Secondo fine settimana della mostra “Oltre il visibile” a Spazio Imago

Secondo fine settimana della mostra “Oltre il visibile”. Sabato 1 e domenica 2 giugno, la Galleria Spazio Imago in via Vittorio Veneto tornerà ad aprire le porte di un’esposizione dal forte impatto emotivo che racconta l’ignoto, l’ambiguo e il mistero della vita quotidiana attraverso gli scatti di quattro fotografi. La mostra, visitabile gratuitamente con orario dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, ha riscosso interesse a livello nazionale e unanimi apprezzamenti.
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Arezzo, (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi)

Secondo fine settimana della mostra “Oltre il visibile”. Sabato 1 e domenica 2 giugno, la Galleria Spazio Imago in via Vittorio Veneto tornerà ad aprire le porte di un’esposizione dal forte impatto emotivo che racconta l’ignoto, l’ambiguo e il mistero della vita quotidiana attraverso gli scatti di quattro fotografi.

La mostra, visitabile gratuitamente con orario dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, ha riscosso interesse a livello nazionale e unanimi apprezzamenti da parte dei primi visitatori in virtù del tema trattato e della qualità degli scatti che sono stati selezionati da Frank Dituri. L’italo-americano, tra i massimi rappresentanti della fotografia contemporanea, è infatti il curatore di “Oltre il visibile” e ha scelto gli artisti ritenuti maggiormente capaci di esprimere il fascino e le suggestioni del mistero attraverso le loro opere.

Tra di loro sono presenti anche due aretine che, selezionate tra i soci dell’associazione fotografica Imago, presentano due progetti inediti. Gli scatti di Rosaria Chimenti sono autoritratti realizzati con Polaroid che offrono una visione non convenzionale di sé quasi a suggerire l’inganno celato dietro a ogni fotografia, mentre Laura Lusini con il suo “Fram(me)nti” fornisce indizi parziali della realtà e di una sé scomposta e in precario equilibrio tra rifiuto e accettazione, presenza e assenza, distanza e conciliazione.

Il terzo fotografo, invece, è il fiorentino Luca Cini con il suo viaggio in un regno onirico e romantico: “Soft focus” propone immagini eteree che sembrano provenire da un altro tempo, da un altro luogo, quasi da un’altra realtà. Uno sguardo internazionale è infine offerto dallo statunitense Michael Morris con “Time itself”, un progetto già esposto in varie gallerie tra Europa, America e Asia, dove astrazioni visive, linee, forme e colori evocano nel visitatore emozioni e suggestioni profonde.