Treggiaia IGT, l’incontro delle due anime di Villa Bibbiani

Elegante e seducente, il blend di uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon unisce nel bicchiere l’identità toscana e lo spirito internazionale della storica cantina del Montalbano
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milano, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

Villa Bibbiani si estende su delle colline da cui prende il nome Il Treggiaia IGT: qui “convivono” i vigneti di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, le cui uve sono vinificate in blend della storica cantina. Un vino che rappresenta il perfetto equilibrio tra l’identità toscana e lo spirito internazionale di Villa Bibbiani. Piacevole e non impegnativo, pur con una struttura importante, il Treggiaia ben si declina alle diverse portate di un pasto, mentre esalta le grigliate primaverili.

La collina di Treggiaia

La strada che sale lungo le colline alle spalle di Villa Bibbiani, andando verso la Chiesa di San Jacopo di Pulignano, raggiunge a mezza altezza i vigneti di Treggiaia.

Le viti di Cabernet Sauvignon e Sangiovese si trovano a un’altitudine ed esposizione ottimali per il giusto connubio nel terroir. Impiantate negli anni novanta del secolo scorso, crescono a 150 metri sul livello del mare: un’altezza che, insieme alla posizione del vigneto, favorisce un’adeguata insolazione e una leggera escursione termica che regala la preziosità al blend. Il terreno è ricco di arenaria e scheletro, capace di conferire profumi ed eleganza al vino.

Il Treggiaia IGT è prodotto con le più selezionate uve di Cabernet Sauvignon e Sangiovese. I grappoli sono raccolti manualmente, con doppia cernita in campo e in cantina. Successivamente le uve sono introdotte per gravità in serbatoi d’acciaio e vinificate a una temperatura controllata di 25/28 gradi. In questa fase sono effettuate solo follature soffici. Segue un periodo di affinamento in legno: come spiega Leopoldo Morara, enologo responsabile della cantina, “il Treggiaia segue un processo di affinamento misto: prima in barrique di rovere francese e quindi sei mesi in botte grande di rovere di Slavonia”.

Un vino armonioso ed equilibrato

Di colore rosso rubino, Treggiaia IGT si distingue al naso per la sua intensità e ricchezza aromatica. Spiccano note di frutta rossa matura e note speziate. Sangiovese e Cabernet Sauvignon si uniscono per dare un bouquet di profumi complesso e allo stesso tempo fresco. Al palato colpisce per la sua rotondità e morbidezza con setosi tannini che lo rendono un vino ben strutturato.

È un vino di grande piacevolezza e bevibilità, così armonioso ed equilibrato da essere apprezzato anche dalla sensibilità del pubblico femminile.

A tavola accompagna perfettamente piatti a base di tartufo, tipici della cucina toscana. Si abbina inoltre a carni rosse cotte alla griglia, arrosti e brasati, selvaggina e formaggi stagionati.

L’etichetta ispirata alla vita dei campi

L’etichetta del Treggiaia si ispira un albero un tempo tipico del panorama delle terre del Chianti: l’acero campestre, che in Toscana veniva impiegato come tutore vivo delle viti. L’uso di alberi per sostenere le viti era conosciuto già ai tempi degli etruschi ed era menzionato in documenti di epoca romana. Il poeta latino Catullo descrisse lo stretto rapporto tra le due piante come un matrimonio e ancora oggi questa tecnica di coltivazione è nota come “vigna maritata”.

Ufficio Stampa
elena guzzella
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