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Aquino, Frosinone. Giornata di memoria, di lotta: dal 1920 chi perse la vita lo fece per la pace e la giustizia sociale

C’è l’evidenza della attualità politica e sociale con quanto accade oggi nel mondo, in Italia e in Europa. Troviamo ciò nella lodevole iniziativa del Partito Comunista Italiano di Aquino. Ieri, presso la sala consiliare del Comune di Aquino, è stato dato vita ad un importante appuntamento che ha coinvolto, presenti e attenti, decine e decine di cittadini: comunisti e non comunisti; giovani e meno giovani. Nell’evento ha trovato spazio il prezioso contributo filmico “La notte di Santa Lucia”, rif
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C’è l’evidenza della attualità politica e sociale con quanto accade oggi nel mondo, in Italia e in Europa. Troviamo ciò nella lodevole iniziativa del Partito Comunista Italiano di Aquino. Ieri, presso la sala consiliare del Comune di Aquino, è stato dato vita ad un importante appuntamento che ha coinvolto, presenti e attenti, decine e decine di cittadini: comunisti e non comunisti; giovani e meno giovani. Nell’evento ha trovato spazio il prezioso contributo filmico “La notte di Santa Lucia”, riferito proprio alla uccisione di tre contadini del luogo e il ferimento di altri, “colpevoli” di rivendicare diritti, dignità e giustizia sociale.

Si sono avvicendati Pietro Ferone, segretario del PCI di Aquino, nonchè consigliere comunale; i giovani della FGCI Angelo Di Fiore, responsabile, e Francesco Cancarelli; ha catturato l’attenzione dei presenti l’esposizione del prof. Tommaso Di Brango, esperto e studioso della storia del Basso Lazio; hanno coronato la serata le parole di saluto del sindaco di Aquino, Fausto Tommasi. Qualificatissima la presenza ufficiale, oltre quella organizzativa, del PCI con Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio e Ugo Moro, della Segreteria Nazionale del Partito. Dalla relazione esposta si è appreso che “Il 13 dicembre 1920 rappresenta un momento che ha segnato la lotta per i diritti e la giustizia sociale nel nostro paese.

Questo tragico evento si è svolto in una fase tumultuosa del nostro passato, ovvero in pieno Biennio Rosso, dove le grandi aspirazioni della classe operaia e contadina si unirono alla loro volontà di diventare classe dirigente, proprio ispirandosi alla Rivoluzione d’Ottobre. A svolgere un ruolo cruciale nel sedare e reprimere lo scontro di classe in corso, fu l’ascesa del Fascismo, favorita dalla classe dirigente italiana del tempo. Infatti, citando Gramsci il Fascismo è stata “una tremenda reazione da parte della classe proprietaria e della casta governativa”. Proprio attraverso queste parole Antonio Gramsci, dirigente e intellettuale Comunista, sottolineò la natura di classe del Fascismo e soprattutto le motivazioni della sua nascita. La sconfitta del movimento operaio italiano nel Biennio Rosso significò infatti il salire al potere dello squadrismo, della repressione, della dittatura. Anche in questo caso i Comunisti, non solo hanno svolto un ruolo chiave nella sconfitta del nazifascismo, ma hanno contribuito in modo significativo nello scrivere la Costituzione Italiana nata dalla Resistenza, dandone un forte carattere democratico e di giustizia sociale.

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maurizio aversa
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