Festival Culturale Mèlosmente la prima giornata dedicata ai ragazzi con Daniele Ninarello
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A Viareggio, presso il Principino Eventi sulla famosa passeggiata, l’8, 9 e 10 novembre si terrà la quarta edizione del Festival Culturale Mèlosmente - La rivoluzione del corpo che proporrà un viaggio attraverso il corpo per promuovere una visione della corporeità positiva ed inclusiva.
Oggi, nel tempo accelerato della rete, dell’intelligenza artificiale, della fluidità delle relazioni virtuali, è in discussione il corpo quale luogo primario del nostro rapporto col mondo e con gli altri.
Siamo di fronte ad una riconfigurazione del corpo vivente che ci interroga e ci obbliga a ripensare al nostro rapporto col corpo vivente. Abbiamo voluto dedicare la giornata inaugurale dell’8 novembre agli studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado della Provincia di Lucca e di Massa Carrara che saranno coinvolti attivamente. Il Festival sarà l’occasione per i nostri giovani di prendere la parola ed essere finalmente ascoltati. Attraverso attività pratiche e interazioni significative nell’ambito di seminari, laboratori, dibattiti e performance, intendiamo promuovere l’ascolto di sé, la riscoperta del corpo liberato da stereotipi e giudizi, la capacità di comunicare con gli altri attraverso il corpo sperimentando la sua forza e insieme la sua fragilità, la riflessione sul senso del nostro stare al mondo per favorire la consapevolezza e l’accettazione di sé.
VENERDI’ 8 NOVEMBRE CON INIZIO ORE 9, sala Cinema, le classi assisteranno all’Ensemble d’archi degli studenti del Liceo Musicale F. Palma di Massa e al saluto delle autorità.
La Dott.ssa Sonia Cortopassi, psichiatra, psicoterapeuta e ideatrice del Festival, introdurrà il tema della rivoluzione del corpo. Daniele Ninarello, artista attivo nel campo delle performing arts e la sociologa Mariella Popolla condurranno subito dopo un seminario per gli studenti (10-13).
Nel SEMINARIO, in cui si adotterà un approccio non verticistico né esplicitamente didattico, partendo da alcune domande, più spesso provocazioni, e utilizzando gli strumenti propri dell’educazione non formale, verrà chiesto ai/alle partecipanti di esprimersi su alcuni temi, mettendo a nudo i propri pensieri, senza optare per reazioni e opinioni reputate socialmente accettabili. Diversi i temi trattati: violenza maschile sulle donne, body e slut-shaming, omo/lesbo/bi/transfobia, abilismo, linguaggi e ironia come strumenti di offesa e prevaricazione, violenza online.
Ad un gruppo di massimo 40 studenti, che ne faranno richiesta al termine del seminario, è dedicato un LABORATORIO PRATICO della durata di 3 ore (10-13) curato da Daniele Ninarello e Mariella Popolla che si svolgerà SABATO 9 NOVEMBRE in sala Tirreno, al primo piano del Principino Eventi. L’obiettivo è portare il gruppo a tradurre corporalmente il percorso di scambio che avverrà durante i dibattiti, lasciando spazio alle dimensioni conflittuali, di protesta, di dolore e di liberazione. Altri esercizi verranno proposti con l'obiettivo di rafforzare i legami, sciogliere tensioni e pregiudizi al fine di creare un gruppo solido e cooperativo. Un dialogo incessante tra dimensioni biografiche e letture collettive, dunque, che prenderanno voce attraverso i corpi.
Durante il pomeriggio in sala Cinema si susseguiranno ben sette relatori, tra cui lo psicoterapeuta Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro di Milano, lo psichiatra e sessuologo Marco Rossi, il giornalista e autore Emilio Cozzi, ecc. Ci sarà anche una sorpresa legata al libro appena uscito “Vigliacchi! Il mio j’accuse al mondo degli adulti della diciasettenne Amelia C.
Alle ore 21, sala Vangi, andrà in scena lo SPETTACOLO Nobody Nobody Nobody. It's ok not to be ok di e con Daniele Ninarello. Appunti, celebrazioni e proteste di un corpo vulnerabile. Partendo dalla propria esistenza autobiografica, la performance si manifesta come processo totalmente aperto, un discorso danzato che indaga le memorie e le tracce lasciate sul corpo dalla cultura del controllo, della violenza e dell’offesa. Il progetto è pensato come una serie di azioni, “proteste” che nascono da pratiche solitarie e meditative. Pratiche mantriche sviluppate negli ultimi mesi di distanziamento, che nascono per allenare la pelle a sprigionare ciò che percepisce trattenuto, pronunciare ferite ed esporre il “corpo vivo” autentico, per offrire la propria vulnerabilità come condizione attraverso cui operare la propria rivoluzione. Sostituire alle posture rigide della difesa e del controllo nuove posture fluide, permeabili e trasparenti. Il corpo si fa simbolo di un territorio dove indirizzare il pensiero di cura, e in queste proteste danzate da origine ad un nuovo alfabeto istantaneo, un susseguirsi di gesti e azioni come impeti liberati.
INGRESSO GRATUITO