Energia
Autonomia energetica e rinnovabili: per Marco Patuano (A2A) il ruolo del Centro-Sud è cruciale
Dalle risorse di cui dispone il Paese, soprattutto nel Centro-Sud, un grande contributo per incrementare l’autonomia energetica nazionale: le dichiarazioni di Marco Patuano, Presidente della Life Company A2A.
Marco Patuano: sviluppare il potenziale inespresso del Paese
Ottimizzando la produzione di energia da fonti rinnovabili e facendo leva sulle caratteristiche delle diverse aree italiane è possibile valorizzare il pieno potenziale rinnovabile del Paese. Lo rileva il report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato da Marco Patuano, Presidente di A2A, e Carlo Cici, Partner e Responsabile Area Sustainability di The European House - Ambrosetti. Documento che mette in luce, rimarcandola, l’importanza delle fonti di energia rinnovabile in Italia: ne dispone in abbondanza il Centro-Sud, area chiave per contribuire a ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni di energia. Marco Patuano ha osservato nello specifico che “i risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green”. Ricerca e sviluppo delle risorse di cui naturalmente disponiamo, come ha aggiunto il Presidente di A2A: produrre da fonti rinnovabili è infatti possibile “a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti”.
Marco Patuano: Italia seconda in Europa per disponibilità di risorse rinnovabili
Proseguendo nella presentazione del report, Marco Patuano ha sottolineato che “nello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese”. Il Paese presenta infatti potenzialità enormi, con margini di miglioramento ampi e sempre più auspicabili alla luce dei mutamenti dello scenario geopolitico internazionale. La direzione è ancora più netta esaminando i risultati del report: l’Italia è quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019), ma seconda considerando la disponibilità di risorse rinnovabili. Acqua, vento, sole e rifiuti, uniti all’elettrificazione dei consumi e all’efficientamento energetico, porterebbero il Paese a una soglia del 58,4% di autonomia, quasi triplicando i livelli attuali. La posta in gioco è alta e necessita di strategie condivise: “Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma”, ha aggiunto Marco Patuano, evidenziando infine che “la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese assumono un ruolo cruciale”.