé stesso, mordeva me, ed anche altri parenti, atteggiamenti violenti che non aveva mai avuto prima di prendere Strattera, ed era ancora più ossessivo. La situazione a quel punto era diventata davvero molto brutta: avevo già pensato di bloccare l’uso dello psicofarmaco, ma nessuno mi aveva informato di come fare. Nell’ottobre del 2009, ho chiesto ufficialmente di eliminare il farmaco, ma non era la prima volta, l’avevo chiesto già prima ma non avevano dato riscontro alla mia volontà, non l’hanno sospeso. Da quando ha smesso lo Strattera è tutto sommato sereno, ha il viso più disteso, ha cambiato proprio l’umore. Gabriele senza lo psicofarmaco è tornato a sorridere, per questo non mi sono pentita di aver smesso”.
Nella seconda registrazione, la Prof. Daniela Miazza, Psicologa clinica specializzata in problemi di comportamento dell’età evolutiva, ha dichiarato riguardo a un bimbo che ha in carico in Lombardia: “Il bambino ha avuto una diagnosi di ADHD (Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione, ndr), ma il problema è che a questa diagnosi al servizio pubblico siano giunti dopo avere valutato solo i questionari osservativi che tipicamente vengono dati alle insegnanti. La mamma ha molto discusso con la referente responsabile e con il neuro-psichiatra e immediatamente loro volevano prescrivere il farmaco al bambino, che non era neppure stato sottoposto ad una visita medica completa. Hanno subito proposto di somministrare lo Strattera, che è stato proposto come soluzione di prima linea, come la cura elettiva, l’intervento importante e principale e che loro ritenevano opportuno, e che all’infuori di questo il servizio pubblico non avrebbe offerto null’altro. La mamma mi ha sottolineato più volte che ha chiesto un intervento differente rispetto al farmaco, ma la risposta è stata che l’unico modo per aiutare il bambino a loro giudizio era lo psicofarmaco. Gli è stato anche stato descritto come un farmaco che non avrebbe portato alcun effetto collaterale, nulla, se non grandissimi vantaggi”
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), interpellato dal portavoce di “Giù le Mani dai Bambini”, ha dichiarato: “L'ISS ha stabilito in collaborazione con l'AIFA (Agenzia del Farmaco, ndr) dei rigidi protocolli d'intervento e controllo per i casi di bambini iperattivi, ed essi sono sempre in uso. I centri di riferimento per l’ADHD non possono disattendere i protocolli: una tale eventualità configurerebbe degli illeciti di vario tipo, amministrativi ed eventualmente anche penali, e laddove ciò accadesse la Magistratura sarebbe chiamata ad intervenire. L'ISS effettua un monitoraggio costante e quotidiano dei bambini e adolescenti iscritti nel registro. In caso di violazione dei protocolli, la struttura resasi colpevole di irregolarità perderebbe senz’altro l'accreditamento. Il controllo ispettivo spetta ad ASL, Regione, ISS ed AIFA. Ovviamente anche il Ministero della salute può decidere di svolgere, se lo ritenesse opportuno, un audit”
Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, ha così commentato il caso: “Lanciamo due appelli importanti: uno alle famiglie, con preghiera di contattare il nostro Comitato per comunicare eventuali prassi illegittime nella somministrazione di questi potenti psicofarmaci, che com’è noto agiscono solo sui sintomi, non curano nulla, ed espongono nel lungo periodo al rischio di effetti collaterali potenzialmente pericolosi, come infarto al miocardio, gravi crisi epatiche e induzione di idee suicidare nei cervelli in via di sviluppo di bimbi ed adolescenti; in secondo luogo, al Ministro della Salute Ferruccio Fazio, affinché disponga con sollecitudine le opportune ispezioni, sospendendo le autorizzazioni a quelle strutture incapaci di tutelare il livello minimo di sicurezza per la somministrazione di queste discusse molecole. Ne va della salute dei bambini italiani in cura”
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Comitato GiùleManidaiBambini ONLUS (Leggi tutti i comunicati)
c.p. 589
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